Real Madrid-Man City (3-1): analisi tattica e considerazioni

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Il Real Madrid prenota il secondo biglietto per la finale di Champions League battendo per 3-1 il Manchester City. La squadra di Ancelotti andrà a contendersi il trofeo col Liverpool il prossimo 28 maggio a Parigi. Per strappare il pass, i blancos ricorrono al loro cuore immenso e alla voglia di non darsi mai per vinti. E così, dopo il vantaggio inglese firmato Mahrez, gli spagnoli risorgono con una doppietta lampo di Rodrygo tra l’ultimo minuto e l’inizio del recupero. Nei supplementari, il gol qualificazione è firmato dal solito Karim Benzema su rigore. Rispetto all’andata, la partita regala sicuramente un po’ meno spettacolo, ma decisamente tante emozioni. Il tutto sotto l’impeccabile direzione di Orsato. Vediamo allora insieme quali spunti ci offre questo Real Madrid-Manchester City sotto il profilo dell’analisi tattica. Diamo però prima uno sguardo alle formazioni.

Padroni di casa in campo col 4-3-3. In porta Courtois, linea difensiva composta da Mendy e Carvajal sugli esterni e dalla coppia centrale Molitao e Nacho. In mezzo al campo si rivede Casemiro, con Modric e Kroos ai suoi lati. Nel tridente offensivo partono gli immancabili Vinicius e Benzema col jolly Valverde largo sulla destra.

Anche Guardiola si affida al suo consueto 4-3-3, rimettendo dentro diversi titolari rispetto all’impegno col Leeds. Ederson in porta, retroguardia composta da Cancelo e dal recuperato Walker sulle fasce, e Laporte e Dias in mezzo. Rodri in cabina di regia con De Bruyne e Bernardo Silva. Torna Mahrez a completare il reparto d’attacco con Foden e Gabriel Jesus.

Primo tempo: regnano equilibrio e tensione

L’analisi tattica del primo tempo di Real-City non ci consegna una sfida particolarmente sfavillante sul piano dello spettacolo. La tensione è palpabile e tradisce entrambe le squadre. A partire leggermente meglio sono gli uomini di Ancelotti, la cui prerogativa è sviluppare il gioco sugli esterni. Nelle prime battute, il lato forte è il sinistro. Da questa parte, infatti, parte spesso Benzema, con Vinicius prontissimo e scattante a saggiare la tenuta fisica di Walker. Per tutta la partita, i due si affrontano in un entusiasmante duello, con l’inglese che ha spesso la meglio, sfruttando fisicità ed esperienza.

Real Madrid-Man City (3-1): analisi tattica e considerazioni

In fase di non possesso, i blancos si dispongono con un 4-2-3-1. Modric rimane infatti alto in marcatura su Rodri. Quando però si ritrovano ad impostare, il croato si abbassa per dare qualità alla manovra. Un lavoro importante per supportare il palleggio a centrocampo e, soprattutto, aiutare l’uscita dal basso contro la forte pressione del City. Dagli esterni, i padroni di casa producono diverse occasioni. I terzini spingono molto e a destra Valverde crea qualche problema con i suoi inserimenti nel corridoio interno. Benzema viene molto cercato in area, ma il bomber francese è meno preciso del solito.

A peccare di meticolosità è però anche la squadra di Guardiola, che si affida a diverse soluzioni per scardinare la difesa madrilena. I citizens alternano la ricerca della profondità, attaccando in particolare la zona di Militao, al palleggio ragionato. Il gioco viene quasi sempre smistato dalla parte sinistra, dove Cancelo spinge molto, favorito dai movimenti ad accentrarsi di Foden, che libera la corsia. Dalla parte opposta, invece, Walker si preoccupa maggiormente di tenere la posizione, andando a costituire una difesa a 3 in fase di impostazione. Bernardo Silva rimane basso vicino a Rodri, mentre De Bruyne, sul centro-destra, trova spazio muovendosi sul fianco di Kroos. Il tedesco fatica a scivolare in chiusura sul belga, che però si rende meno efficace del solito, in modo particolare nella conclusione.

Real Madrid-Man City (3-1): analisi tattica e considerazioni

Le occasioni migliori per gli ospiti arrivano decisamente in situazioni di recupero alto del pallone col pressing. A rendersi pericoloso è Bernardo Silva, quando avanza il proprio raggio d’azione e va a riempire l’area di rigore. Come consuetudine per la squadra di Guardiola, i giocatori d’attacco si scambiano continuamente di posizione. Negli ultimi minuti Foden passa stabilmente a fare il centravanti, con Jesus dirottato sulla sinistra.

Dopo la mezz’ora, il Real torna a rivedersi in avanti, alzando il baricentro. Prosegue però la serata storta della mira degli spagnoli. E così, tra errori e gioco spezzettato, si chiude la prima frazione sullo 0-0.

Secondo tempo: la partita si sblocca e arrivano i gol

Anche l’analisi tattica del secondo tempo di Real-City è contrassegnata da un inizio migliore dei padroni di casa. La squadra di Ancelotti alza l’intensità del pressing, mandando un po’ in confusione gli uomini di Guardiola. Molto attiva è la catena di destra, grazie a Valverde e alle sovrapposizioni incessanti di Carvajal. A sinistra, invece, Vinicius prova a seminare il panico con la sua velocità. Gli ospiti subiscono l’atteggiamento intraprendente dei blancos e commettono una serie di inusuali errori banali nella fase di costruzione.

