Al termine di un match incredibile, quello tra Juventus e Porto all’Allianz Stadium di Torino, ci apprestiamo ad analizzare il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. I bianconeri erano chiamati a ribaltare un difficile risultato, quello del 2-1 in Portogallo. La squadra ospite era tenuta invece a mettere subito la gara in discesa, per provare a mantenere il vantaggio. Ci sono state due fasi ben distinte della partita, caratterizzate dalla buona prestazione dei portoghesi nel primo tempo e dalla reazione d’orgoglio dei bianconeri nella ripresa. Sul risultato di 2-1 dopo 90 minuti, la sfida si è conclusa soltanto con i supplementari, che hanno visto i padroni di casa vincere 3-2, ma lasciare anzitempo il percorso in Champions League, con un totale di 4-4 tra andata e ritorno garantendo così agli uomini di Conceicao di passare il turno. Di seguito allora le pagelle di Juventus-Porto.
Pagelle Juventus-Porto
Prima di analizzare le pagelle dei giocatori e degli allenatori di Juventus-Porto, proponiamo quella dell’arbitro.
Arbitro: Kuipers 3 – Anche se sembra un giudizio severo, è difficile poter pensare di dare di più. La partita è stata diretta male sin dall’inizio, non soltanto con errori grossolani – come il rigore concesso al Porto – e decisioni sbagliate, ma proprio per l’incapacità di dirigere in modo coerente e sensato una partita che già di suo richiedeva tanta attenzione. Discutibile anche la scelta di espellere in modo così avventato il calciatore del Porto; mai utilizzato il VAR, avrebbe potuto togliersi qualche dubbio su alcuni contrasti al limite. Anche la gestione dei cartellini è stata completamente errata. Del tutto inspiegabile, tra l’altro, il minuto e mezzo di extra ai già abbondanti minuti di recupero, prima di fischiare la fine dei tempi regolamentari.
Pagelle Juventus
Szczesny 5,5 – Sicuramente incolpevole sul gol realizzato dal dischetto, si tiene impegnato con molte parate nel primo tempo e tante uscite in anticipo nella ripresa. Ha invece moltissime responsabilità sul secondo sigillo, ai supplementari. Sebbene la barriera fosse posizionata poco bene, il portiere polacco smanaccia male il pallone e non riesce ad evitare il gol.
Cuadrado 6,5 – Un giocatore insostituibile, senza di lui la Juventus fa fatica a correre e creare pericoli. Se è vero che in fase offensiva è l’arma in più, è anche vero che in fase difensiva ha sofferto molto le avanzate avversarie. Nel complesso si merita un buon voto, grazie all’assist del momentaneo 2-1 e al tiro stampatosi sulla traversa allo scadere.
Bonucci 5,5 – Il pacchetto dei due centrali difensivi oggi ha funzionato poco, spesso sfidati e superati dalla fisicità e dalla corsa dei calciatori del Porto. Buono in fase di impostazione, anche se alcuni lanci non sono il massimo. Poco meglio nella ripresa, grazie ad una buona reazione della Juventus (75′ De Ligt 6 – Rivederlo in campo è sempre un piacere ed è un’ottima notizia anche per Pirlo; la sua partita è caratterizzata da fisicità, attenzione e cattiveria agonistica. Nei minuti finali si improvvisa attaccante ed è protagonista di un contatto in area che sarebbe potuto costare un rigore a suo favore, l’arbitro però lascia correre).
Demiral 5 – Condizionato dal contrasto che porta al rigore, gioca tutto il primo tempo sottotono subendo molto la cattiveria degli avversari. Poco a poco si riprende e cerca di fare il suo, anche se spesso è fuori tempo e regala buone punizioni ai giocatori del Porto.
Alex Sandro 5,5 – Il brasiliano non è esente da quanto già detto dei suoi compagni di reparto; dopo le ultime uscite, ci si aspettava di più e invece ha deluso un po’ le aspettative, soffrendo molto sulla fascia e prendendosi molti rischi inutili.
Ramsey 5 – Classica partita del gallese, il quale alterna buone idee a giocate sbagliate. Cerca di incidere, con inserimenti e passaggi, ma si ritrova sempre a restituire palla all’indietro e far perdere un ritmo di gioco. Sembra quasi essere un “vorrei ma non posso”, nonostante Pirlo continui a dargli fiducia (75′ McKennie 5,5 – Il texano è senza dubbio più propositivo, ma non riesce ad essere così incisivo, sbagliando non pochi palloni).
Arthur 6,5 – Con lui in campo la Juventus può finalmente palleggiare. Il centrocampista brasiliano ex Barcellona è mancato moltissimo alla squadra e il suo rientro è servito, anche se dovrebbe iniziare a verticalizzare di più verso i compagni. Nulla si può dire sulla gestione palla, dato che in tutto avrà perso tre palloni (102′ Kulusevski 6 – I suoi strappi sono sempre efficaci e forse sarebbe servito già dall’inizio dei tempi supplementari, per dare forza e fisicità).
Rabiot 7 – Seconda partita consecutiva segnando, dopo la Lazio aggiunge infatti anche il Porto alla lista delle vittime. Forse nel momento più delicato – e disperato – della sfida, il francese ha dato un’illusione alla squadra, con 4 minuti più recupero prima del fischio finale dei supplementari. Nel complesso un’altra buona prestazione del centrocampista.
Chiesa 8 – Di sicuro il migliore della Juventus, dato che i due gol che hanno portato ai supplementari (e al momentaneo ed effimero vantaggio) sono firmati dal numero 22, capace di mirare l’angolino con il primo gol e di spingere di testa il pallone dietro al portiere. In grande spolvero, ha tentato in diverse occasioni la tripletta, negata solo da tanta sfortuna. Lascia il campo esausto (102′ Bernardeschi 6 – Propizia l’assist da calcio d’angolo per il gol del 3-2, anche se non porta al passaggio del turno, sufficienza meritata).
