Una partita emozionante con andamento altalenante di entrambe le squadre. Così si può riassumere Roma-Inter finita col punteggio di 2-2; match in cui tutte e due sono state in vantaggio e possono rammaricarsi per l’occasione sprecata anche se il pari alla fine è probabilmente il risultato più giusto. Ma vediamo gli schieramenti delle due squadre e l’analisi tattica della partita Roma-Inter.
Fonseca non può contare sull’indisponibile Pedro ma ritrova dal primo minuto Dzeko e Pellegrini che insieme a Mkhitaryan formano il reparto avanzato nel 3-4-2-1. Nessuna sorpresa negli altri reparti con Smalling al centro della difesa e Villar in cabina di regia a centrocampo.
Conte ritrova Lukaku, dopo l’iniziale panchina nel match contro la Sampdoria, mentre a centrocampo titolarità per Vidal accanto a Brozovic e Barella. Sulla fascia sinistra Darmian preferito a Young. Solita difesa Bastoni-De Vrji-Skriniar nel 3-5-2.
Analisi tattica Roma-Inter: primo tempo con i giallorossi che vanno in gol subito
La Roma prende il controllo del possesso palla fin dalle prime battute con l’Inter che aspetta non attuando un pressing particolarmente alto.
Se dalla parte giallorossa il fulcro del gioco è la posizione sulla trequarti di Mkhitaryan che ha spazio per le sue giocate posizionandosi esattamente fra la difesa e il centrocampo degli avversari, per i nerazzurri è sempre Lukaku il punto di riferimento offensivo ma Smalling ha la fisicità per tenere botta contro il belga.
Non a caso le chance più ghiotte per la squadra di Conte arrivano cercando la profondità piuttosto che la sponda del centravanti: infatti un lancio alle spalle dei difensori giallorossi permette a Lautaro di procurarsi la prima occasione.
La squadra di Fonseca difende sui calci piazzati a zona e contro una delle migliori formazioni aeree del campionato può rivelarsi un problema tanto che, da sviluppo di corner, solo una prodigiosa respinta di Pau Lopez nega a Lukaku la gioia del gol.
Nonostante lo spavento, la Roma continua a mantenere il pallino del gioco e, come ha già dimostrato in stagione, è anche letale nelle ripartenze.
E’ proprio una ripartenza che consente ai giallorossi di passare in vantaggio: Veretout scippa il pallone a Barella e fa scattare il contropiede che Dzeko e Mkhitaryan confezionano per la botta dal limite (deviata) di Pellegrini per l’1-0.
Ennesimo assist per l’armeno: il numero 77 è l’unico giocatore dei principali campionati europei, insieme ad Harry Kane, ad aver fornito almeno nove assist e ad aver segnato almeno otto reti.
Momento migliore del primo tempo per i giallorossi che, sull’onda dell’entusiasmo, spingono ancora e con un gran tiro di Veretout costringono Handanovic ad una difficile respinta.
Il match si gioca evidentemente nelle zone di campo preferite dalla Roma che ama giocare per vie centrali sfruttando poco le fasce tanto che la formazione capitolina è quella ad aver tentato meno cross in campionato. Al contrario l’Inter è quella che crossa di più e questo dato fa capire le difficoltà dei nerazzurri nei primi 45′.
Secondo tempo: grande reazione dell’Inter che ribalta il punteggio ma si fa riprendere da una Roma mai doma
Nella ripresa è tutta un’altra Inter fin dai primi minuti: il pressing appena accennato nella prima frazione di gioco adesso è altissimo e portato in maniera feroce e precisa tanto da impedire agli avversari di poter gestire il possesso palla.
Fioccano le occasioni da gol per i nerazzurri tra cui la principale che capita a Lautaro ma ancora una volta Pau Lopez è formidabile a salvare la sua porta. In questa occasione si può notare come Conte abbia chiesto alle due punte anche di scambiarsi di posizione permettendo a Lukaku di potersi così liberare della marcatura di Smalling bruciando in velocità Mancini e servire il compagno di reparto.
Come detto, la Roma difende a zona sui piazzati e al 56′ paga a caro prezzo questa scelta quando da corner Skriniar salta tutto solo e infila il pari.
I giallorossi non riescono a scuotersi da questo avvio shock di ripresa e sembrano essere meno compatti e più sfilacciati tanto che subiscono anche la seconda rete: Lautaro lavora bene un pallone sulla sinistra passando a Brozovic che allarga per Hakimi, Spinazzola prova a mandare l’avversario a sinistra, il piede debole, ma il marocchino prova ugualmente a calciare col mancino e trova un meraviglioso gol.
Sembra un copione visto e rivisto per la Roma: ottime prestazioni nel primo tempo e poi crollo nel secondo come accaduto a Napoli e a Bergamo ma stavolta la squadra reagisce.
Ci mettono il loro zampino i due allenatori perché Conte toglie Hakimi, Vidal e Lautaro inserendo Kolarov, Gagliardini e Perisic togliendo, a parere di chi scrive, coloro che potevano permettere alla squadra di rifiatare e ripartire in contropiede.
Fonseca mette Peres al posto di Spinazzola e soprattutto Cristante per Veretout.
L’inserimento di Cristante è decisivo perché fornisce al centrocampo giallorosso più brio e capacità di inserimento.
Roma che si fa sempre più pericolosa e che trova il pari con una bellissima torsione aerea di Mancini su cross dell’ottimo Villar per un 2-2 giusto per quanto visto nell’arco dei 90′.
Analisi tattica Roma-Inter: le considerazioni finali
Fonseca ha visto in questa partita un miglioramento significativo dalla sua squadra: la reazione dopo l’1-2 molte volte era mancata in match d’alta classifica mentre stavolta la reazione c’è stata.
Certo questi blackout improvvisi non dovuti a cali fisici, come dichiarato dallo stesso allenatore, preoccupano ma bisogna considerare anche la grande prestazione nella ripresa degli avversari.
Conte è contento della prestazione dei suoi su un campo difficile come l’Olimpico e ha anche spiegato le motivazioni delle sostituzioni ma il rammarico resta per essersi abbassati troppo dopo il gol del vantaggio. Urge risolvere il problema approccio alle partite perché non sempre si potrà ribaltare il punteggio anche se i primi venti minuti della ripresa hanno mostrato la grande forza e potenzialità che questa Inter ha.