Sono passati ormai un paio di mesi dalla cessione di Luis Suarez ai rivali dell’Atletico Madrid. Pochi giorni fa, il neo-tecnico del Barcellona Ronald Koeman, è tornato ai microfoni del quotidiano “Sport” e si è lasciato andare a delle dichiarazioni forti. Nonostante anche in passato il coach non si fosse risparmiato in relazione a questo argomento, le sue frasi hanno generato grande scalpore, soprattutto in Spagna, ed hanno riaperto il “caso Luis Suarez”.
Fin dal suo arrivo sulla panchina del club catalano, l’allenatore olandese ha voluto dare una netta svolta ad un progetto tecnico ormai naufragato. Le decisioni prese dall’ex-ct “Orange” sono state decise. Le cessioni di Rakitic, Semedo, Arthur, Vidal, Rafinha e del bomber uruguagio han fatto grandemente discutere ma hanno anche tracciato una nuova linea di comportamento all’interno dello spogliatoio.
Il nativo di Zaandam ha, fin da subito, fatto la voce grossa, rivoluzionando la rosa e riuscendo anche, in parte, a calmare i moti di spirito della stella del club: Lionel Messi. Nella mente del coach sono state due le idee preponderanti: il distacco dal recente passato e la voglia di tornare a dominare in Spagna ed in Europa.
Ai microfoni di Sport Koeman fa emergere la verità
L’allenatore del Barcellona ha rilasciato la propria intervista in concomitanza con la pausa per le gare delle nazionali. Koeman, dopo aver chiarito la situazione di Messi ed aver usato parole al miele per il proprio gioiello, è voluto tornare, ancora, sul caso di Luis Suarez.
Il “9” dell’Uruguay è stato tagliato a fine mercato perché non sarebbe stato ritenuto un elemento imprescindibile per la squadra. Nonostante Koeman stesso, nel corso dei mesi, si fosse più volte difeso dalle critiche, additando la società come principale colpevole di questa cessione, ha pronunciato frasi che chiarirebbero una volta per tutte una questione ancora aperta.
“Comunicare quel tipo di decisione è stato difficile. Ho parlato con la società delle cose che avrei voluto cambiare. Si può discutere di tutto, ma fin dal primo momento avevo messo in chiaro che se avesse deciso di restare, sarebbe stato solo un elemento in più nella rosa”.
Definire l’attaccante come un giocatore “di troppo” fa storcere certamente il naso a chi ha sempre visto nel “pistolero” la figura del rifinitore perfetto. Sebbene, quindi, il tecnico avesse addossato le colpe al club, qui possiamo constatare che la scelta finale sia passata dalle mani dell’olandese.
Il caso Luis Suarez: bomber d’area e goleador
I numeri di Luis Suarez al Barcellona sono impietosi, per chiunque si voglia confrontare con il nativo di Salto. Il classe ’87 ha trascorso 6 stagioni in Catalogna ed ha fatto registrare la vittoria di 1 Champions League, 4 Campionati, 1 Supercoppa Europea, 1 Mondiale per Club, 2 Supercoppe spagnole e 4 Coppe di Spagna.
Il goleador ha contribuito a tutti questi successi con i suoi 198 gol e 109 assist, in sole 283 gare disputate. Oltretutto, grazie a queste prestazioni altisonanti, egli è diventato il terzo calciatore più prolifico della storia del Barcellona. Inoltre la Pulce lo ha sempre definito come uno dei suoi più grandi amici dentro al rettangolo di gioco. Per i due campioni è ora un grande dispiacere non poter più vestire la stessa maglia.
Ma davvero il Barcellona può fare a meno di un attaccante così straordinario? Secondo il nuovo assetto tattico di Koeman, il 4-2-3-1, l’attaccante centrale dev’essere l’ideale finalizzatore della manovra. Luis Suarez è stato sostituito da un elemento già presente in rosa: Griezmann. L’unica nota dolente è che il francese si trovi più a suo agio da seconda punta. L’enfant prodige è un attaccante che predilige partire da fuori area per andare ad inserirsi in un secondo momento.
E’ paradossale come un giocatore così letale come l’uruguagio sia stato accantonato e mandato a rafforzare una diretta rivale per il titolo spagnolo. Sembra quasi un autogol quello fatto dal club “blaugrana”. Avere un attaccante old style, feroce nell’1vs1 e spietato sotto porta sarebbe certamente stato il jolly in più per provare a tornare grandi in Champions League. Nonostante l’annata passata priva di trofei, Suarez avrebbe aiutato la squadra a rilanciarsi, a suon di gol, ed avrebbe soprattutto provato a risollevare definitivamente il morale del “10” più forte di sempre.