Real Madrid-Chelsea (2-3 dts): analisi tattica e considerazioni

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Si sono resi necessari i tempi supplementari affinché il Real Madrid riuscisse a guadagnare il pass per le semifinali di Champions League. Nonostante il lauto vantaggio costruito all’andata, la squadra di Ancelotti va sotto per 80 minuti. Il Chelsea si porta addirittura sullo 0-3. Ma poi due giocate dei fuoriclasse galacticos infrangono il sogno dei blues. Protagonisti indiscussi il numero 10, Modric, con un assist fantascientifico per il gol di Rodrygo che manda la gara ai supplementari. Poi il numero 9, Benzema, col gol del decisivo e definitivo 2-3 nel primo tempo dell’extra time. Due ore di spettacolo che andiamo immediatamente a gustarci in questa analisi tattica di Real Madrid-Chelsea. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni.

Ancelotti decide di confermare gli stessi 11 della partita d’andata. Nel 4-3-3 dei padroni di casa, giocano Courtois in porta, Carvajal, Nacho (ovviamente al posto dello squalificato Militao), Alaba e Mendy in difesa. Centrocampo con i titolarissimi Modric, Casemiro e Kroos. In avanti, Benzema è il riferimento centrale, con Vinicius a sinistra e il confermato Valverde a destra.

Tuchel risponde cambiando alcuni uomini e, soprattutto, il modulo. Londinesi in campo con un 4-3-1-2 che vede Mendy tra i pali, linea difensiva composta da Alonso e James esterni e coppia centrale formata da Rudiger e Thiago Silva. Kanté schierato vertice basso della mediana, con Loftus-Cheek e Kovacic ai suoi lati. Mount sulla trequarti in appoggio alla coppia d’attacco teutonica composta da Werner e Havertz.

Primo tempo: il Chelsea mette alle corde il Real

Il Chelsea non ha intenzione di commettere gli errori dell’andata e il nuovo schieramento non è l’unica chiave dell’analisi tattica della sfida contro il Real. Sicuramente la difesa a 4 consente di avere dagli esterni sia una spinta costante, che una buona copertura. Ma è il centrocampo la vera arma vincente predisposta da Tuchel. In fase di non possesso, Mount gioca a uomo su Casemiro, mentre Kovacic prende in consegna Modric in un duello in salsa croata. I londinesi, inoltre, da buona abitudine delle squadre inglesi, approcciano con un pressing molto aggressivo sui portatori di palla spagnoli.

Gli effetti di questa disposizione si rendono ben presto visibili, perché il Real non trova immediatamente sbocchi offensivi. Devono pertanto entrare in gioco i due giocatori di maggiore qualità. Benzema, che si stacca dalla linea dei blues, abbassandosi e liberando spazio per innescare la velocità di Vinicius contro James. Modric, invece, che si aliena dal traffico defilandosi sulla destra. Dopo i primi 10 minuti di equilibrio, però, ecco che la gara gira dalla parte degli ospiti. 

La squadra di Ancelotti comincia ad abbassare il proprio baricentro, lasciando l’iniziativa al Chelsea. Gli uomini di Tuchel non trovano molti spazi e devono per forza di cose muovere il pallone con tanta pazienza. Il piano del tecnico tedesco prevede di sfruttare sempre l’uomo tra le linee. Idea ben preparata e che trova ben due interpreti per la sua realizzazione. Da una parte Mount, alle spalle di Modric. Dall’altra Loftus-Cheek, l’unico dei 3 uomini in mediana ad attaccare gli spazi, partendo dalla destra. Al minuto 15, la strategia dei blues produce i suoi frutti. Il movimento del centrocampista inglese sulla trequarti porta fuori posizione Alaba, creando spazio per l’inserimento del numero 19. Questi viene servito da un tocco di Werner e si ritrova a calciare con tutto lo specchio della porta davanti. Destro a giro e palla alla sinistra di Courtois. 1-0 per gli ospiti.

