Prova di maturità superata a ottimi voti per la squadra guidata da Antonio Conte. Con la vittoria per 2 a 1 ai danni del Parma, i neroazzurri hanno dimostrato di aver acquisito una precisa identità. Grazie a questa, infatti, i ragazzi milanesi si stanno togliendo grandi soddisfazioni, avendo consolidato il primo posto in classifica. La partita sulla carta era abbordabile, tenendo conto della difficile situazione dei ducali. I tanti infortunati, tra i quali spiccano giocatori fondamentali come Cornelius e Gervinho, e la classifica che attualmente non sorride rende pesante l’aria in casa emiliana, con lo spettro della Serie B sempre più concreto. Di seguito ecco l’analisi tattica di Parma-Inter.
Primo tempo: Parma intraprendente e Inter attendista
I padroni di casa, nel corso dei primi 45 minuti, hanno giocato una partita coraggiosa, sia in fase offensiva che in difesa. L’analisi tattica di Parma-Inter è infatti abbastanza complessa e non di scontata interpretazione.
Nel primo quarto d’ora i ducali hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà la capolista, come dimostrato dalla grande occasione di Kurtic. Lo sloveno, infatti, con un colpo di testa molto forte e ravvicinato ha grandemente impegnato Handanovic. L’Inter ha continuato a fare la solita partita di attesa e ripartenza sfruttando la fisicità del suo trio difensivo, l’imprevedibilità dei suoi centrocampisti e la rapidità di Hakimi e Perisic, con Lukaku fondamentale nel far salire la squadra. Stile di gioco, questo, che ultimamente sta portando ottimi risultati agli uomini di Antonio Conte.
Dopo una buona mezz’ora giocata dal Parma, i nerazzurri hanno subito provato una reazione decisa, attraverso un ottimo pressing alto, attaccando la costruzione dal basso dei ducali, cercando il recupero immediato della palla. La compagine milanese in questo modo si è resa molte volte pericolosa dalle parti di Sepe, dando sempre l’impressione di poter andare in vantaggio da un momento all’altro. Opportunità incredibili quelle della Beneamata: due occasioni da gol di Lukaku e l ‘errore madornale di Eriksen, poco deciso nel sfruttare la palla messa in area dal solito Hakimi. L’esterno marocchino, puntando continuamente Gagliolo, è stato devastante e ha messo in difficoltà i difensori del Parma.
L’ultimissima occasione del primo tempo, però, è ancora della squadra di D’Aversa. Il colpo di testa dell’attaccante rumeno classe ’98, Dennis Man, uno dei più positivi per i padroni di casa nella prima frazione di gioco, però, non va a bersaglio.
Secondo tempo: L’Inter sale in cattedra e domina il Parma
Per gli ospiti il secondo tempo inizia subito nel migliore dei modi. I due gol di Sanchez mettono al muro i padroni di casa, incapaci di reagire a causa della netta superiorità qualitativa degli uomini di Conte. Il primo gol del Niño Maravilla è stato abbastanza fortunoso, causato da una serie di rimpalli dei difensori crociati; nel secondo, invece, l’arma del contropiede è ancora una volta efficace, grazie alla fisicità e alla velocità di Lukaku. Il n°9 è intelligente nel servire un grande assist per il compagno di reparto cileno. Nonostante i cambi da entrambe le parti la musica non sembra cambiare. Il Parma prova a reagire, ma senza successo, a causa di un Inter capace di arginare ogni sviluppo offensivo della squadra di D’Aversa. I nerazzurri si difendono bene, con una linea bassa, per poi recuperare palla col pressing alto.
Proprio nel momento in cui la capolista sembra essere ormai nel pieno controllo della gara, il Parma accorcia inaspettatamente le distanze. L’intraprendente Pezzella serve al centro Hernani, bravo nell’inserirsi e preciso nel superare il portiere sloveno. Grazie alla rete del centrocampista brasiliano ex Zenit, i crociati riprendono coraggio senza però mai incidere in modo pericoloso dalle parti della difesa nerazzurra.
In fase di non-possesso l’Inter ha dato un importante segnale di maturità oltre ad aver dimostrato una grande solidità. I padroni di casa, infatti, non sono mai riusciti a rendersi pericolosi dopo aver accorciato le distanze. La gestione del risultato e la superiorità dal punto di vista qualitativo dell’Inter sono stati gli elementi principali che alla fine hanno permesso questa vittoria.
Parma-Inter, analisi tattica: le considerazioni finali
L’inter oramai sembra non fermarsi più e le basi per vincere lo Scudetto ci sono tutte. Il fattore “rosa lunga” e l’aver una sola competizione, al contrario delle inseguitrici, sono elementi da non sottovalutare. Conte e la squadra puntano tutto su questa competizione. Per loro c’è il divieto di non sbagliare, per non rendere questa stagione un fallimento. Ciò che sorprende è sicuramente la voglia di questa squadra.
L’allenatore salentino è grandemente conosciuto per riuscire a dare la carica traendo il meglio dai propri giocatori, come dimostrano la “rinascita” di Eriksen e di Perisic, all’inizio ultimi nelle gerarchie e sul mercato fino a due mesi fa. Nelle ultime uscite questi ultimi hanno giocato benissimo in ruoli non propriamente adatti a loro. Conte dopo quasi due anni è riuscito a capire il modo migliore per far giocare la squadra. Il tecnico sta sfruttando le caratteristiche dei propri interpreti, puntando più su un gioco di difesa e ripartenza. L’ex-Juve ha abbandonato la manovra fondata sul dominio territoriale poiché questa ha limitato molto i nerazzurri in Champions League, e non soltanto.
Atleticamente e mentalmente questa squadra sembra dare ogni partita la dimostrazione di stare bene come dimostrato nel match di ieri sera contro un Parma che, nonostante gli sfavori del pronostico, ha giocato con coraggio e nei limiti del proprio potenziale. I ducali si ritrovano però in una situazione di classifica tragica. Il penultimo posto rappresenta i tanti errori commessi nel formare la squadra in estate, e la salvezza col passare delle giornate sembra essere una missione al limite dell’impossibile.
Con questa vittoria l’Inter sfrutta il mezzo passo falso compiuto dal Milan e allunga a 6 punti il margine dai cugini, portandosi a +10 da Juventus e Atalanta. Lo Scudetto è sempre più alla portata. Riusciranno gli uomini di Antonio Conte a dare continuità di risultati grazie a questo stile di gioco?