Se lo aggiudica il Napoli il secondo match stagionale contro la Juventus. Partenopei che riscattano così la sconfitta in Supercoppa con una prestazione fatta di orgoglio e attenzione difensiva con un Meret sugli scudi. Ma andiamo a vedere gli schieramenti delle due squadre e l’analisi tattica della partita Napoli-Juventus.
Gattuso deve rinunciare a molti giocatori per infortunio come Manolas, Demme, Hysaj, Mertens e in più il Covid ha messo fuori gioco anche Koulibaly e Ghoulam. Inoltre, nel riscaldamento, si fa male anche Ospina al suo posto Meret. Quindi il tecnico calabrese opta per il 4-2-3-1 con l’unica coppia di centrali difensivi disponibili ovvero Maksimovic-Rrhamani. Mediana formata da Bakayoko e Zielinski mentre in avanti Lozano, Insigne e Politano in appoggio ad Osimhen.
Pirlo lascia fuori Bonucci per un affaticamento muscolare sostituendolo con De Ligt. In difesa con l’olandese giocano Chiellini, Danilo a sinistra e Cuadrado a destra. Centrocampo obbligato visto l’infortunio di Arthur e le non perfette condizioni di McKennie: spazio quindi a Rabiot e Bentancur mentre sulle fasce agiscono Bernardeschi e Chiesa. Duo offensivo Ronaldo-Morata nel 4-4-2.
Primo tempo: poche emozioni e match sbloccato dal dischetto da Insigne
Molto interessante notare come si dispongono le due squadre: il Napoli non avendo un regista utilizza Insigne nel ruolo di trequartista per aiutare i due centrocampisti centrali a smistare il gioco.
La Juventus invece, in fase di possesso palla, ripropone quello che si era visto nel match di coppa contro l’Inter ovvero i due centrali difensivi si allargano facendo posto a Rabiot o Bentancur in mezzo alla difesa per far partire la manovra. Di conseguenza l’altro centrale di centrocampo gioca davanti al “nuovo difensore centrale” con il ruolo di mezzali svolto sul centro-sinistra da Danilo e da Bernardeschi sul centro-destra. Giocano a tutta fascia Cuadrado e Chiesa.
Non una novità come Gattuso ha chiesto alla sua squadra di interpretare la partita cioè baricentro basso e consentire il palleggio agli avversari fino al cerchio di centrocampo intasando poi tutti gli spazi nelle zone centrali del campo.
Mossa che funziona alla perfezione dato che la Juve non riesce a superare la densità che i partenopei creano davanti alla propria porta.
Pirlo chiede a gran voce a Chiesa di rimanere molto largo dato che il numero ventidue ha la tendenza ad accentrarsi troppo andando così ad intasare ulteriormente la trequarti offensiva.
Non a caso è proprio un’azione personale di Chiesa a permettere alla squadra di calciare per la prima volta verso Meret ma Bernardeschi non inquadra la porta da buona posizione.
Il gioco offensivo del Napoli è nettamente improntato alla ricerca degli esterni offensivi; in particolare è Lozano a creare qualche grattacapo agli avversari perché cerca lo spazio che si crea tra Cuadrado e De Ligt quando il colombiano sale per accompagnare l’azione d’attacco.
Solo un episodio può sbloccare una partita molto tattica e senza occasioni. E infatti da una punizione di Insigne, Chiellini colpisce con una manata Rrhamani: rigore assegnato col Var e realizzato da Insigne che riscatta l’errore nel match di Supercoppa.
Centesima rete segnata dall’attaccante con la maglia partenopea.
Il primo tempo va in archivio senza altri acuti dopo il gol.
Secondo tempo: non bastano gli assalti della Juve perché Meret risponde sempre presente
Continuiamo l’analisi tattica della ripresa di Napoli-Juventus.
Sostituzione tra le fila dei bianconeri: fuori Cuadrado (infortunato) dentro Alex Sandro.
Contestualmente si scambiano di fascia Chiesa che va a destra e Bernardeschi che va a sinistra.
Juve subito arrembante in avvio di ripresa: pressing più alto che impedisce al Napoli di trovare con facilità Insigne e in generale gli attaccanti per cercare così di non far uscire gli avversari dalla propria metà campo.
Arrivano anche le prima chances da gol tutte firmate Ronaldo: prima con un tiro dal limite (largo di poco) e soprattutto su sviluppo di corner sul quale il portoghese calcia centralmente favorendo Meret.
Momento migliore della partita per i campioni in carica che, con uno schema su punizione, consentono a Chiesa di calciare appena dentro l’area ma Meret respinge.
Altri cambi: dentro McKennie per Bernardeschi mentre Gattuso inserisce Fabian Ruiz e Elmas per Politano e Zielinski.
Con queste sostituzioni, Gattuso ridisegna una sorta di 4-1-4-1 con Bakayoko davanti alla difesa, Insigne largo a sinistra e Lozano a destra.
Entra Kulusevski per Bentancur per la Juve che tenta il tutto per tutto.
Lo svedese va a destra mentre Chiesa trasloca nuovamente a sinistra.
Ormai il Napoli non esce più dalla sua metà campo e soffre sempre Chiesa che rimane il giocatore più pericoloso: il 22 infatti sfiora il pari con un tiro dal limite.
Ma capita a Morata la più grande chance ma Meret blinda la sua porta col piede permettendo al Napoli di conquistare tre punti di importanza capitale.
Analisi tattica Napoli-Juventus: le considerazioni finali
Un Napoli che ha giocato con orgoglio viste anche le tante assenze. La partita si è messa proprio come Gattuso si augurava e le prestazioni maiuscole di Rrhamani e Meret hanno fatto il resto.
Giovedì è tempo di Europa League: un obiettivo a cui i partenopei devono puntare con decisione vista l’uscita in coppa Italia e la distanza dalla vetta in campionato.
Un passo indietro rispetto alle ultime uscite per la Juventus: la squadra ha giocato a ritmi molto bassi per tutti i 90′ compresa dunque la ripresa dove sono arrivate le occasioni per pareggiare.
La difesa ha dato prova comunque di solidità perché non ha sofferto nulla, l’aspetto che ha latitato è stata la fase di possesso palla. Bisognerà reagire in fretta dato che mercoledì ci sarà l’andata degli ottavi di Champions League contro il Porto.