Parma-Inter (1-2): analisi tattica e considerazioni

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Incredibile rimonta dell’Inter al Tardini di Parma; sotto fino a cinque minuti dalla fine, gli uomini di Conte ribaltano lo svantaggio e si prendono i 3 punti grazie ai gol di de Vrij e Bastoni. Qui di seguito un’analisi tattica e considerazioni generali sul posticipo della ventottesima giornata.

Primo tempo

È dell’Inter il primo squillo al 5’: lancio di Candreva per Lautaro che controlla bene ma viene chiuso proprio al momento del tiro. Il Parma risponde però al 10: grandissimo scambio tra Kulusevski e Laurini, cross basso del francese e al centro dell’area Gervinho conclude fuori col sinistro. Primo campanello dall’allarme per la difesa dell’Inter, che si arrende al 15’. Una sventagliata di Kucka sempre per Gervinho trova la retroguardia nerazzurra sbilanciata; l’ivoriano salta facilmente Candreva, elude D’Ambrosio e batte Handanovic, 1-0. Arriva la reazione dell’Inter: al 18’ Godin rischia il pari sugli sviluppi di un calcio di punizione (colto poi in fuorigioco dopo un check del VAR per un fallo di mano sul suo colpo di testa) e al 22’ Barella calcia potente sul fondo da buona posizione. Ma sono gli ultimi sussulti degni di nota del primo tempo nerazzurro: Al 25’ un’azione personale di Kulusewski si conclude con un insidioso tiro a giro di poco fuori, e un minuto dopo Gervinho si inventa una stop a seguire clamoroso che taglia fuori una difesa dell’Inter ancora scoperta: l’ivoriano mette Cornelius a tu per tu con Handanovic e il danese calcia clamorosamente fuori col destro. Al 35’ una buona percussione di D’Ambrosio e Candreva si conclude solo con una mischia nell’aria parmense, ma al 41’ è ancora il Parma a sfiorare il gol: cross dalla sinistra di Kurtic e girata al volo di Cornelius che sfiora il palo.

Parma-Inter (1-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo

La ripresa si apre con un Parma attento e concentrato e l’Inter che prova a cambiare marcia. Al 50’ Candreva prova un tiro al volo da posizione impossibile, palla alta. Le azioni offensive dei nerazzurri non mettono in difficoltà la retroguardia parmense e i padroni di casa partono spesso in contropiede. Al 56’ Kulusevski riceve sulla destra, punta Godin e spara col sinistro. Solo esterno della rete. Dopo due minuti è ancora Kulusevski ad accentrarsi e a provare il tiro, Handanovic respinge, Gervinho raccoglie ma il suo tiro non trova lo specchio. Al 59’ si vede Lautaro: calcio d’angolo di Eriksen, spizzata di testa dell’argentino e palla fuori di poco. Dopo qualche minuto è il danese ad avere una buona occasione dal limite, ma la sua conclusione è larga. Conte prova a scuotere i suoi con un triplo cambio al 68’, quando entrano Sanchez, Moses e Young per Eriksen, Candreva e Biraghi; i cambi non sembrano sortire l’effetto sperato e creano solo all’80’ una conclusione di Sanchez respinta bene da Sepe. Ma la partita cambia clamorosamente al minuto 84: Angolo di Candreva, torre di Lautaro e deviazione vincente di De Vrij; i giocatori del Parma lamentano un fallo in attacco dei nerazzurri e Kucka riceve un cartellino rosso diretto per proteste. Nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro e all’87’ l’Inter trova il vantaggio: cross morbido di Moses, difesa gialloblu ferma e Bastoni (entrato da poco per Godin) appoggia comodamente in rete. Il Parma non ha più le forze per reagire e al 90’ Sepe nega a Young il gol del KO. Arriva comunque il triplice fischio e un’incredibile vittoria per l’Inter.

Parma-Inter (1-2): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica e considerazioni

Primo tempo praticamente perfetto della squadra di D’Aversa: in fase di non possesso la squadra si schiera a 5 dietro con Gagliolo largo a sinistra e Kulusevski a destra, con Gervinho e Cornelius in avanti col compito di portare su la squadra. Le sortite offensive dell’Inter non hanno effetto: i cross degli esterni non creano pericoli ai centrali del Parma ed Eriksen non riesce a trovare spazio; il danese inoltre soffre i centrocampisti avversari quando si tratta di ripiegare, non avendo il passo di Kucka o Kurtic. Ripartenze che hanno fatto male all’Inter, che si può considerare fortunata ad aver preso solo un gol: il centrocampo spesso infilato da Kulusevski e dalla sua posizione a talvolta intermedia tra metà campo e linea d’attacco e D’Ambrosio e Godin che hanno fatto fatica a contenere gli attacchi dalle fasce quando non aiutati dagli esterni; D’Aversa non può rimproverare nulla alla prestazione dei suoi. La decidono alla fine i cambi di Conte (oltre alle parole di troppo di Kucka). L’Inter trova 3 punti quasi insperati con una prestazione negativa anche rispetto al 3-3 col Sassuolo di qualche giorno fa, ma non perde così altro terreno da Lazio e Juventus.

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