Cesare Prandelli comincia ufficialmente la sua seconda avventura alla guida della Fiorentina: quest’oggi la presentazione del tecnico di Orzinuovi che prende il posto di Beppe Iachini, esonerato dopo un avvio di stagione non esaltante. Firenze ha un grandissimo ricordo dell’ex ct della Nazionale: dal 2005 al 2010 Prandelli ha portato la Viola ai vertici del calcio italiano ben figurando anche in Champions League e Coppa Uefa. E’ attualmente l’allenatore più vincente nella storia del club toscano.
Nella conferenza stampa di presentazione, a fare gli onori di casa è il Direttore Sportivo, Daniele Pradè, che in primis saluta Iachini: «E’ stato un piacere e un onore lavorare con te. Hai dato tanto professionalmente in questo periodo, ma il calcio e lo sport creano situazioni un po’ anomale che costringono a dei cambiamenti. Siamo felici di aver scelto Cesare: lo conosco bene come allenatore e uomo, abbiamo già lavorato insieme. Benvenuto!».
Il ritorno di Prandelli alla Fiorentina: «Ho sempre amato questo club»
Cesare Prandelli si ri-presenta al mondo Viola: «Ho ringraziato Beppe (Iachini, ndr), mai avrei pensato di essere qui al suo posto. Ho trovato una dirigenza molto coesa e decisa, è una buona base per iniziare un lavoro sia sul campo che fuori e lavoreremo tutti nella stessa direzione. Negli ultimi quindici anni c’è sempre stato un pensiero alla Fiorentina, ho sempre amato questo club perché mi ha dato tanto e spero di restituire altrettanto. Chi me l’ha fatto fare di tornare? Il cuore e l’istinto: tanti tifosi in questi anni mi hanno chiesto di tornare. Ho anche fatto l’abbonamento per due anni a Firenze.
Sarà importante avere un grande rispetto verso la città e la tifoseria: quando sai di essere accettato, sai di non essere mai solo in questo percorso. Certo troveremo difficoltà, nessuno ha la bacchetta magica, ma in questo senso sarà fondamentale il senso di appartenenza. La squadra che indossa questa maglia deve uscire sempre a testa alta: Firenze ha bisogno di coraggio, la tifoseria pretende molto ma è giusto che sia così, i fiorentini non partono mai battuti prima di una gara».
Le parole di Prandelli su Kouamè, Ribery e la prima esperienza sulla panchina Viola
Sull’aspetto tecnico: «Qualche idea ce l’ho. Prima però voglio confrontarmi con i giocatori perché loro per primi devono essere convinti se ci sarà bisogno di fare qualche cambio. Kouamè? Non è una punta di riferimento come situazione di gioco ma una seconda punta come ripartenze e profondità. Ribery? E’ un campione straordinario, un valore aggiunto, può fare la differenza. Non possiamo però pensare che lui inventi sempre la giocata quando abbiamo il pallone, così saremmo limitati. Questa squadra ha un motore molto forte, andremo a capire cosa non è andato in questo periodo».
Ottimo ricordo della prima esperienza: «Per quattro anni e mezzo c’è stato un rapporto basato su fiducia e rispetto. Negli ultimi mesi è cambiata l’idea del progetto tecnico, può capitare che dopo diversi anni non ci si trovi d’accordo. Non ho mai avuto grandi problemi, se dovevamo dirci qualcosa lo facevamo tranquillamente, ma fuori avevamo in comune la maglia della Fiorentina cucita addosso».