La Roma femminile festeggia nel migliore dei modi il suo storico debutto in Champions League con una vittoria per 1-0 contro lo Slavia Praga. Decide la sfida casalinga, disputata allo Stadio Comunale “D. Francioni” di Latina, una rete al minuto 62 di Valentina Giacinti. Le giallorosse impiegano un po’ per trovare il bandolo della matassa, ma riescono a conquistare 3 punti fondamentali. Il successo arriva non senza soffrire, soprattutto per via della fisicità e della maggiore esperienza delle giocatrice ceche. Le ragazze di Spugna inaugurano al meglio la loro avventura europea, dimostrando di essere pronte a ritagliarsi il proprio spiraglio di qualificazione alle spalle del colosso Wolfsburg. Prima di pensare al futuro, però, rimaniamo focalizzati su questa bella gioia conquistata dalle capitoline.
Roma-Slavia Praga: la sfida delle prime volte
Tanto la Roma quanto lo Slavia Praga vivono una notte speciale, impressa per sempre nella storia del movimento femminile dei due club. Entrambe, infatti, giocano per la prima volta una partita della fase finale della Champions League. Per le giallorosse è un debutto assoluto, conquistato con tanta dedizione e attraverso un processo di crescita costante che le ha rese ormai una realtà affermata del nostro calcio. Le ceche, invece, sono un habitué dei turni di qualificazione alla massima competizione europea, ma mai erano riuscite a compiere l’ultimo passo.
La sfida riserva dunque in sé tante emozioni che nel bene e nel male condizionano un po’ l’atteggiamento in campo. Gioia e orgoglio per il risultato conseguito si mischiano a tensione e un pizzico di nervosismo, che finiscono per tradursi in interventi spigolosi, che costringono la direttrice di gara Tsiareshka a tenere concitati sermoni disciplinari dopo ogni fischio. Al di là di tutte le belle sensazioni appena descritte, vediamo anche cosa avviene sul terreno di gioco.
Una vittoria sofferta e per nulla scontata
Sulla carta, Roma-Slavia Praga si presenta come un incontro potenzialmente ricco di gol. Di fronte, infatti, ci sono il miglior attacco del campionato ceco e le giallorosse, che vengono da 14 reti realizzate nelle ultime 5 partite. Eppure, al 90° il verdetto parla di un successo soltanto di misura per le capitoline. Questo perché lo spettacolo e le giocate di qualità latitano per gran parte del match, soprattutto da parte della squadra di Spugna, che, per le superiori doti individuali, è chiamata a fare la partita.
Nonostante il buon approccio sul piano della personalità, la Roma incontra le prime difficoltà già sul piano della costruzione dal basso. Le ragazze di Pitak, in fase di non possesso, attuano una pressione molto alta, con un’attenzione particolare dedicata a Giugliano, tallonata costantemente da Szewleczkova. Al tempo stesso, però, le ceche dimostrano di non essere particolarmente attente dietro. Diverse, infatti, sono le sbavature iniziali, sia contro la fisicità di Roman Haug, sia nell’arginare l’estro di Giacinti.
L’unica soluzione per affacciarsi nella metà campo avversaria per le capitoline è, dunque, ricorrere al lancio lungo dalle retrovie verso la propria torre. L’attaccante norvegese è bravissima a venire incontro e a spizzare di testa per favorire gli inserimenti delle compagne. A mancare, però, è un pizzico di precisione nell’ultima giocata. E così, progressivamente, le giallorosse cominciano a perdere entusiasmo e a dover fare i conti con qualche ripartenza insidiosa dello Slavia.
L’intensità dei colpi sale e mentre volano cartellini gialli dalle parti delle ceche, le capitoline producono sempre meno. Haavi è praticamente impalpabile a sinistra. Andressa fatica a entrare in partita con la sua qualità tra le linee e la stessa Giacinti viene vinta dalla superiore aggressività delle avversarie. Anzi, sul finire del primo tempo, è proprio la Roma a tremare col colpo di testa ravvicinato di Kozarova, sventato da un’attenta Ceasar.
Roma-Slavia Praga: si decide tutto nella ripresa
La carenza di qualità, intraprendenza e idee prosegue anche nelle prime fasi della ripresa. L’unica maniera per uscire dallo stallo è quella di provare a coinvolgere quanto più possibile Haavi. Sebbene sulla fascia mancina fatichi ad accendere la propria scintilla, a destra sembra trovarsi più a suo agio. E infatti, al minuto 62, propria su quella corsia riesce a cogliere lo Slavia Praga completamente scoperto, dando il via, finalmente, alla prima vera azione degna di questo nome della Roma. Giugliano è brava a servire subito la norvegese nello spazio con un lancio preciso. La numero 11 si immola verso la porta, supera Lukasova in uscita con uno scavetto. Sul secondo palo, Giacinti si prende letteralmente il gol, toccando il pallone pochi centimetri prima che varchi la linea.
Il vantaggio giallorosso stappa definitivamente la partita. Le ceche sono ora costrette a sbilanciarsi, concedendo al tempo stesso ancora più campo alle capitoline da sfruttare in contropiede. Per tale motivo, Spugna, al 68°, effettua la sua prima sostituzione. Dentro Glionna e fuori Haug. La squadra si risistema con un 4-2-3-1 e cerca di sfruttare di più la corsa e la qualità degli esterni, beneficiando della tanta libertà a disposizione. La manovra diviene inevitabilmente più fluida e veloce e si arriva con estrema facilità davanti alla porta, grazie alle combinazioni veloci tra le giocatrici offensive.
Sulla strada del gol del raddoppio della Roma si frappongono, però, Lukasova, con i suoi interventi, e la terna arbitrale, con alcune chiamate non all’altezza del livello della competizione. Soprattutto sulle situazioni di fuorigioco. Nel finale, Pitak rinforza il proprio arsenale d’attacco, mettendo in affanno le giallorosse sulle palle inattive. Linari e compagne, però, riescono a stringere i denti e a portare a compimento la prima missione di una lunga avventura.
Un primo assaggio gustoso della competizione più bella
La Roma comincia nel migliore dei modi il suo viaggio nel torneo più ambito da ogni giocatrice del Vecchio Continente. Le giallorosse hanno modo di saggiare questa nuova e avvincente sfida, che richiede tanto entusiasmo, ma anche la necessità di fare un salto di qualità sotto ogni aspetto del gioco. Il miglioramento passa attraverso vittorie, cadute, momenti di euforia e di sconforto. Tutto, però contribuisce alla crescita di un gruppo che ha voglia di misurarsi con un terreno sconosciuto e che pertanto si porta dietro la curiosità e l’ansia del nuovo. Dopo il successo delle Juventus Women, comunque, anche stasera, il calcio femminile italiano risponde presente all’appuntamento europeo.