Nel primo big match della sedicesima giornata di campionato, l’Inter espugna l’Olimpico battendo per 3-0 la Roma. La squadra di Inzaghi risponde così alla vittoria del Milan, grazie ad una grande prestazione collettiva. Mourinho e i suoi, invece, sprofondano in un buio tunnel, la cui uscita non sembra molto vicina. Dzeko vince la sfida a distanza tra gli ex di lusso della partita segnando anche una rete, nonostante i continui fischi del pubblico giallorosso. Diamo insieme uno sguardo all’analisi tattica di Roma-Inter, cominciando come sempre dalle formazioni iniziali.
Complici le molte assenze per squalifiche e infortuni, la squadra capitolina si dispone con un 3-5-2. Terzetto arretrato composto da Mancini, Smalling e Kumbulla a protezione di Rui Patricio, con Ibanez esterno di destra e Vina a sinistra. A centrocampo giocano Cristante e le due mezz’ali Vretout e Mkhitaryan. In attacca c’è Zaniolo a supportare Shomurodov.
Inzaghi risponde in maniera speculare, schierando D’Ambrosio, Skriniar e Bastoni davanti ad Handanovic. In mediana confermatissimi Brozovic, Calhanoglu e Barella, con Perisic e Dumfries esterni. Davanti l’ex Dzeko insieme a Correa.
Primo tempo: Inter perfetta e Roma allo sbando
L’analisi tattica di Roma-Inter ci prospetta un primo quarto d’ora piuttosto equilibrato, con le squadre disposte simmetricamente, anche se con un atteggiamento diverso. I giallorossi si affidano agli strappi individuali in ripartenza, tenendo gli esterni bloccati dietro, con Cristante a protezione della difesa e le mezz’ali a dare manforte all’azione. I nerazzurri, invece, rispondono con un palleggio da dietro più ragionato, impostando a 4, con Bastoni e D’Ambrosio aperti e Brozovic che si abbassa per avviare la manovra. Calhanoglu si posiziona in verticale rispetto al croato per costruire una seconda linea di impostazione.
Gradualmente, la squadra di Inzaghi comincia a guadagnare terreno e a schiacciare la Roma nella propria metà campo. Gli esterni rappresentano il punto forte della squadra ospite grazie a Perisic e Dumfries che spingono tanto e mandano in sofferenza i giallorossi, nonostante la linea difensiva si disponga a 5 in fase di non possesso. Sulla parte sinistra, il croato gode di molta libertà, perché Ibanez, adattato a fare il quinto, stringe molto la sua posizione ed è poco aiutato da Mkhitaryan. A questo punto la squadra di Inzaghi riesce a costruire la superiorità numerica grazie ai movimenti insistenti da quella parte di Calhanoglu e Correa e alle sovrapposizioni di Bastoni. Se a ciò si aggiunge la grande qualità dei nerazzurri, si ottiene la grande giocata che porta Dzeko a realizzare la rete del 2-0.
Sotto di due reti, la Roma ha una timida reazione cercando di sfruttare qualche verticalizzazione. Se a sinistra però l’Inter costruisce con il fraseggio, sfruttando i movimenti e la tecnica, a destra, invece, Dumfries mette costantemente alla prova l’attenzione di Vina andando a chiudere sempre l’azione sul secondo palo. E al minuto 39, l’olandese coglie impreparato il terzino uruguayano e insacca la rete del 3-0 finalizzando il cross di Bastoni.
Secondo tempo: la Roma non punge e l’Inter gestisce
La partita è di fatto già chiusa nel primo tempo, per questo l’Inter si accontenta di gestire il pallone e abbassare i ritmi. La Roma prova con un sussulto di orgoglio a cambiare atteggiamento e comincia la ripresa alzando il livello del pressing e dell’agonismo. Non potendo contare su grandi soluzioni dalla panchina, la squadra di Mourinho alza il baricentro, provando a portare più uomini in zona offensiva, in particolare i due esterni.
Anche Mkhitaryan prova a entrare di più nel vivo del gioco, mentre Zaniolo tenta di dare la scossa con qualche iniziativa personale, anche approfittando di qualche momento di rilassatezza dell’Inter. A parte qualche spunto, però, i due fantasisti giallorossi non riescono ad essere pericolosi, anche perché la squadra di Inzaghi rimane molto attenta e concentrata, concedendo poco o niente. I nerazzurri alternano al palleggio orizzontale anche lanci lunghi in profondità, soprattutto alla ricerca di Dzeko e Dumfries.
Dopo un’ora di gioco, la Roma dà segni di resa, così i due allenatori varano una serie di sostituzioni. Mourinho si affida ai giovanissimi Bove e Volpato. Il primo rileva Kumbulla, andandosi a posizionare da mezz’ala destra, con Veretout spostato in mezzo e Cristante arretrato da centrale difensivo di sinistra. Inzaghi, invece, sceglie di preservare le energie dei suoi titolarissimi e finisce la partita con un 3-5-1-1 e senza Dzeko. L’unica punta è Sanchez che viene supportato dagli inserimenti dei neoentrati centrocampisti Vidal, Vecino e Sensi, che accompagnano l’azione riempiendo l’area. Perisic e Dumfries invece, rimangono costantemente alti e larghi.
Analisi tattica Roma-Inter: le considerazioni finali
La partita offre importanti spunti di riflessione sull’andamento delle due squadre, quando siamo ormai giunti ad un momento importante della stagione. La Roma perde meritatamente contro una squadra nettamente superiore. Mourinho ha sì delle attenuanti relative alle diverse assenze, ma la squadra dà l’impressione di non essere ancora pronta per competere a certi livelli. Come l’anno scorso, i giallorossi continuano a patire contro le grandi e si dimostrano fragili, con poca comunicazione e collaborazione tra i giocatori. Il prossimo turno contro lo Spezia può essere decisivo per il futuro, ma si tratta di una sfida difficile, anche perché mancheranno Mancini e Zaniolo, entrambi squalificati.
L’Inter, invece, si dimostra pienamente all’altezza del secondo posto in classifica. Quella di Inzaghi è a tutti gli effetti una squadra matura, solida dal punto di vista difensivo, dato che subisce poco. Inoltre, ha qualità individuali importanti che si fondono a meraviglia in un contesto di organizzazione tattica ottimale, in cui tutti si esaltano, ma sanno anche sacrificarsi quando necessario. Con questa fiducia, i nerazzurri possono affrontare ancor più serenamente il Real nel prossimo e ultimo turno della fase a gironi di Champions.