Non solo Lukaku e Pogba: i ritorni più clamorosi del calcio moderno

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Da alcuni giorni i principali esperti di calcio-mercato hanno lasciato trapelare la notizia di due clamorosi ritorni in Serie A. Romelu Lukaku, dopo una sola stagione al Chelsea di Tuchel, sembra vicinissimo a riapprodare in prestito all’Inter. Il belga, dopo aver lasciato i nerazzurri nell’agosto dello scorso anno per ben 115 mln € e uno stipendio principesco, ha segnato nell’arco dell’intera stagione solo 15 reti (la metà di quelle totalizzate la stagione precedente con la maglia della Beneamata). Per questo ha perso via via posizioni nelle gerarchie dell’allenatore, finendo spesso relegato in panchina. Le feroci critiche ricevute dai tifosi e dalla stampa inglese hanno così convinto Big Rom a tornare sui suoi passi. Già nel dicembre scorso Lukaku aveva tentato di riallacciare i rapporti con l’ambiente nerazzurro attraverso una controversa intervista rilasciata a Sky Sport, per nulla gradita ad allenatore e dirigenza blues. Nei mesi seguenti, poi, il belga ha fatto letteralmente carte false per tornare indietro, arrivando quasi a dimezzarsi lo stipendio pur di trasferirsi a Milano.

Non solo Lukaku e Pogba: i ritorni più clamorosi del calcio moderno

Diversa per certi versi, simile per altri, la vicenda di Paul Pogba. Il francese, così come Lukaku, era tornato nel 2016 nello stesso club inglese in cui aveva militato, senza successo, da giovane (nel suo caso il Man. Utd.). La cifra spesa per sottrarlo alla Juve era stata, in quel momento, la più alta nella storia del calcio mondiale: 105 mln €. In 6 stagioni con i Red Devils, il Polpo ha segnato 39 gol e ha sollevato 2 trofei: la Carabao Cup e l’Europa League, nella stagione 2016/17. Ciononostante, il rapporto con la tifoseria di Manchester non è mai veramente decollato. Complici i risultati sportivi altalenanti del club, Pogba ha deciso così di arrivare alla fine del suo contratto sessennale senza rinnovare. Su di lui si è fiondata senza indugi proprio la Vecchia Signora. I bianconeri – come sembra – riusciranno a riportare il francese a Torino, nuovamente a parametro 0.

Nel calcio degli ultimi anni si denuncia spesso il problema della scomparsa delle bandiere in nome di un sistema sempre più “capitalistico” e legato al denaro. Ci sono stati però anche casi, oltre ai due citati che si stanno concretizzando in questi giorni, in cui alcuni giocatori hanno optato per degli inaspettati ritorni all’origine, magari pure a scapito del proprio stipendio. Analizziamo quindi 7 fra i più clamorosi ritorni nel calcio moderno.

Clamorosi ritorni nel calcio: la carriera palindroma di Buffon

Gianluigi Buffon merita di certo un posto in questo breve elenco di clamorosi ritorni nel calcio moderno. Il portiere di Carrara, per anni bandiera e capitano della Juve, nel 2019 ha fatto ritorno – in Serie B – al Parma (dove resterà fino al 2024), arrivando a completare una vera e propria carriera palindroma. Con i ducali Gigi aveva infatti debuttato nel calcio dei grandi nel 1995, vincendo nel corso della sua prima esperienza con i crociati una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa UEFA. Poi le 21 stagioni con la maglia bianconera, che lo hanno consacrato come uno fra i più forti portieri della storia, intervallate dall’unica stagione (2018/19) con i francesi del PSG.

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Carlos Tévez e il doppio ritorno al Boca Juniors

Sono molti i calciatori sudamericani che, a fine carriera, scelgono di tornare nel club in cui hanno mosso i primi passi da professionisti. Una squadra argentina che spesso richiama a sé i propri pupilli in questo modo è, senz’ombra di dubbio, il Boca Juniors. Fra i nomi che vengono subito in mente quando si parla di ritorni, compaiono certamente quelli di Riquelme (al Boca dal 1995 al 2002 e dal 2007 al 2014) e di Carlos Tévez. L’Apache è tornato per ben 2 volte nel club che lo ha fatto debuttare: una prima volta fra il 2015 e e il 2017, dopo essere passato per Corinthians, West Ham, Man. Utd., Man. City e Juve, una seconda fra il 2018 e il 2021, dopo l’esperienza stagionale in Cina allo Shanghai Shenhua.

