Non c’è partita al San Paolo: nel big match della nona giornata il Napoli travolge la Roma con un netto 4-0 reagendo così alla sconfitta subita settimana scorsa contro il Milan. Ma vediamo gli schieramenti delle due squadre e l’analisi tattica della partita Napoli-Roma.
Gattuso cambia assetto tattico rispetto all’ultima partita inserendo Demme a centrocampo al posto dello squalificato Bakayoko e soprattutto Zielinski per Politano. Ancora assente Osimhen in attacco quindi spazio a Mertens centravanti con Insigne e Lozano ai suoi lati.
Fonseca schiera il 3-4-2-1 con scelte quasi obbligate in difesa viste le assenze di Smalling e Kumbulla: trio difensivo composto da Mancini, Cristante e Ibanez. In attacco ritorna Dzeko dopo il Covid mentre alle sue spalle agiscono Pedro e Mkhitaryan.
Primo tempo: dopo un avvio equilibrato, il Napoli domina e la sblocca con Insigne
Subito evidente la differenza nell’assetto tattico del Napoli: i partenopei con la presenza di Zielinski ondeggiano fra il 4-2-3-1 e il 4-3-3 in base alla posizione proprio del polacco che può agire sia da trequartista che da mezzala.
Nei primi quindici minuti la partita è equilibrata con le due squadre che si dividono equamente il possesso palla e con la Roma pericolosa in avanti con un tiro dal limite di Pedro.
Si tratta però solo di un’illusione perché i giallorossi, da questo momento in poi, spariscono dal match, offensivamente parlando.
I partenopei prendono in pugno il pallino del gioco agevolati dalla scelta degli avversari di non pressare alto aspettando nella propria metà campo. Probabile che questa scelta sia dettata dalla consapevolezza della velocità degli attaccanti del Napoli a dispetto della lentezza dei difensori giallorossi.
La manovra dei padroni di casa è avvolgente e porta spesso a traversoni al centro che costringono la retroguardia capitolina a stare molto attenta; Fonseca lamenta ai suoi giocatori questo continuo atteggiamento di lasciar crossare con troppa facilità gli avversari.
Il Napoli, dopo aver collezionato un gran quantitativo di corner, passa in vantaggio con una punizione di Insigne sulla quale Mirante non è esente da errori per i pochi uomini in barriera (due) e per essere partito in ritardo sul piazzato dell’attaccante napoletano.
Piove sul bagnato per la difesa giallorossa quando anche Mancini è costretto a lasciare il campo per infortunio venendo sostituito da Juan Jesus.
Zielinski è un rebus irrisolvibile per la Roma: il polacco si inserisce sulla trequarti e serve in profondità Mertens ma Mirante si riscatta con una splendida respinta tenendo viva la sua squadra, apparsa in grande difficoltà nei 45′.
Secondo tempo: la Roma non riesce a rendersi pericolosa e subisce una pesante sconfitta
Fonseca perde per infortunio anche Veretout ed inserisce Villar ad inizio ripresa.
Le due squadre sono molto lunghe nelle prime battute e Lozano impensierisce Mirante con una botta sul primo palo ignorando l’inserimento del solito Zielinski, lasciato solo sul secondo palo.
Col passare dei minuti la Roma inizia a produrre gioco riuscendo a trovare i centrocampisti centrali, cosa completamente mancata nel primo tempo; ma, nel momento migliore dei giallorossi, arriva la seconda rete del Napoli firmata da un preciso tiro dal limite di Fabian Ruiz.
Prova a dare una scossa ai suoi Fonseca sostituendo un impalpabile Dzeko, visibilmente lontano dal top della forma, con Carles Perez passando ad un 4-3-3 con lo spostamento di Cristante sulla linea dei centrocampisti.
Entrano anche Politano per Lozano, Elmas per Zielinski e Borja Mayoral per Pellegrini.
Altro cambio di modulo dunque per la Roma: 4-2-3-1 con Pedro trequartista e Mayoral punta.
Ma a nulla serve perché il Napoli colpisce in contropiede segnando il 3-0 con Mertens che ribadisce in rete la respinta difettosa di Mirante sul tiro di Elmas.
Infine c’è tempo anche per la quarta rete realizzata da Politano con un’azione personale.
Analisi tattica Napoli-Roma: le considerazioni finali
Grande reazione del Napoli dopo la sconfitta con il Milan: Gattuso ha visto quel fuoco negli occhi dei suoi giocatori che era mancato nelle sfide d’alta classifica. In più l’inserimento di Zielinski nei titolari è stata probabilmente la mossa decisiva per la vittoria dimostrando che questa squadra riesce ad esprimersi meglio con tre centrocampisti soprattutto per motivi di equilibrio.
La Roma era attesa da una specie di prova del nove contro un avversario tosto e il test non è stato superato. Ci sono le attenuanti di qualche assenza di troppo e di un Dzeko lontano dalla migliore condizione ma era lecito aspettarsi qualcosa di più (come dichiarato dallo stesso Fonseca) da una squadra che veniva da un periodo decisamente positivo.