Robben-Groningen: un romantico ritorno alle origini

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Arjen Robben a un anno di distanza dal suo ritiro, sorprende gli addetti ai lavori e firma per una stagione con il Groningen. Il fuoriclasse olandese ritorna alle origini, nel club che lo ha lanciato nel mondo dei professionisti e dove ha seguito tutto il percorso delle giovanili.

Robben-Groningen: una storia che parte da lontano

Il nativo di Bedum, dopo qualche esperienza nel club locale, approda proprio al Groningen dove cresce e matura a livello tecnico fino all’esordio in Eredevisie, con la prima squadra, in un RKC Waalwijk-Groningen 0-0 datato 3 dicembre 2000, da subentrato, al posto del brasiliano Leonardo dos Santos. Da quel momento in poi Robben non si è più fermato. Alla fine della stagione vince il premio di giocatore dell’anno del club e dopo due annate spicca il volo verso Eindhoven, al PSV, biglietto da visita per le grandi squadre d’Europa che hanno contornato la sua splendida carriera.

Chelsea, Real Madrid e soprattutto Bayern Monaco, i palcoscenici dove il mancino classe 1984 ha estasiato gli amanti del pallone, vincendo tutto quello che si poteva ambire a livello di club. Una carriera prestigiosa come detto, contornata anche da numerosi infortuni, tanti, forse troppi, per un giocatore della sua esplosività e della sua classe. 

Robben: al cuore non si comanda

Gli occhi dei suoi tifosi hanno smesso di illuminarsi per le sue giocate alla fine della scorsa stagione. Una scelta dolorosa, alla soglia dei 35 anni, la più difficile della sua vita, come Robben stesso annuncia in un intervista al giornale olandese De Telegraaf.

“Ci ho pensato a lungo nelle ultime settimane e alla fine ho deciso di mettere fine alla mia carriera da giocatore professionista. Si tratta della decisione più difficile ma è giunto il momento di iniziare un nuovo capitolo e di trascorrere più tempo con la mia famiglia”.

Fa scalpore leggere parole come queste a pochi giorni dall’annuncio ufficiale della firma con il Groningen per una stagione. Una scelta che nasce a Monaco, pochi giorni dopo la decisione del ritiro e da una chiamata, quella del direttore tecnico del club olandese, Mark-Jan Fledderus, che aveva avviato un primo contatto con il giocatore, per convincerlo a disputare un’ultima gara con il Groningen.

“Prima andammo a Monaco per parlargli di venire a giocare per noi, pochi giorni dopo il ritiro, a maggio dell’anno scorso. Questo non è avvenuto, ma abbiamo mantenuto i contatti, organizzando segretamente un altro incontro con sua moglie, per parlare di nuovo con lui lo scorso maggio”

Da qui in avanti la storia è nota. Al richiamo della squadra del cuore non è facile resistere e Robben si è impegnato in questi due mesi per presentarsi al massimo della forma in vista della ripresa della prossima stagione in Eredivisie. Il campionato olandese è stato infatti uno dei primi ad annunciare la definitiva sospensione per l’emergenza Coronavirus e riprenderà il prossimo mese di settembre. Queste le prime parole del fuoriclasse olandese dopo l’annuncio ufficiale:

“Nelle ultime settimane ho parlato molto con le persone interne alla società. Ho iniziato a pensare al ritorno ed ora il sogno è diventato realtà. Non so ancora se funzionerà, ma so che dipenderà dal mio impegno e dalla motivazione”

Robben-Groningen: boom di abbonamenti e di magliette vendute

Il romantico ritorno di Robben dalle parti dell’Euroborg, l’impianto che ospita le partite casalinghe del club olandese, ha avuto un effetto importante anche sulla vendita di magliette e abbonamenti.

Come ha annunciato Tim van der Molen, responsabile del merchandising del Groningen, infatti, sono già 1800 le magliette vendute con il numero 10 sulle spalle. Numeri che la squadra copre normalmente nell’arco di un anno e che invece sono stati raggiunti a tre giorni dall’annuncio ufficiale. Il fan shop del club si è dotato di dieci volontari per far fronte alle numerose domande ed è costretto agli straordinari per soddisfare i desideri dei propri supporter.

Il boom delle maglie è accompagnato anche da una crescita esponenziale degli abbonamenti. Sono 12.087 ad oggi i tagliandi venduti, cifre che sorprendono, soprattutto di fronte all’incertezza legata alla presenza dei tifosi sugli spalti per la prossima stagione.

Un grande impulso per l’intera città dunque, con la piccola Amsterdam che è letteralmente in subbuglio. Un popolo desideroso di vedere per l’ultima e romantica volta, quella finta a rientrare col mancino che a distanza di vent’anni farà innamorare ancora una volta Groningen, l’ultimo ballo della carriera di Arjen Robben.

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