Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l’analisi tattica

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Il Real riparte esattamente come aveva finito, e cioè con un trofeo. I Blancos battono 2-0 l’Eintracht Francoforte a Helsinki e conquistano la quinta Supercoppa Europea della loro storia. Un’edizione da ricordare per almeno due motivi. Da un lato, l’esordio di un nuovo ausilio tecnologico, il fuorigioco semiautomatico. Dall’altro, l’ennesimo record raggiunto da Carlo Ancelotti, da stasera l’allenatore più vincente in questa competizione con 4 titoli. Un successo sulla carta scontato per gli spagnoli, che partivano con tutti i favori del pronostico. La realtà del campo è però ben diversa, dato che la vittoria matura non senza difficoltà, specialmente nel primo tempo. Ma di questo ne parleremo a breve nella nostra analisi tattica di Real-Eintracht. Concentriamoci ora sulle formazioni delle due squadre.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica

Ancelotti conferma i medesimi 11 titolari scesi in campo nella finale di Champions. Courtois tra i pali, linea difensiva con Mendy e Carvajal esterni e coppia centrale formata da Militao e da Alaba. Quest’ultimo autore al 37° del gol del vantaggio madridista. In mezzo al campo, il triangolo delle Bermuda Modric, Casemiro e Kroos. Davanti, Vinicius e Valverde a supporto del bomber Benzema, anche lui a segno nella ripresa.

I tedeschi rispondono col loro consueto 3-4-2-1. Trapp in porta, retroguardia guidata dal centrale Tuta, affiancato da Touré e Ndicka. La mediana è presidiata da Sow e Rode, con Knauff e Lenz sugli esterni. Quest’ultimo chiamato a sostituire, con ben altre caratteristiche, Kostic, ormai in direzione Juventus. Kamada e Lindstrom completano il reparto offensivo agendo alle spalle di Borré.

Primo tempo: il gol del Real spezza un equilibrio incerto

Il copione dell’analisi tattica di Real-Eintracht può sembrare abbastanza scontato. E, comunque, viene rispettato almeno nei primi 10-15 minuti. All’avvio, infatti, le due squadre mostrano subito le loro carte. Gli uomini di Glasner approcciano con un atteggiamento piuttosto prudente, rimanendo dietro la linea della palla schierati in un 5-4-1. Sia i due esterni, Knauff e Lenz, che i due trequartisti, Kamada e Lindstrom, infatti, scalano le proprie posizioni. L’obiettivo dei tedeschi è quello di non concedere situazioni di vantaggio sulle corsie agli spagnoli. Ecco dunque che, in questa zona di campo, arrivano continui raddoppi e aiuti a Traoré e Ndicka. Alle loro spalle, poi, c’è Tuta a dare copertura.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica
L’azione congiunta di Lenz e Ndicka su Valverde.

I ragazzi di Ancelotti, invece, forti della loro superiore qualità tecnica cercano di prendere subito possesso delle redini di gioco, attraverso due fattori. Da un lato, un pressing molto alto e aggressivo a soffocare la gestione dell’Eintracht. Dall’altro, la disposizione tattica in fase di impostazione. Per tessere una manovra avvolgente, sia Mendy che Carvajal si alzano repentinamente. L’azione parte col doppio playmaker: tanto Kroos quanto Casemiro rimangono davanti ai due centrali, con l’ex Bayern, chiaramente ad avere maggiori compiti di costruzione. Chi esce fuori dagli schemi è invece Modric, che parte più avanzato in posizione di trequartista, cercando spazio tra le linee alle spalle di Rode e Sow.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica

Analisi tattica Real-Eintracht: una diversa ricerca di soluzione offensive

Veniamo ora alla parte riguardante i differenti set offensivi di questa analisi tattica di Real-Eintracht. L’atteggiamento prudente dei tedeschi si traduce, nell’attacco alla metà campo avversaria, in azioni di ripartenza veloce. Lo schema è molto semplice. Appena recuperato il possesso, si va subito alla ricerca del centravanti Borré con palla addosso. Questi funge da pivot, col compito di servire in verticale uno dei due trequartisti che corre in profondità. La strategia si rivela piuttosto efficace e produce anche un’occasione ghiottissima con Kamada, che però è poco cattivo e si fa parare la conclusione dell’attento Courtois. Col passare del tempo, la squadra di Glasner cresce in termini di coraggio e di fiducia. Comincia a far girare di più il pallone e a ritagliarsi buone giocate senza dover ricorrere necessariamente al contropiede.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica
La parata di Courtois su un tiro non irresistibile di Kamada.

Le Aquile trovano, infatti, spazio da attaccare sulla corsia di destra con l’intraprendenza di Knauff. Il Real si mostra vulnerabile da questo lato, perché Mendy soffre l’esterno tedesco nell’uno contro uno. Discorso diverso, invece, dalla parte opposta, dove Carvajal può contare sull’aiuto puntuale in copertura del jolly Valverde, che all’occorrenza funge anche da quinto della linea difensiva. In più, dal lato mancino, Lenz è decisamente meno pericoloso, essendo un giocatore più propenso alla fase difensiva.

