La Premier League è già pronta a ripartire con il calendario della stagione 2023/24, che vede ai nastri di partenza anche le tre neopromosse dalla Championship: si tratta di Burnley, Sheffield United e Luton Town. Per i Clarets è un ritorno immediato nel massimo campionato dopo la retrocessione dell’anno scorso, mentre le Blades abbandonano la cadetteria dopo due stagioni. La massima divisione inglese riabbraccia anche gli Hatters a distanza di 31 anni: gli arancioblù hanno festeggiato la promozione dopo aver vinto la finale playoff.
Premier League, le neopromosse: il dominio del Burnley in Championship
Stagione da incorniciare per il Burnley, che a distanza di un anno ritrova la Premier League lasciata nel 2021/22 dopo sei anni consecutivi. Eppure i Clarets non avevano cominciato benissimo l’annata in Championship, avendo raccolto un solo successo nelle prime cinque giornate. Poi hanno cominciato a spiccare il volo: sedici risultati utili consecutivi nella prima parte di stagione fino alla sconfitta per 5-2 contro lo Sheffield United il 5 novembre. Da quel momento, fino al ko interno del 22 aprile contro il Queens Park Rangers, gli azzurro-bordeaux sono rimasti imbattuti per 22 giornate. Lo score finale è di 29 vittorie, 14 pareggi e 3 sconfitte con dieci punti di distacco sul secondo posto e 101 totali in classifica. Nessuna squadra in Championship ha totalizzato così tanti punti dalla stagione 2013/14, quando il Leicester vinse il campionato chiudendo a quota 102.
Inoltre, il Burnley ha chiuso questa stagione con il miglior attacco (87 gol) e la difesa meno perforata. Sono 35 le reti subite, miglior rendimento degli ultimi due campionati cadetti). I Clarets hanno viaggiato a vele spiegate ottenendo la promozione in Premier League con sei turni di anticipo. Decisiva la vittoria per 1-2 sul campo del Middlesbrough con le reti di Ashley Barnes e Connor Roberts. Capocannoniere della squadra con 17 gol è l’attaccante inglese Nathan Tella, sesto nella classifica marcatori del campionato. Altri due terminali offensivi hanno raggiunto la doppia cifra di reti: il belga Manuel Benson (11) e il veterano Jay Rodríguez (10). Grande merito per il ritorno immediato nel massimo campionato va al tecnico Vincent Kompany: l’ex difensore del Manchester City è stato nominato miglior allenatore della stagione. Inoltre, per quattro volte ha vinto il premio come miglior tecnico del mese.
Il ritorno dello Sheffield United dopo due stagioni
Lo Shieffield United ci era andato vicino già nella scorsa stagione, perdendo ai rigori la semifinale playoff contro il Nottingham Forest. Questa volta, invece, le Blades non hanno fallito l’appuntamento con il ritorno in Premier League piazzandosi al secondo posto con 91 punti. Il bilancio stagionale è di 28 vittorie (solo una in meno rispetto alla capolista), 7 pareggi (nessun’altra squadra ne ha totalizzati così pochi) e 11 sconfitte (ne hanno subite meno solo Burnley e Luton). Inoltre, i biancorossi hanno chiuso con il terzo miglior attacco del torneo (73 gol) alle spalle dei Clarets e del Middlesbrough (84), e con la seconda difesa meno battuta (39 reti subite) assieme al Luton. Il rendimento dello Sheffield è stato quasi sempre costante, registrando una flessione solo nel mese di ottobre con cinque partite di fila senza vittorie.
Tra gli artefici principali di questa promozione c’è Paul Heckingbottom. Il tecnico inglese è alla guida del club dal 2021 e in passato ha allenato anche Barnsley, Leeds e Hibernian. Già nella scorsa stagione, dopo essere subentrato a Slavisa Jokanovic a fine novembre per via degli scarsi risultati che avevano portato le Blades in zona retrocessione, Heckingbottom aveva ottenuto grandi risultati conducendo la squadra al quinto posto finale. Nella stagione da poco conclusa lo Sheffield ha potuto contare sulla vena realizzativa di tre attaccanti in particolare, che hanno superato la doppia cifra. In primis il senegalese Illiman Ndiaye (14 gol, capocannoniere della squadra e ottavo nella classifica marcatori del campionato. All’attivo conta anche 10 assist: hanno fatto meglio con 11 solo Ryan Giles del Middlesbrough e Jack Clarke del Sunderland. Notevole anche il contributo dello scozzese Oliver McBurnie (13) e del centravanti nativo di Bermuda, Nahki Wells (11).
Neopromosse in Premier League: l’incredibile cavalcata del Luton Town
La sorpresa dell’ultimo torneo di Championship è la promozione del Luton Town, che festeggia il ritorno nella massima serie inglese a 31 anni dall’ultima partecipazione nel 1991/92. Allora il campionato si chiamava First Division: il club arancioblù aveva contribuito a fondare l’attuale Premier League, che cominciò ad esistere dalla stagione successiva. Il Luton, però, non vi ha mai partecipato: lo farà per la prima volta il prossimo 12 agosto quando esordirà in trasferta contro il Brighton di Roberto De Zerbi. Un debutto coi fiocchi, che gli Hatters si sono meritati dopo una stagione straordinaria in cadetteria chiusa al terzo posto con 80 punti. Il bilancio recita 21 vittorie, 17 pareggi (record stagionale condiviso con il Roterham United) e 8 sconfitte. Un rendimento migliore rispetto alla scorsa stagione, chiusa al sesto posto con 75 punti e la sconfitta nella semifinale playoff contro l’Huddersfield Town.
Questa volta il Luton ha superato lo scoglio dei playoff. Dopo aver battuto il Sunderland nella doppia semifinale, gli Hatters si sono imposti ai rigori (1-1 dopo 120 minuti) nella finalissima contro il Coventry City a Wembley, davanti ad oltre 85mila spettatori. Eppure, soltanto nove anni fa il Luton militava in quinta serie: dal 2014 è cominciata una scalata impressionante fino al gradino più alto del calcio inglese. Da sottolineare il contributo fondamentale dell’attaccante Carlton Morris, terzo nella classifica marcatori con 20 gol. Grande merito, naturalmente, va all’allenatore Rob Edwards: l’ex centrocampista di Aston Villa e Wolverhampton è arrivato sulla panchina del club lo scorso novembre, portando il club a una storica promozione. Attorno al Luton c’è curiosità anche per l’impianto di gioco: gli Hatters giocheranno nel caratteristico Kenilworth Road. Sarà lo stadio più piccolo nella storia del massimo campionato inglese con una capienza di appena 10mila posti.