Di seguito riportiamo le pagelle della sfida tra Napoli e Atalanta, anticipo del 26° turno di Serie A, che ha visto il ritorno alla vittoria dei partenopei. Un secco 2-0 sui bergamaschi, firmato da Kvaratskhelia e Rrahmani. Bene quasi tutti nelle fila della capolista, mentre la Dea fa davvero poco per rendersi pericolosa in attacco.
Le pagelle di Napoli-Atalanta
Prima di concentrarci sulle pagelle dei giocatori di Napoli e Atalanta, diamo un giudizio sulla direzione di gara dell’arbitro dell’incontro odierno, ovvero il signor Colombo della sezione di Como.
Arbitro: Andrea Colombo 6 – Direzione di gara priva di sbavature, favorita da un andamento tranquillo dell’incontro. Gestione corretta dei cartellini.
Pagelle Napoli
Gollini 6 – Pochi pericoli dalle sue parti, per non dire nulli, nella prima frazione di gioco. Attento su Zapata e Muriel nella ripresa, reattivo su Ruggeri. Esordio più che positivo.
Di Lorenzo 6,5 – Ara la fascia destra senza soluzione di continuità, creando con Politano continue apprensioni alla catena mancina bergamasca.
Rrahmani 7 – Bada al sodo senza troppi complimenti contro il doppio centravanti della Dea. Prende in consegna Muriel nei secondi 45′ senza sbavature. Ha il merito di chiudere l’incontro con un’incornata di testa imparabile.
Kim 7 – Rispetto al compagno di reparto si mette in mostra per la sua eleganza e velocità, che permette spesso al Napoli di ripartire velocemente. Imperiale, soprattutto nella ripresa. Esce per un problema fisico (76′ Juan Jesus 6 – Gestisce bene le poche sortite offensive bergamasche).
Olivera 5,5 – Il più incerto dei difensori napoletani; poco propositivo, molto fumoso e meno concreto del suo “alter ego” Mario Rui.
Anguissa 6 – Si abbassa più del solito a dare una mano a Lobotka, limitando il suo strapotere fisico in mezzo al campo a favore della manovra. Più spazi per lui nella ripresa, dove si fa vedere anche in avanti.
Lobotka 6,5 – Meno appariscente ma sempre, tremendamente efficace: alza i giri del motore nel secondo tempo e guida la pressione feroce del Napoli.
Zielinski 5,5 – Sembra quasi in una dimensione a sé, avulsa dal gioco corale del Napoli. Poco coinvolto e, soprattutto, non fa molto per rendersi utile in attacco. Cresce un po’ nel secondo tempo, ma può fare di più (65′ Ndombele 6 – Buono il suo ingresso in campo, accompagna molto l’azione e smista buoni palloni in mezzo al campo).
Politano 6,5 – Il più frizzante dei suoi. Impegna Musso a inizio gara, prosegue creando con capitan Di Lorenzo costanti pericoli per Ruggeri e Scalvini. Si conferma spina nel fianco anche nella ripresa (65′ Elmas 6,5 – Meno appariscente del suo predecessore, ma concreto: suo il corner del 2-0 di Rrahmani)
Osimhen 6,5 – Poco cercato, soprattutto nel primo tempo. Ma trova sempre il modo di essere decisivo: nella ripresa prima sfiora il gol di testa, poi sforna l’assist per il gol di Kvara. E sale nettamente di livello (84′ Simeone S.V.).
Kvaratskhelia 7 – Nella pochezza tecnica della prima frazione, si fa apprezzare per un tiro ben respinto da Musso; prova ad accendersi, ma ad intermittenza. Ma nella ripresa tira fuori il fenomeno che è in lui, e sblocca la gara con un gol di memoria ronaldiana (84′ Zerbin S.V.).
Allenatore: Luciano Spalletti 6,5 – La sua squadra non approccia con ferocia la partita, preferendo carburare alla distanza. E così avviene: primo tempo blando, ripresa da squadra di caratura pregiata. Scudetto loading…
Pagelle Atalanta
Musso 6 – Molto attento nel primo tempo sui pericoli creati da Politano e Kvaratskhelia. Può poco sul georgiano nella ripresa, poteva fare meglio sul raddoppio di Rrahmani.
Toloi 5,5 – Il suo compito difficile è quello di limitare il georgiano; nel primo tempo ci riesce abbastanza bene, crolla nella ripresa come il resto dei suoi compagni di reparto (88′ Lookman S.V.).
Djimsiti 6 – Fa quel che può per gestire la velocità della corazzata offensiva dei partenopei; lo fa senza grossi problemi, gestendo l’incubo Osimhen senza intoppi. Esce per infortunio prima dell’intervallo (43′ Demiral 5 – Prende in consegna il nigeriano, ma con risultati diversi; più incerto, va al bar con tutta la difesa sul gol di Kvara. Ma soprattutto, non tiene mai Osimhen).
Scalvini 5,5 – Nel terzetto difensivo bergamasco è quello più in difficoltà; puntato (e superato) costantemente da Politano, costretto anche alle maniere forti per fermarlo.
Maehle 5,5 – Prova più a contenere che ad accompagnare l’azione, badando a dare una mano contro l’estro di Kvaratskhelia. Ma quando il georgiano si accende nella ripresa, affonda con il resto della nave (68′ Zappacosta 6 – Entra per provare a contenere le scorribande di Kvara, fa quel che può).
de Roon 6,5 – Polmone del centrocampo della Dea: insegue tutti senza fermarsi, mette in campo la sua intelligenza tattica e non solo. Ultimo baluardo, anche nel crollo generale della ripresa.
Ederson 5 – In mediana non si trova a suo agio probabilmente, e si vede. In difficoltà soprattutto nella ripresa, dove perde il pallone sanguinoso che dà il là all’azione del gol partenopeo.
Ruggeri 5,5 – La catena mancina dell’Atalanta è quella più in sofferenza; paga un’ammonizione precoce che condiziona la sua gara.
Pasalic 5,5 – Più legna che inserimenti, interpretazione molto diversa di quel ruolo che, lo scorso anno, l’ha reso il centrocampista più prolifico del campionato (68′ Boga 5,5 – Non offre contributi di rilievo rispetto al predecessore, con difficoltà a trovare la posizione).
Zapata 6,5 – A sorpresa si rivede subito in campo dopo l’infortunio. Inconsistente nell’area del Napoli, ma l’enorme lavoro a sostegno della squadra è da apprezzare senza indugi. Cala nella ripresa, ma lancia segnali incoraggianti.
Hojlund 5,5 – Approccia bene alla gara, cercando l’intesa con il partner colombiano. Alla lunga, però, esce dalla partita e non si ritrova più. Sostituito già all’intervallo (46′ Muriel 6 – Entra con un buon piglio, destando sensazioni positive. Tuttavia, non va troppo oltre).
Allenatore: Gian Piero Gasperini 5,5 – La sua Dea ormai ha cambiato pelle: meno spettacolare, più concreta. Nulla o quasi in fase offensiva, molto compatta in fase difensiva. Tuttavia, resiste solo un tempo: si scioglie nel secondo tempo dinanzi allo strapotere partenopeo.