Salernitana-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

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La 26^ giornata di campionata continua a regalare gol, emozioni e risultati inattesi. All'”Arechi” la nuova Salernitana di Davide Nicola mette in campo tutto il suo cuore e il suo coraggio e riesce a frenare il Milan sul 2-2. I rossoneri passano subito in vantaggio, ma finiscono per dover inseguire i campani che nella ripresa ribaltano il risultato. Dopo 3 successi consecutivi, Coppa Italia inclusa, la squadra di Pioli lascia punti importanti per la corsa scudetto e rischia di perdere la vetta in caso di vittoria dei cugini interisti. Vediamo insieme quali sono i momenti salienti di Salernitana-Milan attraverso la nostra analisi tattica. Iniziamo, come sempre, dalle scelte di formazione.

La versione granata 3.0 riparte dal 4-2-3-1. In porta c’è Sepe, protetto dalla retroguardia composta da Ranieri, Fazio, Dragusin e Mazzocchi. Radovanovic e L. Coulibaly costituiscono la cerniera di centrocampo. Djuric unica punta, supportato sulla trequarti da Ribery, Bonazzoli e Kastanos.

I rossoneri rispondono con un assetto speculare, loro marchio di fabbrica. Tra i pali Maignan, poi Calabria, Tomori, Romagnoli e Theo Hernandez in difesa. Bennacer e Tonali alle spalle del tridente Messias, Diaz, Leao. Il riferimento avanzato è invece Giroud.

Primo tempo: Milan subito avanti, ma la Salernitana non molla

Nel più classico dei testa-coda, la partita presenta un copione molto definito fin da subito. A fare la partita sono prevalentemente i rossoneri. Come di consueto, la squadra di Pioli imposta da dietro a 3, con uno dei centrocampisti che si abbassa sulla linea dei difensori, e l’altro a giocargli in verticale. I terzini partono molto alti, mentre Brahim Diaz si abbassa per offrire una soluzione di passaggio. Gli ospiti hanno però pronto un particolare piano per la gara, che rappresenta un canovaccio costante dell’analisi tattica di questo Salernitana-Milan. I campani lasciano giocare i centrali avversari, attaccando poi uomo contro uomo i mediani e tenendo la linea difensiva molto alta.

Questo atteggiamento da un lato toglie ai rossoneri la possibilità di sviluppare gioco in maniera avvolgente, con tanti uomini in zona palla. Dall’altro, però, offre l’opportunità di ricercare i giocatori offensivi in profondità, sfruttando le mancate coperture dei centrocampisti granata. La strategia di premiare l’attacco dello spazio in verticale si rivela immediatamente vincente. Perno di riferimento è Giroud, che con i suoi movimenti a venire incontro, porta con sé Fazio, in marcatura su di lui. In questo modo si crea lo spazio libero in cui i trequartisti possono buttarsi con la loro velocità, nettamente superiore a quella dei difensori della Salernitana.

Al minuto 5, gli uomini di Pioli passano già in vantaggio. Incursione centrale di Theo, palla verticale per Messias, che taglia davanti a un distratto Ranieri e batte Sepe. La tattica del Milan manda in tilt il piano difensivo di Nicola. La rande mobilità del centravanti francese apre la retroguardia avversaria agli inserimenti di Leao e Diaz, mai seguito dai mediani campani.

Salernitana-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

L’unica pecca dei rossoneri è quella di non riuscire a sfruttare tutte le occasioni create per raddoppiare. Nel frattempo, però, devono guardarsi da una squadra che, seppur concede qualcosa di troppo dietro, non disdegna però di farsi viva in avanti. Già, perché con buona personalità la squadra di Nicola si prepara a colpire in contropiede, affidandosi alla qualità dei suoi giocatori offensivi. Il più ispirato è soprattutto Ribery, molto cercato dai compagni e riferimento principale per gestire le ripartenze. 

Analisi tattica Salernitana-Milan: il pareggio dei campani

Il fuoriclasse francese viene molto ricercato nell’uno contro uno sull’esterno, dove però è costantemente raddoppiato, talvolta da Bennacer, talvolta da Messias. Molto meglio, invece, quando funge da rifinitore avanzato per cambiare gioco dalla parte opposta, dove Mazzocchi spinge molto. Al minuto 29, l’aggressività della Salernitana viene premiata col gol del pareggio. Recupero palla e avvio del contropiede, guidato proprio dall’esterno basso, contro un Milan molto scoperto. Djuric anticipa di testa un Maignan tutt’altro che irreprensibile stasera e serve Bonazzoli. Con una fantastica rovesciata, il classe ’97 riesce a superare l’opposizione di Theo sulla linea di porta e a centrare la rete.

