Nuova e vecchia scuola: i giovani di Qatar 2022

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Il 22esimo Mondiale della storia di Qatar 2022 sta già ufficializzando i primi risultati finali; tra sorprese e conforme, sono e saranno diversi i giovani impegnati. Una folta lista, con elementi già formati e altri da svezzare che, chissà, magari potrebbero trovare proprio in questa kermesse una vetrina. 

I giovani di Qatar 2022 (prima parte)

Pape Matar Sarr (Senegal): campione d’Africa, il classe 2002 ha fatto faville con il Metz, tanto da convincere il Tottenham, nell’estate 2021, ad acquistarlo in cambio di 20 milioni di euro. Duttile centrocampista mezzala o centrale, sta riscontrando le opposizione di Antonio Conte, che fin qui non lo ha mai impiegato. Il Milan, sempre interessato ai giovani talenti, lo osserva. In panchina nella sfida contro l’Olanda.

Xavi Simons (Olanda): versatilissimo tuttofare della mediana, che può schierarsi in tutti i ruolo del centrocampo o addirittura come seconda punta. Canterano del Barcellona, il classe 2003 si è formato nel PSG di Neymar e Mbappé, per poi fare ritorno al PSV, dove sta trovando una maggiore continuità di impiego. Deve ancora debuttare con gli Orange

Yunus Musah (Stati Uniti): Gennaro Gattuso si sta coccolando uno dei suoi talenti più puri. Appena 19enne e già titolare nel Valencia, di origini ghanesi, trova collocamento in tutti i ruoli della mediana. Tempismo e dinamismo tra le sue doti principali, già messe in mostra nella gara d’esordio contro il Galles. Già 20 gettoni con gli States: Inter, Juventus e varie altre squadre ci stanno facendo un pensierino…

Zeno Debast (Belgio): una delle maggiori sorprese tra i convocati di Roberto Martinez. Nativo del 2003, è un centrale difensivo in forza all’Anderlecht. Altezza imponente (191 cm) e fisico statuario, può rappresentare l’erede di un reparto arretrato che non vive più di giovinezza nella Nazionale belga. Le apparizioni sono già due, se chi comincia bene è a metà dell’opera…

Nuova e vecchia scuola: i giovani di Qatar 2022

I giovani di Qatar 2022 (seconda parte)

Josko Gvardiol (Croazia): centrale impiegabile anche come terzino, sta facendo le fortune del Lipsia, che lo ha prelevato dalla fucina di talenti della Dinamo Zagabria in cambio di 16 milioni. Oggi ne vale almeno 50 e diverse big si sono già affacciate alla finestra. Per lui già 12 presenze con la Croazia, potrebbe già trovare una maglia da titolare all’esordio mondiale contro il Marocco.

Piero Hincapié (Ecuador): come Musah, anche il giocatore di proprietà del Bayer Leverkusen ha iniziato dal 1′ contro il Qatar. Abile a giocare a 3 o 4 e buon battitore di rigori, il classe 2002 è già leader della difesa ecuadoregna, che in passato aveva attratto i radar di vari club di Serie A. La kermesse può rappresentare una passerella per il mercato estivo.

Youssoufa Moukoko (Germania): appena maggiorenne, ha stabilito un record veramente precoce. A soli 16 anni è diventato il più giovane esordiente in Bundesliga. 6 gol e assist tra campionato e coppe, l’imberbe classe 2004 ha già attratto le attenzioni del Manchester United, alle prese con il delicato caso Cristiano Ronaldo. Per il momento risponde picche, in attesa di rompere altri record al Mondiale. D’altro canto, il primo gettone in Mannschaft è già arrivato…

Jude Bellingham (Inghilterra): “Hey Jude, don’t make it bad“, cantavano i Beatles. Lui invece ha già cantato contro l’Iran, con un imperioso colpo di testa. A soli 19 anni è già leader dei Tre Leoni. Todocampista della mediana, fa sognare i tifosi del Borussia Dortmund, la cui dirigenza è stata sillabica: per meno di 117 milioni di euro non si muove. E i Mondiali potrebbero accrescerne il valore.

Nuova e vecchia scuola: i giovani di Qatar 2022

Terza parte

Nikola Zalewski (Polonia): finalmente un po’ d’Italia, anche se il talentino ha scelto di rappresentare la Polonia. Difficilmente José Mourinho rinuncia a lui nella sua Roma: esterno a tutto campo, abile nel dribbling e nei cross, può sbocciare in questa kermesse. Vedremo se riuscirà a guadagnarsi una maglia dal 1′.

Antonio Silva (Portogallo): a soli 19 anni, la Juventus ha dovuto fare i conti con la sua intraprendenza. Difensore centrale del Benfica abilissimo marcatore, con ogni probabilità non giocherà moltissime partite, ma si prepara a crescere apprendendo da esperti come Pepe e Ruben Dias. In attesa di esplodere.

Gavi (Spagna): in compagnia di Pedri, rappresenta tutto il talento blaugrana e della Spagna. Mezzala o trequartista, il classe 2004 ha vinto il Trofeo Kopa come miglior giovane del 2022. Un premio importante, che testimonia come abbia ancora importanti margini di crescita. Come se non bastasse, il Barcellona ha inserito una clausola di 1 miliardo di euro. Luis Enrique è pronto a ritagliare per lui un ruolo da protagonista.

Fabian Rieder (Svizzera): paragonato per caratteristiche a Remo Freuler, il classe 2002 ha ottime capacità di inserimento e visione di gioco. Sebbene non parta titolare, non avendo ancora debuttato in Nazionale maggiore, Murat Yakin potrebbe concedergli scampoli di partite. Lo Young Boys è solo la rampa di lancio, se saprà formarsi il mercato potrebbe accendersi.

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