Marcus Rashford giovane calciatore del Manchester United si è schierato in prima linea per una battaglia nobilissima: dare pasti caldi ai bambini poveri. Con la chiusura delle scuole e di conseguenza delle mense, chi non gode di una buona stabilità economica non sempre riesce a sostentarsi, e questo lo sa bene Rashford. Infatti Marcus non proviene da una famiglia ricca, e ha molto a cuore le difficoltà di chi non ha i mezzi per avere una vita normale. Già durante lo scorso lockdown si era battuto per la stessa causa, ottendendo buoni risultati e la massima onorificenza da parte della Regina, che l’ha premiato come Membro dell’Impero Britannico.
La solidarietà creata da Rashford
I numeri sono chiari, il 71 per cento dell’opinione pubblica appoggia la sua causa. Più di 850 mila firme raccolte e flotte di ristoranti, bar, fattorie e perfino il McDonold’s hanno contribuito con pasti caldi. «Anche nel loro momento più difficile, dopo aver sentito gli effetti devastanti della pandemia, le imprese locali hanno stretto tra le loro braccia la comunità, afferrando i bambini vulnerabili mentre cadevano», ha dichiataro Marcus. Ora si aspetta una mossa anche da parte del Premier Boris Johnson, in modo che non venga vanificato lo sforzo del giocatore del Manchester.
Grande giocatore oltre che grande uomo
A soli 4 anni inizia a giocare a calcio, viene visionato dai “Red Devils” per anni fino a quando, raggiunto uno sviluppo fisico accettabile, viene acquistato. A 14 anni vince la Fa Youth Cup under 16 da protagonista. Da lì in poi avrà una crescita inesorabile, fino alla stagione 2015/2016, dove esordisce in Europa League e sigla una doppietta. Lo stadio è in visibilio, lo United comprende di avere tra le mani un gioiellino da non perdere. Tre giorni dopo arriva l’Arsenal all’Old Trafford. Marcus sigla un’altra doppietta, che lo consacra definitivamente a “grande promessa”. “Il ragazzo è destinato a stravolgere le squadre in cui gioca. È sulla strada giusta per diventare uno che lascerà un segno”. Questo dice di lui Gary Neville.