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Ševčenko: una carriera fra Dinamo Kiev e Milan

L’ex allenatore del Genoa e della Nazionale ucraina, Andrij Ševčenko, ha esordito nel 1994 con la prima squadra della Dinamo Kiev, club in cui è cresciuto, rimanendovi fino al passaggio al Milan, nel maggio 1999. Con i rossoneri l’ucraino è stato protagonista assoluto, riuscendo a vincere quasi tutto – compreso il Pallone d’Oro – in ambito italiano ed internazionale. Fra il 2006 e il 2008 Ševčenko vive un’esperienza poco fortunata (solo 22 gol) al Chelsea, per tornare al Milan in prestito nel 2008/09. Neppure nel corso di questa seconda avventura rossonera, però, Andrij riesce a ritrovarsi. Perde gradualmente spazio in squadra e riesce a segnare soltanto 2 reti (in Coppa Italia e in Coppa UEFA). Al termine della stagione, il Milan decide di non riscattarlo. L’ucraino rientra così al Chelsea, che lo rimanda in patria, di nuovo alla Dinamo Kiev. Con i bianco-blu Sheva gioca ancora 3 stagioni, vincendo una Supercoppa d’Ucraina nel 2011.

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Clamorosi ritorni nel calcio d’oltremanica: Henry, Drogba e Rooney

Anche in Premier League non sono mancati ritorni che hanno avuto inizialmente del clamoroso, pur essendosi poi rivelati spesso nient’altro che minestre riscaldate. Nel 2012 il francese Thierry Henry, all’età di 34 anni, tornò in prestito per mezza stagione all’Arsenal, dove aveva militato fra 1999 e 2007 segnando ben 226 reti. Nel suo breve ritorno ai Gunners, dopo le esperienze con Barcellona e N.Y. Red Bulls, riuscì a portare il proprio score personale con i londinesi a quota 228. Simile la vicenda di Didier Drogba. Nel 2014/15  l’ivoriano firmò un contratto annuale con il Chelsea. Con i Blues Drogba aveva militato per ben 8 stagioni fra 2004 e 2012 vincendo 1 UCL, 4 Premier League, 4 FA Cup, 3 Coppe di Lega e 2 Community Shields. Nel mezzo le avventure allo Shanghai Shenhua (2012/13) e al Galatasaray (2013/14).

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Piuttosto diverso invece il ritorno di Wayne Rooney, che, dopo una carriera onorata dalla fascia di capitano con il Man. Utd., nel 2017/18 ha vissuto un’annata con la maglia dell’Everton. Con i Toffees The Wonder Boy aveva giocato le sue prime 2 stagioni da professionista, dal 2002 al 2004, dopo essere cresciuto nel loro settore giovanile. Nella sua seconda esperienza a Liverpool, in virtù delle 12 reti segnate in 39 presenze complessive, Rooney ha portato a 28 i gol totali realizzati con il club.

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La storia d’amore fra Torres e l’Atlético Madrid

Pur consapevoli che molti nomi mancano in questa brevissima rassegna dei ritorni più clamorosi (su tutti Ibrahimović, Kaká e Cristiano Ronaldo), abbiamo deciso di dedicare il posto d’onore ad un giocatore proveniente dal calcio spagnolo. Fernando Torres, infatti, nel corso della sua carriera ha sempre dimostrato un attaccamento viscerale alla maglia dell’Atlético Madrid. Dopo essere cresciuto calcisticamente nelle giovanili dei Colchoneros, in prima squadra El Niño si è consacrato al calcio dei grandi, richiamando su di sé le attenzioni di mezza Europa. Ad accaparrarselo fu il Liverpool, che riuscì a portarlo in Inghilterra nel 2007. I numeri eccezionali del centravanti spagnolo lo resero, nel gennaio 2011, l’acquisto all’epoca più oneroso del Chelsea e dell’intero calcio inglese. Tuttavia, il rendimento di Torres con i Blues fu piuttosto deludente, e tale fu anche la mezza stagione al Milan nel 2014. Per ritrovare sé stesso, El Niño decise dunque di tornare alle origini: all’Atlético Madrid, dove, nel 2017/18 è riuscito a vincere l’Europa League.

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