La squadra di Ancelotti si ritrova dunque con non poche difficoltà, che si ripresentano anche in fase offensiva. Benzema è costretto ad abbassarsi molto per ricevere palloni giocabili, mentre Modric si aliena dal gioco perdendosi nel traffico in mezzo al campo. Anche il croato è perciò costretto ad arretrare il proprio raggio d’azione per avere spazio di manovra. Sono soltanto due le situazioni in cui i Galacticos riescono a rendersi davvero pericolosi. O recuperando palla nella metà campo avversaria, o riuscendo a innescare Vinicius isolato nell’uno contro uno con Traoré. Se l’Eintracht ha tempo di schierarsi e raddoppiare sugli esterni, per il brasiliano la vita si fa dura. Se salta però una copertura, allora diviene letale.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica
Il duello tra Vinicius e Traoré.

E non è un caso che entrambe le reti del Real arrivino quando il numero 20 ha modo di fronteggiare un solo avversario. Al minuto 37, ecco il gol che sblocca la gara. Uno-due veloce tra Benzema e Vinicius conclusosi con un tiro di quest’ultimo parato da Trapp. Dal corner conseguente, prima il francese e poi Casemiro di testa apparecchiano un facile assist per Alaba, che punisce indisturbato l’indecisione della retroguardia tedesca. La rete ovviamente galvanizza i Blancos, che tornano ad alzare l’intensità della pressione, soffocando l’Eintracht.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica
Il gol di Alaba che porta in vantaggio il Real Madrid.

Secondo tempo: il Real ritrova sicurezza e raddoppia

Nella ripresa, il canovaccio dell’analisi tattica di Real-Eintracht ci presenta una partita un po’ più aperta. Merito, soprattutto, della squadra di Ancelotti che ritrova la propria sicurezza tecnica. Benzema e Vincius si trovano a meraviglia, talvolta anche scambiandosi di posizione. L’atteggiamento meno prudente dei tedeschi e qualche incursione offensiva di Mendy aprono spazi sulla sinistra al tarantolato brasiliano per creare scompiglio. Dietro, però, il terzino francese continua a faticare, ma per sua fortuna il più delle volte interviene Casemiro a mettere un rattoppo, sventando qualsiasi minaccia grazie alla sua straordinaria sagacia tattica.

Glasner prova a dare nuova linfa ai suoi con alcuni cambi. Al 58°, entrano Gotze e Kolo Muani per Rode e Lindstrom. I nuovi innesti vanno a occupare le posizioni alle spalle di Borré, mentre Kamada arretra a centrocampo, mantenendo vivo il 3-4-2-1. Rispetto al primo tempo, però, la squadra non riesce più ad appoggiarsi sul suo centravanti, braccato e seguito ovunque da un irreprensibile Militao. Il Real, dal canto suo, trova ampi spazi da attaccare e se Vinicius ha di fronte nuovamente il solo Traoré, cala il sipario sui tedeschi.

Al minuto 65, il brasiliano viene imbeccato in verticale, scatena la sua velocità, rientra sul destro e offre un ottimo assist a Benzema. Il francese, ovviamente, non sbaglia e batte un Trapp ancora una volta incerto con un piattone di prima. 2-0 per i Blancos e partita ormai quasi in cassaforte.

Real Madrid-Eintracht Francoforte (2-0): l'analisi tattica

L’ultima mezz’ora è dominata dalla girandola di cambi per entrambe. L’Eintracht cambia assetto con l’ingresso di Alario per lo stesso Traoré. La difesa passa a 4, con Lenz e Knauff esterni bassi, in quello che diviene un 4-2-3-1. Ancelotti inserisce invece forze fresche a centrocampo con Camavinga e Tchouameni e dà spazio anche ad un altro neoacquisto, Rudiger, adattato da terzino destro. A parte qualche guizzo di Kolo Muani, i tedeschi non riescono a rendersi pericolosi. E così il Real può alzare l’ennesimo trofeo.

Analisi tattica Real-Eintracht: le considerazioni finali

In una sfida sulla carta senza troppe pretese, Real e Eintracht ci regalano una contesa equilibrata, tipica di una finale, come mostrato nella nostra analisi tattica. Ovviamente una differenza tra le due c’è ed è sostanziale. Entrambe soffrono qualche falla difensiva. Il Real però può contare su un grandissimo portiere, Courtois, e su un giocatore dall’importanza tattica incalcolabile, Casemiro. Loro sono sempre in grado di tenere a galla la squadra nei momenti di difficoltà o quando sta per affondare. Esattamente quello che manca ai tedeschi, che alle prime incertezze dietro prendono gol. Inoltre, se gli uomini di Ancelotti non affondano, sono in grado di azzannare in ogni momento la giugulare della partita col loro infallibile killer instinct. I tedeschi, al contrario, si fermano a occasioni ghiotte, ma non concretizzate.

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