Nell’importante vittoria per 1-0 del Napoli sulla Juventus, il protagonista assoluto ha un nome e un cognome ben preciso: Alex Meret. Se la compagine azzurra è riuscita a ripetere questo risultato contro l’eterna rivale bianconera a distanza di più di 35 anni, quando Maradona inventò una delle punizioni più belle della propria carriera e non solo, lo deve soprattutto al proprio portierone. L’ex scuola Udinese, infatti, è risultato decisivo in più di un’occasione, tenendo a galla i suoi compagni nei momenti di massima pressione avversaria. Un passo importante per la squadra, che per tornare ai massimi vertici ha sempre bisogno di un numero 1 affidabile, e per Meret stesso, il quale dopo una prestazione così può finalmente ambire a prendersi la titolarità fissa nell’undici iniziale.
La storia di Alex Meret: il carattere oltre la croce degli infortuni
Nato a Udine il 22 marzo 1997, Alex Meret è cresciuto, come detto, nella squadra della propria città, che in passato aveva già coltivato un’altra promessa, ancora non mantenuta, come Simone Scuffet. Tuttavia, se quest’ultimo ha forse, involontariamente, pagato a caro prezzo il non aver preso al volo il treno Atletico Madrid quando è passato, per il portiere azzurro il discorso è diverso. Infatti Meret, dopo aver messo in mostra le proprie qualità soprattutto in Serie B con la maglia della Spal, che ha condotto alla promozione in massima serie a suon di parate, ha subito tre infortuni importanti nel giro di un anno. Il primo nell’autunno 2017, quando il suo esordio nel calcio che conta è rimandato a causa di un’ernia inguinale per la quale viene operato in Germania. Alla fine gioca la sua prima partita nell’1-1 interno della Spal contro l’Inter, e totalizza 13 presenze totali, con 16 gol subiti e 4 clean sheet. Non male, considerando l’obiettivo salvezza della squadra, raggiunto, e il nuovo infortunio in aprile, stavolta alla spalla, che gli fa terminare anzitempo la stagione.
In estate il Napoli ne preleva il cartellino dall’Udinese, e in piena preparazione estiva arriva una nuova doccia fredda: frattura del braccio e stop plurimestrale forzato. Tuttavia, dopo il rientro, Carlo Ancelotti punta fortemente sul ragazzo friulano, ben 14 volte, e lui ricambia con ottime prestazioni: alla fine i gol subiti sono 9, ma ben 7 le volte in cui la porta resta inviolata. Un record personale ancora imbattuto. L’ex preparatore dei portieri dell’Italia under-17, ora all’under-19, Fabrizio Ferron, ha allenato sia lui che Gianluigi Donnarumma, e sosteneva che, mentre quest’ultimo reggeva meglio le pressioni, Meret fosse tecnicamente più completo. Non sapeva che le pressioni avrebbero forgiato in maniera significativa anche il carattere dell’allora portiere ventenne.
L’esplosività negli interventi e la pressione di Gattuso sul gioco con i piedi
Nello stesso periodo in cui stava emergendo alle luci della ribalta, Alex Meret, descrivendo sé stesso, sottolineava come una dei suoi punti di forza fosse l’esplosività degli interventi, e in particolare: “L’energia è importante anche per il portiere: per una parata su un tiro ravvicinato bisogna essere rapidi e reattivi. Più energia abbiamo in corpo, più facile diventa la parata”. Tuttavia, quando nel dicembre 2019, dopo una infinita serie di risultati negativi, Gennaro Gattuso subentra al suo mentore Ancelotti sulla panchina azzurra, queste qualità non bastano più al portiere friulano per mantenere un posto da titolare continuo. Va precisato, però, che sin dall’inizio della propria avventura all’ombra del Vesuvio, la porta del Napoli ha visto un continuo turnover tra David Ospina e Meret stesso.
La scorsa stagione, anzi, è quest’ultimo ad essere stato impiegato più del collega, con ben 5 presenze di differenza fra i due. Tuttavia il gioco del Ringhio nazionale, che prevede l’adozione, in maniera alternativa, il 4-3-3 e il 4-2-3-1, consiste nel classico gioco palla a terra a partire proprio dal portiere, e la scorsa stagione Meret non sempre si è dimostrato efficace in tal senso, a differenza di Ospina. Quindi, nel corso dell’attuale campionato, il colombiano ha superato nelle gerarchie l’italiano, ma quest’ultimo ha dimostrato grande carattere, accettando le scelte dell’allenatore e ottenendo una rivincita con sé stesso nella serata contro la Juventus. Proprio nel post-parita di ieri, infatti, ha confessato: “David è molto abile coi piedi, si sa da quand’è arrivato. Abbiamo caratteristiche diverse. Sto lavorando tanto da quando è arrivato Gattuso sulla costruzione e penso di essere migliorato. Devo continuare così e fare ciò che chiede il mister“.
Meret in ottica fantacalcio: un nome su cui puntare
Proprio alla luce di quanto detto finora, quello di Alex Meret è un nome da consigliare anche in ottica fantacalcio. Finora il portiere del Napoli ha ottenuto una media voto di 6,17 e una media fantavoto di 5,06, a causa della combinazione bonus/malus fin troppo frequente, a causa dei gol presi spesso e volentieri dagli azzurri. Allo stesso tempo, tuttavia, nel corso della sua ancora breve carriera da professionista, ha totalizzato due soli cartellini gialli e un rosso, per fallo da ultimo uomo, neanche a farlo a posta, su Cristiano Ronaldo nel match contro la Juventus di due stagioni fa.
Perciò, arrivato a quasi 24 anni, il numero 1 partenopeo ha ancora molto da dire e prestazioni come quelle di ieri sera sono solo una conferma che non si può non puntare su di lui nel proprio fanta-terzetto per la porta, in particolare per lo slot da titolare. Ai propri compagni il compito di difenderlo dagli insidiosi tiri avversari, a lui quello di mettere sicurezza ai difensori e abbassare con maggiore continuità la saracinesca, non rinunciando a crescere e mantenendosi sempre umile e disposto a migliorarsi.