Roma femminile: una stagione da inarrestabile armata

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La prima parte di stagione del calcio femminile italiano ha già dato un’indicazione importante: l’impressionante forza della Roma. Le giallorosse, infatti, tra percorso quasi netto in campionato, esordio da urlo in Champions League e conquista della prima Supercoppa italiana della loro storia, si stanno imponendo a tutti gli effetti come top club nostrano. Insomma, la squadra di Spugna è riuscita a raggiungere una serie di obiettivi che ne testimoniano la crescita e il miglioramento. Tutto frutto di un lavoro iniziato già nelle annate passate, attraverso la costruzione di una rosa competitiva e ben bilanciata dal punto di vita tanto tecnico quanto anagrafico. Adesso si raccolgono finalmente i primi frutti, belli maturi, ma sempre con la consapevolezza che i giochi sono tutt’altro che conclusi. Quest’oggi andremo proprio ad analizzare più a fondo quelli che sono gli elementi-chiave di questa sorprendente scalata della Roma femminile.

Roma femminile: quali sono le evidenze dell’upgrade giallorosso?

Concentrarsi sulla straordinaria annata della Roma femminile significa riconoscerle un grandissimo merito. Ovvero sia quello di aver raggiunto un completamento e un miglioramento tali da renderla, senza ombra di dubbio, la migliore in Italia. Questa forza può essere essenzialmente evidenziata rispetto a tre aspetti che andiamo da qui a subito a descrivere più attentamente.

Non prima però di aver passato in rassegna alcuni indicatori numerici che possano fornire un quadro preciso a legittimazione di quanto esposto. Innanzitutto, il club capitolino ha chiuso in testa alla classifica la regular season della Serie A, totalizzando 48 punti in 18 giornate. Si tratta di un percorso davvero impressionante, che non ha conosciuto mezze misure. Esso è infatti frutto di 16 vittorie e solamente 2 sconfitte. Inoltre, le ragazze di Spugna fanno anche registrare il terzo miglior attacco (43 reti realizzate) e la miglior difesa in assoluto (appena 12 gol concessi). Questi due dati combinati ci forniscono, infine, il valore della differenza reti, pari a +31, il più alto della competizione. 

Roma femminile: una stagione da inarrestabile armata

Primi importanti risultati: aver spodestato la Juventus 

La crescita e la realizzazione di una stagione da capolavoro passano dall’aver sottratto alle acerrime nemiche delle Juventus Women lo scettro di dominatrici assolute e monopolistiche del calcio italiano. Sebbene le uniche due sconfitte in campionato siano arrivate proprio nel doppio confronto diretto con le bianconere, la Roma femminile ha dimostrato maggiore continuità nel lungo periodo. Assorbiti questi k.o., la squadra di Spugna ha rasentato la perfezione, vincendo di fatto tutte le altre partite e staccando le 5 volte consecutive campionesse d’Italia di ben 8 lunghezze. Un particolare che, se comunque non le rende ancora vincitrici, fa delle giallorosse le assolute favorite nella Poule scudetto.

Strettamente legato al punto precedente è quello che riguarda poi l’ampliamento del palmarès del club. Dopo la Coppa Italia vinta due stagioni fa, infatti, le giallorosse quest’anno si sono già aggiudicate un trofeo, ovvero sia la Supercoppa italiana. Una soddisfazione doppia per le capitoline, dato che si tratta della prima della loro storia ed è arrivata, guarda caso, proprio contro la Juventus, in una rivincita dal lieto fine della finale della precedente edizione della Coppa nazionale. Un’altra evidente testimonianza non solo di aver colmato il gap con le bianconere, ma anche di essersi scrollate di dosso quell’etichetta di eterne seconde e sparring partner delle piemontesi. 