Le uniche contromosse per il tecnico catalano sono rappresentate da De Bruyne e Foden. I due sono i soli a riuscire a tessere qualche trama per riportare la squadra in avanti e permetterle di uscire dal momento iniziale di difficoltà. La difesa madrilena incontra grattacapi sia con le verticalizzazioni del belga verso la punta, sia quando i due incrociano i propri movimenti. Militao fatica molto ad anticipare l’inglese anche quando viene incontro, col numero 17 pronto ad attaccare lo spazio libero centralmente. 

La vera svolta della partita arriva però con i cambi. Al minuto 68, Ancelotti aumenta l’arsenale offensivo, inserendo Rodrygo al posto di Kroos. Per mantenere le fattezze del 4-3-3, Valverde scala a centrocampo, col neoentrato che si colloca sulla destra. Pochi minuti dopo, Guardiola deve fare a meno di Walker, infortunatosi, e sostituisce anche lo stesso De Bruyne. Ai loro posi entrano Zinchenko, con conseguente spostamento di Cancelo sulla fascia destra, e Gundogan. Il tedesco agisce da mezz’ala sinistra, mentre Bernardo Silva passa dall’altro lato. Appena 60 secondi dopo il cambio, sono proprio loro due a confezionare la rete del vantaggio. 

Real Madrid-Man City (3-1): analisi tattica e considerazioni

L’ex Dortmund gestisce bene il pallone in mezzo al campo e approfitta del disordine tattico del Madrid per trovare il portoghese con metri di campo libero. Questi conduce palla e serve Mahrez, che con un sinistro di prima intenzione beffa Courtois sul proprio palo. Ancelotti ha bisogno nuovamente di forze fresche e si affida agli uomini dalla panchina. Dentro Camavinga e Asensio, fuori Modric e Casemiro. Il Real si sbilancia, avendo 4 giocatori offensivi, e prepara l’assalto finale. Guardiola conta invece su Grealish al posto di Jesus. Con i terzini madrileni in costante proiezione offensiva, in particolare Carvajal, il neoentrato può beneficiare di tanta solitudine sulla corsia di sinistra per scatenarsi in contropiede.

Il City costruisce due occasioni clamorose, ma non trova il gol del raddoppio. Si prepara così a fronteggiare il forcing finale dei padroni di casa, difendendo con un ordinato 4-4-2. Tra il minuto 90 e il primo minuto di recupero succede però l’incredibile. In questo lasso di tempo, il Real va a segno per ben due volte, premiando lo sforzo d’attacco. Entrambe le reti arrivano da Rodrygo. La prima su assist di Benzema, anticipando Ederson nell’area piccola. La seconda di testa, su cross del solito Carvajal. Al triplice fischio è 2-1 per i blancos. Si va ai supplementari.

Real Madrid-Man City (3-1): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Real-City: i tempi supplementari

Come dovrebbe essere ormai chiaro da questa analisi tattica di Real-City, anche i tempi supplementari vedono una grande partenza della squadra di Ancelotti. Avvio super che sfocia, al minuto 93, nella conquista di un calcio di rigore da parte di Benzema. Il bomber francese viene steso da un Dias in ritardo e trasforma il penalty in maniera glaciale, spiazzando Ederson. I blancos si portano sul 3-1, quanto basta per andare in finale. La squadra di Guardiola ha ormai poco da perdere. Si riversa in avanti portando tutti gli effettivi nella metà campo avversaria e lasciando solo i centrali e Fernandinho (entrato verso la fine del secondo tempo) dietro.

Real Madrid-Man City (3-1): analisi tattica e considerazioni

I padroni di casa si difendono come possono e Ancelotti cerca di ridare equilibrio alla sua creatura. Entra prima Ceballos per Benzema, con Asensio che va a fare la punta. Poi, ritrovandosi schiacciato, inserisce Vallejo e Vazquez per Militao e Vinicius. Ceballos e Vazquez vanno a fare gli esterni di un 4-4-2, anche se il secondo si schiaccia spesso sulla linea difensiva, trasformandola a 5. Guardiola si gioca anche la carta Sterling e per l’assalto finale, spostando anche Laporte in avanti. Il Real però si difende compatto e non concede la profondità, respingendo con successo l’offensiva degli inglesi.

Analisi tattica Real-City: le considerazioni finali

Gli dèi del calcio sembrano aver definitivamente investito Carlo Ancelotti e i suoi con la loro benedizione. Gli spagnoli completano la terza rimonta consecutiva in altrettante partite casalinghe nella fase ad eliminazione diretta in questa Champions League. E stavolta ci riescono senza i lampi di Modric e con un Benzema, autore sì del gol qualificazione, meno brillante del solito. Decisivo, ancora una volta, è anche Rodrygo, un vero e proprio talismano dalla panchina per l’allenatore italiano. Il Real arriva a questa finale portandosi dietro un grande bagaglio, pieno di cuore, di voglia e di momenti difficili superati col carattere e con la consapevolezza di non darsi mai per vinti. Se non è l’anno questo l’anno di gloria per i neocampioni di Spagna!?

Quanto al City, nell’ottica del doppio confronto, gli inglesi pagano sicuramente la tante occasioni sciupate. Sia all’andata, ma anche in questa sfida di ritorno. Proprio poco prima che il Real trovasse la forza di ribaltare il risultato. Al netto del rammarico, la squadra di Guardiola non affronta il match non con la lucidità solita, dimostrando di subire maggiormente la pressione e la tensione rispetto agli avversari. La stanchezza di alcuni uomini chiave, vedi Rodri nell’occasione dell’azione che porta al rigore di Benzema, mette la ciliegina su una torta amara. Sarà bene che i citizens mandino giù il prima possibile questo boccone per potersi definitivamente dedicare al campionato. Sperando di non cedere anche qui all’ultimo istante.

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