Il mese di settembre non smette d’appassionare i tifosi, anche grazie allo strascico della sessione estiva di calciomercato. Tramite prestiti, acquisti e cessioni il volto delle migliori società è totalmente cambiato, raggiungendo finalmente l’assetto definitivo tanto agognato da sfoggiare all’interno dell’ambito rettangolo verde. Dunque ad attirare l’attenzione dei supporters, vi è la preparazione e gli allenamenti mirati dei calciatori per le prime partite della Serie A 2023/2024. Uno delle colonne portanti del Napoli, allenato dal mister Rudi Garcia, è il centrale Frank Anguissa. Ma perché quest’ultimo è l’uomo copertina secondo l’allenatore partenopeo? Scopriamolo insieme.
Napoli-Anguissa: l’ago della bilancia di Rudi Garcia
Prima dell’inizio ufficiale del nuovo campionato, il calciatore camerunense è stato vessato da un fastidioso sinistro. All’inizio del mese di agosto dopo una seduta di training e gli esami strumentali svolti presso la clinica Pineta Grande, è stato individuato l’origine delle sue sofferenze: una distrazione di primo grado del muscolo soleo della gamba destra. Il timore dei tifosi azzurri era la sua mancata presenza nell’incontro col Frosinone, tuttavia Frank Anguissa vi ha preso parte per ben 45’.
Inoltre l’ex Fulham si è rivelato decisivo nei successivi due tête-à-tête, accumulando complessivamente 224’ in campo. A legare il prorompente ventisettenne e il coach francese, è un fil rouge il cui bandolo si srotola partendo dall’Olympique Marsiglia. Proprio nel 2016 il previdente mister ha deciso di puntare sull’orgoglio di Yaoundé, credendo nelle sue capacità: tra cui l’ottimo dribbling e controllo della sfera. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, non appena designato come tecnico del Napoli, Rudi Garcia ha chiamato proprio l’energico centrocampista.
Per l’equilibrio della rosa napoletana quest’ultimo rappresenta l’ago della bilancia, per almeno tre motivi: se è in forma riesce a toccare più palloni degli altri, infatti supera i suoi compagni con 49 tocchi. Il secondo motivo è la sua particolare difesa, per la quale lascia gli altri elementi del club campano concludere l’azione. Infine come ultimo motivo per schierarlo, ancora una volta, è la sua voglia di raggiungere la vetta che lo rende un capitano senza fascia.