Real Madrid-Chelsea (2-3 dts): analisi tattica e considerazioni

Il vantaggio galvanizza i londinesi che prendono possesso della metà campo avversaria. I due terzini spingono tanto, soprattutto Marcos Alonso sulla sinistra, le cui avanzate costringono Valverde ad allinearsi alla difesa. A destra, invece, è incessante l’attacco di Loftus-Cheek, portando Vinicius a ripiegare in copertura. La pressione in avanti del Chelsea è favorita anche dalle posizioni chiave di Kanté, per inibire ogni tipo di ripartenza del Real, e di Kovacic per dare qualità alla manovra, ma anche tanta corsa in aiuto ai due centrali. Davanti, poi, il palleggio trova sempre sbocchi, perché le punte vanno sempre in appoggio al portatore, staccandosi dalla zona centrale. A sinistra si allarga Werner, mentre a destra Havertz. Quando l’uno si defila, l’altro va subito a riempire l’area. Col solito Mount ad attaccare lo spazio tra le linee.

L’intensità della gara viene mantiene comunque altissima da ambo le parti. È necessario giocare il pallone con grande velocità e precisione per eludere la pressione degli avversari. Solo negli ultimi minuti del primo tempo, il Real riesce a rimettere il naso fuori dalla propria metà campo, ma sia Rudiger che Thiago Silva riescono a limitare la pericolosità di Benzema.

Secondo tempo: il Chelsea va ad un passo dalla qualificazione

Nella ripresa, la squadra di Tuchel gioca col medesimo approccio, guadagnando terreno e impadronendosi della metà campo avversaria. Il Real si ritrova così costretto a rintanarsi nella propria trequarti difensiva, senza riuscire a ripartire a causa del pressing dei blues. A distinguersi per la sua intraprendenza è ancora una volta Loftus-Cheek, bravo ad attaccare lo spazio alle spalle di Kroos. Al minuto 51, il forcing dei londinesi viene premiato. Rudiger sfrutta benissimo un calcio d’angolo, insaccando di testa il gol del raddoppio.

Real Madrid-Chelsea (2-3 dts): analisi tattica e considerazioni

La partita trova il suo punto di rottura. Dopo 50 e più minuti piuttosto sornioni, Ancelotti deve chiamare i suoi in avanti. Vengono subito alzate le posizioni di Casemiro, per liberarlo dalla marcatura, e di Carvajal, per attaccare Alonso. Al contempo, però, il Real si scopre un pochino dietro, dando la possibilità ai velocissimi giocatori offensivi del Chelsea di scatenarsi in contropiede. L’agonismo e l’aggressività salgono alle stelle, ma senza eccedere in scorrettezze. Bisogna sputare sangue (metaforicamente parlando!) su ogni pallone per non darla vinta all’avversario, in un combattimento che coinvolge tutti gli uomini di movimento.

Il Chelsea comunque dimostra di essere decisamente più dentro la partita e solo il Var evita il k.o. tecnico al Real, annullando una rete a Marcos Alonso. L’episodio scuote positivamente i blancos, che si rendono subito pericolosissimi con la traversa colpita da Benzema. Dopo dieci minuti di continui capovolgimenti di fronte, la squadra di Tuchel torna a condurre le operazioni. Al minuto 75, i londinesi colpiscono ancora.

Real Madrid-Chelsea (2-3 dts): analisi tattica e considerazioni

Con grande pazienza e semplicità, i blues muovono il pallone. Alonso si ritrova in un’insolita posizione centrale, che però spezza la difesa madrilena. Palla appoggiata all’indietro a Kovacic, che è lucido nel verticalizzare subito per Werner. Il tedesco attacca alle spalle Camavinga, entrato da pochissimo al posto di Kroos. Sfrutta lo spazio tra terzino e centrale e con una favolosa giocata individuale, mette a sedere tutta Madrid e batte Curtois per la terza volta. La rimonta è compiuta, ma la partita non è ancora finita.

Subìto il terzo gol, Ancelotti corre ai ripari. Dentro Marcelo e Rodrygo, fuori Mendy e Casemiro. Il brasiliano parte da ala destra, con conseguente arretramento di Valverde da mezz’ala. Modric si sposta sulla sinistra. Ed è proprio il croato a trovare, al minuto 80, la prima giocata decisiva per i blancos. Palla immaginifica di esterno destro a trovare l’attacco della profondità dello stesso Rodrygo. Colpo un po’ sbilenco di destro del numero 21 e palla in rete. Come all’andata, è 1-3, si va ai supplementari.

