Salernitana, Dia da sogno: i numeri del senegalese

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Passare da un gol in semifinale di Champions League al giocarsi la salvezza con la maglia della Salernitana sembrerebbe a primo udito la storia di un declino improvviso, ma è invece il racconto dello straordinario riscatto di Boulaye Dia. L’attaccante senegalese è senza dubbio il calciatore del momento in Serie A, protagonista nel giro di sette giorni del gol che ha rimandato l’attesissima festa scudetto del Napoli e di una tripletta di pregevole fattura contro la Fiorentina. Se la Salernitana è, a cinque giornate dal termine del campionato, a pochi passi dalla permanenza in Serie A nonostante una difesa traballante (la terza peggiore del torneo, con 54 gol subiti in 33 partite) e diverse vicissitudini in panchina (doppio esonero di Davide Nicola, prima richiamato e poi sostituito con Paulo Sosa), buona parte del merito va riconosciuta alla stagione di Boulaye Dia.

Un matrimonio finora perfetto quello tra il bomber e la società granata, la prima a credere in lui dopo il divorzio con il Villareal come ammesso dallo stesso agente del giocatore: “Ha scelto la Salernitana perché lo ha fatto sentire importante. Hanno parlato molto con lui questa estate, in maniera molto affettuosa e con umanità. Non hanno parlato solo di soldi come fanno tutti gli altri direttori sportivi, ma l’hanno fatto sentire importante. Gli hanno fatto capire che a Salerno lo volevano davvero e lui alla fine ha accettato. Dia è fatto così: è un ragazzo solare, che ha nella felicità la sua priorità e a Salerno sta bene“.

Da elettricista alla Champions League: il passato di Dia

La storia di Boulaye Dia è ben diversa da quella del classico calciatore di talento che ce l’ha fatta dopo un po’ di gavetta, o di quello in cui nessuno credeva prima della svolta. Dia, senegalese di origine (ma nato e cresciuto in Francia), cominciò a giocare a calcio muovendo i primi passi tra squadre locali, l’Olympique Lione e lo Jura Sud, ma fu costretto a mollare tutto durante l’adolescenza a causa dei problemi di salute del padre. Si diplomò come perito elettrotecnico e cominciò a lavorare per aiutare la famiglia, tornando a giocare a calcio mentre faceva l’elettricista nel settore della manutenzione.

Dopo 15 gol in 21 partite nella quarta serie francese arriva la chiamata del Reims, con il quale esordì in Ligue 1 nella stagione successiva, segnando inoltre 14 gol nell’ultimo campionato giocato in Francia. Boulaye attira le attenzioni di diversi club in tutta Europa, primo tra tutti il Villarreal: in Spagna, dove rimane per una stagione senza però mai riuscire ad entrare stabilmente tra i titolari, si toglie anche la soddisfazione di segnare nientemeno che in semifinale di Champions League contro il Liverpool.

Salernitana, Dia da sogno: i numeri del senegalese

Dia-mania per la Salernitana: il senegalese meglio di Di Vaio e Haaland

Con le prestazioni e i numeri raccolti in questa stagione Dia si è guadagnato l’affetto di tutti i tifosi della Salernitana, che sperano di rivederlo ancora in maglia granata nel prossimo futuro. Per capire di trovarci di fronte a un attaccante già nel pieno della maturità calcistica basta assistere a poche azioni, ma alcune statistiche ci aiutano a spiegare al meglio l’incredibile annata del senegalese.

Con la tripletta segnata alla Fiorentina Dia si posiziona ora sul gradino più basso del podio della classifica marcatori in Serie A, alle spalle di due mostri sacri come Osimhen (22) e Lautaro Martinez (19). I suoi 15 gol in un singolo campionato, inoltre, gli permettono di aggiornare il primato di reti in maglia granata appartenente a Marco Di Vaio, fermo a quota 12. Prima di lui, soltanto altri cinque giocatori africani (Eto’o, Osimhen, Salah, Simy e Keita Balde) erano riusciti a segnare almeno 15 reti in una stagione in Serie A.

C’è una statistica, poi, in cui Dia primeggia addirittura su Erling Haaland, macchina da gol del Manchester City che ha da poco registrato il record di marcature in un campionato di Premier League: si tratta del rapporto gol per tiri tentati, dove il senegalese si posiziona al primo posto tra i cinque maggiori campionati europei con il 31.8%; il norvegese, per l’appunto, è secondo a quota 27.7%.

Il riscatto per strapparlo definitivamente al Villarreal è fissato a 12 milioni: al termine della stagione si tireranno le somme per capire il suo futuro, mentre molti dei più importanti club europei vigilano dalla finestra.

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