L’ultimo fattore dello splendore della Roma femminile: la Champions

Il confronto con la squadra di Montemurro sembra essere il leitmotiv dominante di questo nostro approfondimento anche per quanto concerne quest’ultima fattispecie. Essendosi classificata al secondo posto nello scorso campionato, la Roma femminile si è qualificata di diritto alla Champions League. Pure in questo caso, parliamo di una prima volta assoluta. Al di là delle difficoltà tecniche, dell’alto livello della competizione e della forza delle avversarie, quindi, si univano anche l’inesperienza e l’ansia da prestazione. Era, pertanto, facile da ipotizzare una semplice comparsata, un’avventura emozionante, bella, ma fugace. Da classica Cenerentola, insomma.

E invece, nulla di più sbagliato! La squadra di Spugna, infatti, dopo aver superato i turni preliminari, è arrivata a disputare la fase a gironi. Nel proprio raggruppamento erano annoverate formazioni non irresistibili, ma comunque più abituate al palcoscenico europeo, come lo Slavia Praga, poi St Polten e la corazzata del Wolfsburg. Con personalità, coraggio e un pizzico di sana incoscienza di chi sa che non ha nulla da perdere, ma allo stesso tempo è consapevole delle proprie potenzialità, la Roma femminile ha affrontato con estremo piacere questo nuovo entusiasmante percorso. Concluso, poi, a voti pienissimi con la qualificazione (storica, ovviamente) ai quarti di finale. Impresa riuscita solo ad altri due club italiani: il Brescia e, appunto, la Juventus. Quest’ultima, dopo l’exploit della stagione scorsa, ha dovuto invece abbandonare la competizione alla fase a gironi.

Roma femminile: una stagione da inarrestabile armata

Le giallorosse si apprestano ora a continuare il loro sogno europeo contro la peggiore delle opponenti: il Barcellona del Pallone d’Oro Alexia Putellas. Un test davvero probante e impegnativo che però non può che far bene, al di là di come andrà. Un altro mattoncino da apporre al processo di crescita e maturazione delle capitoline.

Tiriamo le fila del discorso sulla Roma femminile

Concludiamo questo nostro approfondimento sull’eccellente stato di forma della Roma femminile con le ultime considerazioni. Innanzitutto, la possibilità di misurarsi contro avversarie di livello internazionale, proponendo un calcio propositivo, ha accresciuto notevolmente la fiducia della squadra. Tutte le giocatrici, venendo responsabilizzate ancora di più, hanno beneficiato dell’aria europea per compiere un notevole passo in avanti sul piano del carisma e della consapevolezza.

Inoltre, uno dei grandi meriti che va riconosciuto a dirigenza e allenatore è quello di aver plasmato un gruppo omogeneo (come dicevamo all’inizio), ma al contempo complementare. In cui cioè coesistono e si completano l’esperienza e la qualità delle veterane straniere con l’esplosione e la definitiva consacrazione delle italiane. Si pensi ad esempio a Emanuela Giugliano, il fulcro del centrocampo giallorosso. Migliorata sia sotto il profilo tecnico sia soprattutto di leadership, è ormai pienamente conscia di possedere le chiavi di un settore nevralgico. 

O, ancora, a Valentina Giacinti, una di quelle giocatrici che pare aver finalmente compiuto l’ultimo salto di qualità necessario per essere il riferimento offensivo principale di un club che ambisce a stare (e rimanere) in alto. L’attaccante azzurra è la capocannoniera con 14 reti, delle quali 4 in Europa e 9 in campionato. Numero questo di marcature condiviso con la brasiliana Andressa, un’altra pedina imprescindibile della mediana giallorossa. La carioca, insieme alle varie Haavi e Wenninger rappresenta quella infusione di maturità di chi viene da contesti esteri in cui il movimento femminile è decisamente più avanti di quello italiano.

Roma femminile: una stagione da inarrestabile armata
Andressa Alves da Silva, centrocampista goleador classe 1992 alla sua quarta stagione in giallorosso.

La Roma può ritenersi ampiamente soddisfatta di quanto costruito per arrivare al meglio al meglio al momento clou della stagione. Non per questo, però, deve sentirsi appagata, onde evitare di smarrire quella fame e quella determinazione che sono il carburante di una mentalità vincente.

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