Sarebbe dovuto essere un giorno di festa. Un evento unico per celebrare un grande campione e unire i napoletani nel suo ricordo. E invece è stato rinviato. La data inizialmente prevista per l’inaugurazione dello Stadio Maradona era quella del 29 luglio. Ma una serie di vicissitudini e scontri ha portato alla definitiva cancellazione. L’assenza della squadra del Napoli e la mancanza del grande pubblico sono stati due dei fattori determinanti. In origine, 500 bambini sul campo e mille tifosi sugli spalti avrebbero dovuto prendere parte all’evento. La cerimonia sarebbe iniziata rivelando la statua dedicata a Maradona. E sarebbe poi proseguita con la benedizione della targa da parte del vescovo di Pozzuoli Pascarella. Sembrava tutto pronto, eppure nei giorni scorsi è arrivato il dietrofront. Inaspettato, ma per certi versi prevedibile.
Rimandata la festa per lo Stadio Maradona
La Giunta di Napoli si è infatti espressa nei seguenti termini, diramando un comunicato: “Da giorni un evento per celebrare il suo ricordo è diventato motivo di divisione, contrapposizione e strumentalizzazione, anche politica”. Nota che continua e sancisce l’epilogo della vicenda: “La festa, l’evento pubblico non si farà esclusivamente per il rispetto che l’Amministrazione nutre da sempre per il suo campione.”
Una vicenda che sicuramente lascerà strascichi pesanti dietro di sé, dividendo le persone tra loro anziché unirle nel ricordo di Diego. Nel frattempo una nuova data per l’inaugurazione dello Stadio Maradona potrebbe essere quella del 30 ottobre, giorno di nascita del Pibe de Oro. Una soluzione che metterebbe tutti d’accordo. E che potrebbe, Covid permettendo, consentire a migliaia di tifosi di assiepare le tribune dell’ormai ex stadio San Paolo. Festa rimandata. Ma non annullata.