Progetto Italia al via: obiettivo formare “Under” pronti per la nazionale maggiore!

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Il piano che si sta sviluppando dalle parti di Coverciano di questi tempi è complesso ma al tempo stesso intrigante. L’obiettivo è quello di riuscire a creare, attraverso questo progetto, delle selezioni giovanili della nostra nazionale, ovvero delle Under, che possano essere per l’Italia “dei grandi” dei serbatoi efficaci dai quali attingere. 

Il progetto è ambizioso e passa attraverso vari step, tutti necessari al fine di riuscire a creare una sorta di “scuola” che dia buoni frutti. 

L’obiettivo è quello di creare un progetto che comprenda “un’unica” Italia. Infatti, dalle selezioni giovanili dell’Under-19 fino alla Nazionale maggiore di Mancini, si dovrà utilizzare e sviluppare un unico modulo di gioco.

Progetto Italia al via: obiettivo formare "Under" pronti per la nazionale maggiore!

Il piano nella mente dei dirigenti è quello di creare una sorta di modello Ajax o Barcellona, applicato però a livello non di club ma di Nazionale. Quindi, si dovrà cercare di formare un’identità ed un sistema di gioco che siano uguali per le varie selezioni e che porti giovani già pronti al grande salto in nazionale maggiore. 

Il modulo scelto per il progetto Italia da Mancini per la nazionale e l’importanza di un piano b

Il modulo prescelto nel progetto Italia per il futuro della nazionale sembra essere il 4-3-3, come si è potuto evincere anche dalle parole di Mancini dopo la Nations League, con il mister che, ai microfoni, ha dichiarato che il 3-5-2 non sia il modulo migliore.

La scelta, dunque, dopo gli ultimi test, sembra essere ricaduta sulla solidità della difesa a 4.

Questo del 4-3-3, dunque, dovrebbe essere il modulo che le varie selezioni giovanili, oltre che la nazionale maggiore, inizieranno ad adottare stabilmente da Settembre

Dall’U-19 in avanti, tutte le selezioni saranno improntate a creare giocatori capaci di giocare in questo sistema di gioco, indipendentemente dalle posizioni occupate nei rispettivi club d’appartenenza. L’innovazione tattica, se portata avanti nel tempo, potrà rivelarsi importantissima.

Questa, infatti, permetterà, se sviluppata bene, di creare giocatori duttili, capaci di ricoprire più ruoli tra nazionale e club, aspetto chiave nel calcio moderno.

Progetto Italia al via: obiettivo formare "Under" pronti per la nazionale maggiore!

Fondamentale poi è l’importanza di creare un “piano b” ed un “piano c” al modulo adottato di base, per organizzare anche possibili modifiche a gara o a torneo in corso. Molte volte, infatti, durante una partita o una manifestazione, infortuni o squalifiche possono compromettere il piano di gioco iniziale.

La creazione di una serie di piani alternativi, dunque, potrà permettere di riuscire a sopperire anche a situazioni di emergenza o a cambiamenti tattici dovuti magari ad un risultato favorevole. 

I moduli presi in considerazione come possibili piani alternativi potrebbero essere vari. Il 3-5-2 provato in Nations League può risultare uno dei più accreditati ad essere preso in considerazione soprattutto in caso di vantaggio. Inserire infatti un difensore al posto di un’attaccante può servire a blindare il risultato. 

L’altro possibile modulo adottabile può essere il 4-2-3-1. Mettendo un trequartista tecnico al posto di una mezzala, infatti, si può avere più estro. Questo modulo, dunque, potrebbe essere sfruttato in situazioni di svantaggio.

Due figure chiave nel progetto Italia per creare under pronti per la nazionale maggiore: Viscidi e Bollini

Tra le figure chiave che, oltre al ct Roberto Mancini, hanno un ruolo chiave in questo progetto troviamo Maurizio Viscidi e Alberto Bollini.

Il primo dei due (Viscidi) si è inventato un sistema di valutazione utile a classificare i giovani sulla base di alcune specifiche caratteristiche. Il sistema di classificazione prevede 5 specifici parametri che sono: tecnica, intelligenza calcistica, personalità, velocità e struttura fisica. 

I parametri, che possono essere aggiornati costantemente, per le varie crescite che i giovani avranno nel corso del tempo, sono indicativi per stabilire in quale nazionale un ragazzo dovrebbe trovarsi a giocare. 

Vedremo più spesso rispetto al passato, infatti, vari giovani convocati da sotto età in nazionali maggiori rispetto alla loro categoria di appartenenza.

Progetto Italia al via: obiettivo formare "Under" pronti per la nazionale maggiore!Tutto questo proprio in virtù di questo sistema ideato da Viscidi, che si spera possa dare ottimi frutti nella crescita dei ragazzi in orbita nazionale.  

Il secondo personaggio è invece Alberto Bollini, che sarà una sorta di “collante” tra le varie selezioni giovanili e la nazionale maggiore di Mancini. Il suo ruolo sarà fondamentale, con Mancini stesso che lo ha voluto nello staff in occasione delle gare di Nations League per valutarne da vicino l’operato. 

Dopo l’impressione positiva avuta dal nostro CT, Bollini è pronto a valutare al meglio i giovani che ha negli ultimi anni selezionato ed allenato. Il suo compito sarà quello di riuscire, seguendo le indicazioni di Viscidi, a collocare nella maniera giusta i vari ragazzi.

Se la montagna non va da Maometto…

Senza riforme adeguate, Mancini ed altri collaboratori hanno dovuto agire di testa loro per migliorare la nostra Nazionale in ottica futura, o quanto meno provarci.

Molte volte anche in passato, infatti, si è assistito a richieste di stage, riforme per i giovani purtroppo non ascoltate, con CT impotenti e rassegnati. 

Fattori come il decreto crescita, riforme che Gravina e altri prima di lui non hanno attuato, hanno portato al doppio fallimento mondiale, con due qualificazioni consecutive mancate, nel 2018 e nel 2022. 

Ora Mancini, insieme ad alcuni collaboratori, ha deciso di creare questo sistema, per provare a migliorare dall’interno un sistema del quale, a molti, sembra non importare. Troppo facile infatti criticare la squadra se non si va al Mondiale o salire sul carro come nell’ultimo europeo vinto.

Progetto Italia al via: obiettivo formare "Under" pronti per la nazionale maggiore!

Se questo progetto porterà grandi miglioramenti nel futuro della nostra nazionale e nelle nostre squadre di club ora non si può sapere. La certezza però è che almeno si sta sviluppando un tentativo interessante per fermare una grande crisi in cui, da vari anni, ci stiamo trovando.

Come dimostrato nell’ultima stagione coi risultati dell’under 19 e dell’under 20, il talento c’è; l’importante sarebbe saperlo coltivare nel modo corretto e non disperderlo. L’obiettivo concreto è quello di riuscire a far meglio anche con l’U-21. In questa categoria recentemente, infatti, troppe volte abbiamo deluso, anche ad esempio nell’ultima rassegna europea dello scorso giugno, in cui non siamo andati oltre il girone, perdendo anche la qualificazione olimpica.

Nelle prossime Olimpiadi, perse quelle di Parigi della prossima estate, se il sistema ideato con questo progetto Italia funzionasse, potremmo esserci. La nostra presenza dopo più di 15 anni sarebbe già il primo segnale di un interessante miglioramento grazie al progetto Italia

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