Real Madrid-Chelsea (2-3 dts): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Real-Chelsea: i supplementari

La nostra analisi tattica di Real Madrid-Chelsea prosegue per altri 30 minuti. Verso la fine dei tempi regolamentari, Tuchel si gioca la carta Pulisic per Werner, mentre Ancelotti deve rinunciare a Nacho. Al suo posto entra Lucas Vazquez, che va a fare l’esterno basso di destra, con Carvajal spostato da centrale. Nell’extra time, sono sempre i blues a provare a imporre il proprio ritmo. Molto attivo Kanté con i suoi recuperi e i suoi intercetti. Eppure c’è lo zampino del francese nell’errore che condanna i londinesi. Al minuto 96, Camavinga va a recuperare un pallone mal gestito dal connazionale e da Loftus-Cheek. Palla a Vinicius, che trova finalmente la prima giocata determinante della sua gara. Il brasiliano entra in area e serve un assist dolcissimo a Benzema. Il re dei numeri 9 colpisce di testa e batte Mendy. È il gol del 2-3 che qualifica la squadra di Ancelotti.

Real Madrid-Chelsea (2-3 dts): analisi tattica e considerazioni

Tuchel si gioca il tutto per tutto, inserendo anche Ziyech per lo stesso Kanté, passando al 4-2-3-1. Il Chelsea porta tanti uomini in avanti, in particolare il solito Marcos Alonso, e prova a rendersi pericoloso su palla inattiva. Il secondo tempo supplementare si apre invece con un doppio cambio a centrocampo. Entrano Jorginho e Saul al posto di Kovacic e Loftus-Cheek. Il Real si porta tutto dietro, lasciando il solo Benzema oltre la linea della palla. La difesa dei blancos è però encomiabile, con Modric e Valverde strepitosi nelle chiusure e Camavinga solido nel recuperare palloni. L’ingresso di Jorginho consente al Chelsea di trovare maggiore verticalità e, quindi, Mount tra le linee. Ma gli innesti offensivi peccano di incisività. Al triplice fischio di Marciniak, il “Bernabeu” può esplodere di gioia.

Analisi tattica Real-Chelsea: le considerazioni finali

Con tanta sofferenza, il Real riesce a centrare la qualificazione alla semifinale e ora attende di conoscere il nome dell’avversaria tra City e Atletico. La squadra di Ancelotti, però, fatica più del dovuto e rischia di pagare un approccio troppo passivo alla gara. I galacticos sembrano quasi essere compiaciuti e appagati del vantaggio acquisito all’andata e lasciano troppo presto il timone nelle mani dei blues. Alla fine, come sempre, sono i campioni a fare la differenza. E tocca ancora una volta ai due fuoriclasse, il 9 e il 10, levare le castagne dal fuoco. Il Real ora deve chiudere questa intensa settimana con una importantissima sfida a Pasqua, contro il Siviglia. Vincere vorrebbe significare mettere una mano e mezza sulla Liga, e dunque dedicarsi con maggiore impegno alla Champions.

Nel complesso della doppia sfida, possiamo dire che le speranze di superare il turno per il Chelsea si sono spente al terzo gol di Benzema all’andata. Si tratta dell’unica situazione in cui i blues hanno regalato una rete, dato che per le altre 4, i blancos hanno dovuto far affidamento a tutto il genio calcistico dei suoi fuoriclasse. I pensioners escono comunque a testa alta, potendo fregiarsi di una vittoria la “Bernabeu”, anche se dolorosa e inutile. La prestazione degli uomini di Tuchel testimonia comunque non solo la bravura della squadra e dello staff tecnico, ma anche una lodevole solidità mentale. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, il delicato momento vissuto dai londinesi per le vicende societarie ed extra campo. Per loro domenica arriva un’occasione di riscatto nel match casalingo contro il Crystal Palace. Gara importante, oltre che per il morale, anche per consolidare il terzo posto in classifica.

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