Come un fulmine a ciel sereno, nel primo pomeriggio di ieri, è arrivata una notizia inaspettata: José Mourinho alla Roma. Proprio ieri mattina, infatti, era arrivato il comunicato ufficiale dei giallorossi, sull’esonero di Paulo Fonseca a fine stagione. Una notizia, questa, già nell’aria da troppo tempo. Tutte le testate giornalistiche italiane, erano convinte che potesse essere Maurizio Sarri il successore delineato, ma a sorpresa, i Friedkin hanno optato per l’ex allenatore dell’Inter, facendogli firmare un contratto di 3 anni. Proviamo ora, a spiegare questa scelta, analizzandone i pro e i contro.
Mourinho alla Roma: i pro
Tutti, ovviamente, conoscono l’allenatore originario di Setúbal. Il suo palmares parla per se. Sono infatti ben 25 i trofei vinti dallo Special One, in carriera. Ovunque è andato, ha fatto parlare di sé all’interno, e fuori dal rettangolo di gioco, vincendo in quasi ogni squadra in cui è approdato. Da questo punto di vista, il suo arrivo, in una compagine come la Roma, potrebbe essere un vantaggio. I capitolini, infatti, hanno intenzione di aprire un nuovo ciclo, e chi meglio di José Mourinho può portare a termine questo compito.
Oltre a conoscere molto bene il calcio italiano, visti i suoi trascorsi all’Inter, il portoghese è famoso per la sua gestione dei calciatori. Grazie alla sua mentalità vincente, e al suo carisma, può sicuramente dire la sua in un ambiente “particolare” come quello romano. I giallorossi, con lui in panchina, acquisiranno tanta rilevanza dal punto di vista mediatico e non solo. La proprietà americana inoltre, non dovrà badare a spese per soddisfare le esigenze sul mercato dell’ex Manchester United. Dal punto di vista motivazionale, potrebbe essere un’arma in più, per accaparrarsi giocatori forti e di qualità, per migliorare la rosa della Roma.
Per Mou, questa è una vera e propria sfida. Sfida questa, dalla quale capiremo se lo Special One, ha ancora le giuste motivazioni, e la voglia di far stupire tutti.
Mourinho alla Roma: i contro
Siamo veramente sicuri che dopo una carriera lunga e pluripremiata, Mourinho abbia ancora voglia di intraprendere questo lavoro? Mettiamo subito in chiaro una cosa: José Mourinho è, e sarà, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio. Mettere in bacheca la bellezza di 25 trofei in 19 anni, non è da tutti. Il tecnico portoghese, negli anni, è stato artefice di imprese clamorose, come il triplete con l’Inter, o la Coppa Uefa e la Champions League vinte col Porto. Ma siamo sicuri, che dopo tutti questi successi, gli siano rimaste le forze necessarie per gestire un gruppo di giocatori?
Le sue ultime esperienze in Premier League, sono state molto deludenti. Alla guida del Man United, tranne che per la Community Shield, e la vittoria in finale di Europa League contro l’Ajax, l’ex Chelsea non è riuscito a lasciare il segno. Tenendo conto anche delle grandi spese economiche da parte dei Red Devils, per soddisfare le sue richieste, il portoghese ha deluso le aspettative. Infatti, gli onerosi acquisti di giocatori del calibro di Pogba, Lukaku, Matic, e tanti altri, non hanno reso come ci si aspettava. Si è parlato molto, anche di disordini all’interno dello spogliatoio, a causa del “caratteraccio” del tecnico di Setubal, che hanno portato al suo esonero nel dicembre 2018, dopo un inizio di stagione altalenante.
La sua ultima esperienza in panchina, risale a poco più di un mese fa alla guida del Tottenham. Anche in questo caso, lo Special One, è stato esonerato a causa di rapporti non idilliaci con società e alcuni giocatori, e per una stagione troppo negativa. Il settimo posto in Premier League, e la figuraccia in Europa League contro la Dinamo Zagabria, hanno inciso parecchio sulla scelta finale del presidente Daniel Levy. Nonostante una squadra attrezzata per poter raggiungere le prime posizioni in campionato, e per vincere l’Europa League, Mou non è riuscito a trasmettere i suoi principi di gioco, andando in contro al fallimento. Per questi fattori, è necessario parlare dei pro e dei contri di Mourinho alla Roma.
Nella sua prossima esperienza giallorossa, molto dipenderà dal tipo di giocatori che avrà a disposizione. Dalla sua parte, si ritroverà una proprietà ambiziosa, e pronta a supportarlo in tutti i modi, ma dovrà cercare di modificare il suo modo di rapportarsi con lo spogliatoio, per evitare altri disastri.
Come giocherà la Roma dello Special One
Dopo aver analizzato i pro e i contro di Mourinho alla Roma, proviamo a capire come sarà la sua Roma. Al momento non sappiamo che modulo, e che stile di gioco utilizzerà. Tutto infatti, dipenderà dai calciatori in rosa, e dal mercato di questa estate, considerando anche la questione riguardante Mkhitarian. L’armeno, infatti, con la maglia del Manchester United, non era in buoni rapporti con il portoghese, motivo questo, per il quale l’attuale numero 77 giallorosso, si trasferì poi all’Arsenal.
Ciò di cui siamo certi, è che il modulo preferito dallo Special One, è il 4-2-3-1. La bravura del nuovo mister capitolino, sta nell’adeguarsi agli avversari, non attutando quindi un gioco “a memoria”. Il suo stile di gioco preferito, consiste nel mettere in campo una formazione pronta ad aspettare l’avversario, per poi ripartire in contropiede. Mourinho, a questo proposito, prediligerà un reparto difensivo compatto, cambiando magari alcuni interpreti, visti i troppi gol subiti in questa stagione dalla Magica. In fase offensiva, con il probabile addio di Dzeko, servirà un’altra punta “di peso”, valutando anche gli esterni alti a disposizione. Proporrà sicuramente un gioco verticale, sfruttando la velocità degli esterni, tentando l’arma dei cross in area per la punta.
Queste, ovviamente, sono solo supposizioni prendendo spunto dalle ultime squadre che ha allenato. C’è tanta curiosità per il portoghese in vista della prossima stagione. L’entusiasmo dell’ambiente giallorosso è enorme. Ora, toccherà allo Special One non deludere le aspettative, dimostrando di poter dire ancora la sua nel calcio che conta. Boa Sorte José!