Dopo la sconfitta contro il Getafe con cui aveva iniziato il 2022, il Real Madrid si riprende alla grande, rifilando un sonoro 4-1 al Valencia. La squadra di Ancelotti, capolista indiscussa, si conferma imbattibile in casa, nonché il miglior attacco del campionato. Il successo contro gli uomini di José Bordalàs è firmato dai soliti sospetti Vinicius e Benzema, autori di una doppietta a testa. Immergiamoci ora nelle pieghe di Real Madrid-Valencia attraverso la nostra analisi tattica. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni iniziali.
I padroni di casa scendono in campo col consueto 4-3-3. In porta c’è Courtois, mentre la linea difensiva è composta da Mendy, Alaba, Militao e Lucas Vazquez. A centrocampo, agiscono gli insostituibili Modric, Casemiro e Kroos. Davanti Benzema, supportato da Asensio e dal ristabilito Vinicius.
Gli ospiti, invece, si presentano sulla carta col 4-4-2. Tra i pali Cillessen, protetto dalla retroguardia formata da Piccini, Diakhaby, Alderete e il capitano Gayà. La cabina di regia è affidata a Wass e Guillamon, con Musah e Costa sugli esterni. In attacco c’è Gomez affiancato da Guedes.
Primo tempo: il Real macina e il Valencia prova a resistere
Con l’analisi tattica di Real Madrid-Valencia possiamo constatare fin da subito due compagini diametralmente opposte. I blancos cercano fin da subito di gestire i ritmi della partita con la loro netta superiorità tecnica. La squadra di Bordalàs, invece, vuole rimanere compatta dietro per poi sfruttare le ripartenze in campo aperto, giocando con grande fisicità e non andando troppo per il sottile. L’arma a sorpresa dei bianconeri è sicuramente il giovane Musah, il quale altera lo schieramento dei suoi, andandosi a posizionare sotto punta. Gli ospiti si assestano così con un 4-2-3-1, che diviene 4-4-2 solo in fase di non possesso. Gomez è l’unico riferimento offensivo e alle sue spalle si muovono, oltre all’americano, Guedes a sinistra e Costa a destra.
Nella prima mezz’ora, entrambe le squadre provano a rendersi pericolose, ma il ritmo non è eccessivamente alto. Nel Valencia i terzini accompagnano molto l’azione, costringendo Asensio e Vinicius ad abbassarsi, ma il Real inizia gradualmente ad ingranare. Le occasioni migliori arrivano quando il brasiliano si accende con i suoi strappi incontenibili e attraverso le giocate di Modric, il centrocampista che si sgancia di più in avanti. La squadra di Ancelotti avvolge gli ospiti con repentini e precisi cambi di gioco a ricercare i giocatori esterni. A sinsitra, Mendy si sovrappone costantemente, sfruttando i movimenti ad accentrarsi di Vinicius. A destra, invece, combinano Vazquez e Asensio, con quest’ultimo che cerca sovente l’imbucata tra il centrale Alderete e il terzino Gayà.
La pressione del Real si fa sempre più forte, ma non si trova il giusto varco. Il Valencia, infatti, si arrocca nella propria trequarti, affidandosi esclusivamente ai lanci lunghi verso l’isolato Gomez per respirare. Al minuto 41, Casemiro si avvede che gli ospiti non sono esattamente una squadra costruita per palleggiare e ne approfitta per rubare palla in uscita. Sul prosieguo dell’azione, il brasiliano guadagna un calcio di rigore poi trasformato da Benzema. Il francese raggiunge così quota 300 gol con la camiseta blanca e porta i suoi in vantaggio.
Secondo tempo: il Real dilaga e spegne il Valencia
Nella ripresa, i bianconeri provano ad aumentare l’intensità, alzando anche Wass in pressing sulla linea difensiva madrilena. La scelta non si rivela di grande efficacia, perché si creano voragini pericolose a metà campo. Gli uomini di Bordalàs finiscono per ritrovarsi imbrigliati nella ragnatela di passaggi della squadra di Ancelotti, tessuta attraverso la regia a tutto campo di Modric e i movimenti incontro di Benzema. I blancos, appena aumentano la velocità del palleggio, sferrano il morso decisivo alla giugulare della partita. A colpire è Vinicius per ben due volte in meno di 10 minuti.
Dopo un’ora di gioco, il Real si ritrova avanti di 3 gol e con l’assoluto dominio del gioco. Gli ospiti sono duramente colpiti e accennano ad una minima reazione con qualche conclusione da fuori di Wass. Il Valencia, però, non riesce a pungere sul serio offensivamente, per questo il tecnico spagnolo prova a dare una scossa effettuando un triplo cambio. L’assetto tattico rimane quello di un 4-2-3-1, ma cambiano alcuni interpreti. Il peso dell’attacco passa sulle spalle di Marcos André, supportato alle spalle da Koba Lein Koindredi e da Cheryshev a sinistra, con Guedes che si sposta sulla destra. Ancelotti concede invece un po’ di riposo a Modric e Casemiro, sostituendoli con Ceballos e Camavinga.
I padroni di casa, forti del vantaggio, concedono qualche piccola sbavatura difensiva. La più significativa è sicuramente quella che porta, al minuto 75, al penalty per il Valencia, successivamente trasformato in due tempi da Guedes. A pochi minuti dalla fine, il tecnico emiliano ridisegna nuovamente il suo centrocampo, passando al 4-4-2 con gli ingressi di Nacho e Valverde per Vazquez e Vinicius. Asensio va a ricoprire così il ruolo di seconda punta, girando attorno a Benzema, che trova anche il tempo di segnare il gol del definitivo 4-1, poco prima di uscire per prendersi la meritata standing ovation.
Analisi tattica Real-Valencia: le considerazioni finali
Il Real risponde alla grande dopo qualche risultato e prestazione non esattamente eccezionali dell’ultimo periodo. I blancos e, in particolare Benzema, possono finalmente giovare del ritorno di Vinicius dopo la positività al covid. I due viaggiano con numeri incredibili, avendo totalizzato in coppia ben 29 gol e 11 assist in campionato. Non è da meno, però, anche l’apporto di Asensio. Nonostante lo spagnolo non sia finito nel tabellino dei marcatori, non fa mai mancare qualità e corsa, mettendosi a disposizione della squadra. Tutte ottime notizie per Carlo Ancelotti in vista dell’imminente sfida nella semifinale di Supercoppa contro il Barcellona in Arabia Saudita di mercoledì.
Il Valencia non riesce, invece, a mantenere la sua striscia positiva in trasferta. Nelle ultime 5 partite lontano dal Mestalla tra campionato e coppa erano arrivate altrettante vittorie. Stavolta di mezzo c’è stata la prima assoluta della classe, contro cui la squadra di Bordalàs non ha opposto abbastanza resistenza e ha pagato l’evidente differenza di qualità. In particolare, gli uomini offensivi hanno fatto mancare il proprio apporto, in particolar modo nel secondo tempo. Mercoledì i bianconeri sono nuovamente impegnati fuori casa per gli ottavi di Coppa del Re, ma stavolta la sfida si annuncia decisamente più soft contro il modesto Atlético Baleares.