Morata 5,5 – L’impegno c’è, anche la voglia di aiutare la squadra. Però, in fase di realizzazione, non riesce a ripetere la buona gara fatta contro i biancocelesti in campionato. Lo spagnolo infatti tira poche volte in rete e si fa beccare spesso in offside. Non raggiunge la sufficienza.
Ronaldo 5 – Il fuoriclasse portoghese è sempre sotto i riflettori quando si tratta di Champions League. Eppure oggi il numero 7 bianconero non è riuscito ad incidere, trovando pochissime volte la porta, riuscendo però a fornire l’assist per il momentaneo pareggio. Dopodiché, una gara incolore e del tutto deludente.
Allenatore: Pirlo 5 – Anche vincendo – sulla carta – non è riuscito a centrare l’obiettivo, ovvero quello di passare il turno e qualificarsi per i quarti di finale di Champions League. Probabilmente ha delle colpe per le scelte fatte sui cambi, anche se la rosa corta non dava molta scelta.
Pagelle Porto
Marchesin 5,5 – Stesso voto assegnato al portiere bianconero, con la differenza che l’estremo difensore del Porto ha avuto molto da fare, dall’inizio del secondo tempo fino allo scadere dei supplementari, rimanendo del tutto immobile sulla rete dell’1-1. Un errore sul gol del 2-1, ma nulla ha potuto su quello del 3-2 di Rabiot. Su un’uscita, rischia anche di commettere un fallo da rigore, ma l’arbitro ignora completamente la vicenda e lascia giocare.
Manafà 5,5 – Solidità e cattiveria agonistica, buoni anche alcuni interventi. Con il trascorrere dei minuti, la partita diventa più dura e non mancano contrasti più o meno regolari. Se la cava quasi sempre, anche se alcune volte è impreciso.
Mbemba 6 – Gioca per tutto il tempo, spendendo anche un cartellino giallo nei minuti conclusivi. Come il suo compagno di reparto, gioca molto sulla fisicità ed è aiutato moltissimo dal leader in campo, Pepe.
Pepe 7,5 – Appena citato, difensore d’esperienza, in grado di guidare non solo la linea difensiva, ma tutta la squadra. Nel momento del bisogno, prende qualsiasi pallone, anticipando e sventando ogni pericolo. Se si sono giocati i tempi supplementari è soprattutto grazie a lui.
Zaidu 5 – Gioca in maniera molto dura, forse troppo, rischiando spesso contrasti al limite della regolarità. I continui duelli – in entrambe le fasi di gioco – contro Cuadrado non passano di certo inosservati, ma spesso ha la meglio il calciatore della Juventus (71′ Diaz 5,5 – Non entra benissimo in partita, anche se negli ultimi 10 minuti riesce a far salire la squadra procurandosi qualche fallo importante).
Corona 7 – Un buon primo tempo, poi una fase di appannamento dall’inizio della ripresa fino al 2-1 dei bianconeri, a causa anche di un Federico Chiesa immarcabile. Durante i supplementari, non sbaglia più nulla, né stop né corse palla al piede. Buona partita (118′ Leite s.v.).
Uribe 5,5 – Nel primo tempo brillante come il resto dei compagni, va un po’ in difficoltà nella fase di maggior spinta della Juventus. Se la cava e gioca comunque per 90 minuti (90′ Grujic 6 – Buon impatto sulla gara, lotta, corre e recupera i palloni. Strappa la sufficienza e fa il suo).
Sergio Oliveira 8 – Due calci piazzati disponibili, due reti messe a segno. Una su rigore e una su punizione. Oltre ai due sigilli, si tratta di un calciatore che ha regalato la qualificazione al Porto. Anche durante un’apparente fase di appannamento, si è incaricato della battuta del calcio piazzato e non ha deluso le aspettative. Un vero condottiero (118′ Ndiaye s.v.).
Otavio 5 – Uno dei peggiori, poco preciso e spesso disattento. Buona la prima mezz’ora abbondante, poi cala di intensità e concentrazione, come parte della squadra (62′ Sarr 5,5 – Non molto positivo il suo ingresso, tanta cattiveria ma poca concentrazione, protagonista di molti contrasti discutibili, entra per aiutare i compagni e si ritrova a dover difendere a denti stretti).
Marega 6 – Si ritrova a fare reparto da solo, cercando di inventarsi anche delle occasioni da gol. La sua fisicità è sì un punto di forza, ma anche un limite, dato che spesso è proprio a causa del fisico che commette dei falli. Cerca comunque di fare il suo, riuscendo spesso a scappare via agli avversari (106′ Martinez s.v.).
Taremi 4 – Senza ombra di dubbio il peggiore. Espulso per somma di ammonizioni – in due minuti – lascia la sua squadra in dieci in vantaggio di un gol con ancora 36 minuti (più recupero ed eventuali extra) da giocare. Giustificabile il primo giallo, evitabilissimo il secondo, arrivato dopo aver calciato il pallone a gioco fermo, allontanandolo così dal punto di battuta.
Allenatore: Conceicao 6 – Se la cava, sebbene non fosse una sfida semplice. Ha cercato di guidare la sua squadra nei momenti più delicati. Gran merito quello di portare gli stessi undici con cui aveva giocato all’andata, dando fiducia ai giocatori e giocando allo stesso modo. Ora può godersi l’accesso ai quarti di finale di Champions League, tanto sudati quanto voluti.