L’analisi tattica di Real Madrid-Manchester City è prima di tutto l’analisi di una partita in cui i due tecnici sono maestri in questo campo. Ancelotti e Guardiola, ovvero 9 Champions in bacheca. Sei per l’Italiano tre per il Catalano tra quelle vinte come allenatori e come giocatori.
Pep Guardiola è alla decima semifinale da allenatore: sei le ha perse e solo in tre casi ha ottenuto il passaggio alla finale.
Per Carlo Ancelotti siamo a nove partecipazioni alle semifinali come allenatore: una con la Juventus, quattro con il Milan e tre con il Real Madrid. Il bottino parla di tre sconfitte e 6 finali giocate.
I protagonisti in campo sono in molti ruoli, il meglio che il calcio mondiale possa offrire. Haaland contro Benzema, Vinicius contro De Bruyne, Kross-Modric contro Rodri-Bernardo Silva. Dicono che vale una finale e che da questa doppia sfida uscirà a prossima vincitrice della Champions League. Questo non è dato di saperlo, perché le finali sono sempre una sfida 50-50.
Sicuramente questa è una finale, calcisticamente ha il valore di una finale con andata e ritorno. Una doppia sfida che tutti gli amanti del calcio vivranno con la stessa passione e coinvolgimento di un atto conclusivo.
Ancellotti affronta questa partita con il 4-3-3 dove Rudiger come previsto prende il posto di Militao squalificato e deve fare a meno degli indisponibili Mendy e Ceballos. Se si esclude la sostituzione forzata di Militao, la formazione è la stessa che ha affrontato e eliminato nel turno precedente il Chelsea sia all’andata che al ritorno.
Indisponibile Ake, Pep Guardiola sceglie il cambio naturale, Walker. Foden parte dalla panchina, e il Manchester City scenderà in campo con il 3-2-4-1 già visto nel doppio incontro contro il Bayern Monaco.
Analisi tattica Real Madrid-Manchester City, primo tempo: il Real soffre e poi colpisce
Nei primi minuti sembra già chiaro il piano tattico di Pep Guardiola. Aggressione ai portatori di palla del Real Madrid per recuperare velocemente il pallone con un numero elevato di giocatori. Possesso con giro palla ragionato per recuperare energie e cercare spazio nella zona centrale, possibilmente su Haaland e cercare gli inserimento poi di Rodri e De Bruyne oppure sugli esterni come Grealish o Bernardo Silva. Impressionante la aggressività con cui gli inglesi cercano di fermare ogni ripartenza del Real Madrid. Ma tutta questa mole di gioco frutta solo un paio di interventi di Courtois neanche tanto difficili.
Il Real non riesce ad innescare le proprie armi: la ricerca della profondità su Vinicius e Rodrygo e anche la posizione di Modric e Kross fanno capire che la prima metà del primo tempo è di sofferenza per il Real Madrid. Ci prova Benzema a uscire verso il centrocampo per raccogliere la palla portare fuori un difensore e cercare di creare spazi per i propri uomini più veloci. Ma gli inglesi sono molto attenti nelle chiusure e nel coprire gli spazi. Rudiger non è Militao e si vede. Soprattutto non ha la sua capacità di uscire palla al piede dalla fase difensiva.
Quando cala in ritmo del pressing del Manchester City, esce il Real Madrid con due azioni che fanno parte del bagaglio tattico della squadra. Modric è libero di alzare il baricentro della squadra. Prima a destra buona azione tra Rodrygo e Carvajal. Pochi minuti dopo, ottima uscita di Camavinga appoggiato da Modric che trova spazio sulla fascia sinistra. L’azione si conclude con il bellissimo goal del vantaggio del Real Madrid di Vinicius.
Analisi tattica Real Madrid-Manchester City, secondo tempo: guizzo Manchester City. Nulla è deciso
L’analisi tattica di Real Madrid Manchester city cambia in questo secondo tempo. I due allenatori lo affrontano con gli stessi uomini. L’aggressività del Manchester City non è più quella del primo tempo e il possesso palla del Real Madrid cresce. Le catene esterne iniziano a lavorare con qualità come nella prodigiosa azione che coinvolge Modric, Carvajal e Benzema che solo un grande intervento di Ederson impedisce che si chiuda con il raddoppio. Nella fluidità dell’interpretazione dei moduli che i due allenatori sanno ben interpretare, è da notare la posizione di Camavinga che sembra più un centrocampista aggiunto pronto poi a riposizionarsi sulla linea difensiva grazie alla sua prestanza fisica.
Nella prima metà del secondo tempo il Real domina il gioco ma non può nulla sulla prodezza di uno dei protagonisti più attesi. De Bruyne colpisce con un preciso tiro da fuori area che si infila sulla destra di Courtois.
Il primo cambio arriva all’81’: Asensio per Rodrygo ed è un cambio che da freschezza ma non cambia il tema tattico del Real Madrid. Così come il cambio effettuato all’83’ Tchouameni per Kroos. All’87’ Nacho per Modric con arretramento di Nacho e Camavinga mantiene la posizione di centrocampo che di fatto aveva già assunto da diversi minuti.
Il Real Madrid prova fino alla fine di vincerla quando il Manchester City non sembra avere più energie. Ci vuole una grande parata di Ederson su Tchouameni per salvare il risultato.
Le considerazioni finali
L’analisi tattica di Real Madrid Manchester City mette in evidenza come il pareggio possa andare stretto agli spagnoli. Nel complesso della partita sono riusciti più degli inglesi a sviluppare le trame di gioco che avevano preparato. Vinicius da una parte e Rodrygo dall’altra sono riusciti spesso a creare scompiglio nell’assetto tattico del Manchester City e con i loro break a far saltare i loro piani tattici.
Sono mancati i due goleador principe sia da una parte che dall’altra perché controllati bene dalle difese ma anche e soprattutto perché la fase difensiva delle due squadre si è concentrata sul prosciugare le fonti di gioco a loro indirizzate.