La Roma di Mourinho ha iniziato ufficialmente oggi la tournée in Giappone, la partita contro il Nagoya Grampus è finita con un pareggio per zero a zero. La squadra giapponese del Nagoya ha terminato la J1 League all’ottavo posto (su diciotto squadre). Un test importante non tanto per il risultato ma per rimettere in moto alcuni dei titolari giallorossi, uno su tutti l’appannato Tammy Abraham.
Roma, le parole di Mourinho in Giappone
Il tecnico portoghese ha parlato in conferenza dimostrandosi non proprio entusiasta di questo ritiro: “Qui in Giappone mi mancano giocatori e il jet-lag non aiuta. Abbiamo giocatori importanti infortunati, è importante recuperarli. Non è un dramma ma abbiamo effetti a lungo raggio. Dobbiamo recuperali. Poi il secondo obiettivo è dare riposo a chi ha giocato 3 partite a settimana. Dopo il Giappone avranno 10 giorni che sono importanti“.
L’allenatore della Roma ha fatto il punto anche sul mercato: “Per pensare alle trattative ci sarà tempo. La sessione apre a gennaio, abbiamo annunciato Solbakken solo perché era svincolato. L’opinione dell’allenatore sul mercato è molto importante, così come lo è la sostenibilità del club e il Fair Play Finanziario. Nel calcio servirebbero più famiglie come i Friedkin, gente che non pensa solo ai guadagni“.
Mourinho ha parlato anche del calcio in Giappone e della nazionale nipponica: “Non ho visto la partita, ero a letto. La televisione era accesa ma mi sono addormentato, ero distrutto. Complimenti al Giappone, ma non è una sorpresa così grande, è una buona squadra che sta crescendo. In Europa ci si concentra sulle individualità. Ho allenato giocatori asiatici e sono fortunato perché ho allenato i migliori, hanno la giusta mentalità, per questo penso che ieri non fosse una cosi grande sorpresa“.