Salernitana-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

Con la parità ristabilita, la partita diviene avvincente e aumentano anche gli errori a metà campo, complice la tanta intensità. Il Milan continua a ricercare i movimenti dei suoi attaccanti alle spalle dei difensori campani, con Giroud a dirigere le operazioni praticamente da play avanzato. La Salernitana è invece già costretta a spendere un cambio. Ederson prende il posto di Radovanovic, infortunato. Le caratteristiche del brasiliano, molto più propenso a supportare l’azione con la sua qualità, portano Coulibaly a giocare maggiormente a protezione della difesa. Un cambiamento che si rivela importante nel prosieguo della nostra analisi tattica di Salernitana-Milan.

Secondo tempo: Rebic frena l’impresa della Salernitana

La ripresa inizia subito col cambio di Kessié per Bennacer, ammonito. Il Milan approccia con grande aggressività e alza il volume del pressing. La Salernitana risponde affidandosi alla fisicità di Djuric, prezioso nel venire incontro alla palla, e al solito Ribery per le ripartenze veloci. Tuttavia, la squadra di Nicola riesce con Coulibaly a coprire meglio il campo, soprattutto su Diaz. I rossoneri devono allora cambiare tattica. Molto attive divengono ora le fasce, soprattutto quella di sinistra. La catena formata da Theo e Leao crea i maggiori pericoli, nonostante il sacrificio in copertura di Kastanos ad aiutare Mazzocchi. Rispetto al primo tempo, l’asso portoghese appare molto più intraprendente e determinato negli spunti.

Sfruttando maggiormente gli esterni, arrivano più cross dentro l’area, ma Dragusin e Fazio tengono bene contro Giroud. Al Milan manca un riferimento vicino al centravanti francese e così dopo un’ora di partita, Pioli inserisce Rebic per Diaz. Nicola risponde con Perotti e Obi per Ribery e Kastanos. La Salernitana cresce in personalità e vince con maggiore convinzione i duelli, in particolare con Coulibaly che è ovunque. I tanti recuperi producono diverse ripartenze, con Bonazzoli che diviene ora il riferimento per smistare il gioco. Proprio dalla sua regia, prende avvio l’azione del vantaggio dei campani. L’ex Samp premia l’ennesima sovrapposizione di Mazzocchi che lascia partire un bel cross in area. Djuric si fa trovare pronto e batte Maignan con un grande colpo di testa. 

Salernitana-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

Il Milan reagisce cambiando in blocco la corsia di destra. Fuori Messias e Calabria, dentro Florenzi e Saelemaekers. A caccia del pareggio, i rossoneri si sbilanciano. Terzini altissimi, in linea con gli attaccanti. Leao e il neoentrato belga si accentrano, mentre Rebic agisce leggermente dietro Giroud. Il francese si rende ancora una volta determinante. Al minuto 77, accomoda di testa una sponda per il croato, che fa partire un destro fulmineo dalla distanza che non lascia scampo a Sepe. È 2-2

Salernitana-Milan (2-2): analisi tattica e considerazioni

Nel finale, i rossoneri caricano a testa bassa, ma peccano in lucidità e precisione. Tanti palloni giocati in maniera precipitosa e azioni buttate via. Anche la Salernitana va a caccia di forze fresche in avanti. Al minuto 82 entrano Mikael e Mousset per Djuric e Bonazzoli. I cambi non incidono a livello offensivo, ma se non altro i campani guadagnano energie per pressare i difensori avversari in fase di impostazione. Dopo 4 minuti di recupero, il direttore di gara Fabbri decreta la fine della partita.

Analisi tattica Salernitana-Milan: le considerazioni finali

Comincia decisamente bene l’avventura di Davide Nicola sulla panchina campana. Sotto gli occhi del patron Iervolino e del Presidente della Regione De Luca, i granata guadagnano un punto prezioso per il morale. Il terzo pareggio consecutivo consente di riavvicinare momentaneamente il Genoa, lasciando intravedere segnali positivi. La squadra mette in campo coraggio, come richiesto dal suo allenatore, oltre a una discreta organizzazione tattica. Purtroppo, però, i granata rischiano di perdere Ribery per un po’ di tempo, uscito per un problema al polpaccio. Un’assenza pesante in vista dell’obiettivo salvezza. La strada verso l’ennesimo miracolo di Nicola presenta alla prossima giornata, l’ostacolo Bologna.

Il Milan perde, invece, l’occasione di allungare ulteriormente sulle inseguitrici. La squadra di Pioli si dimostra brava e matura nel saper colpire l’avversaria nei suoi punti deboli. Al tempo stesso, però, concede troppo e subisce spesso la maggiore determinazione degli avversari. Alcuni giocatori non forniscono un rendimento costante per tutti i 90 minuti e così i rossoneri non riescono a chiudere la partita quando ne hanno l’opportunità. Il duello con l’Inter rimane aperto ora su due fronti. Il primo è a distanza, in attesa della gara dei nerazzurri di domenica. Il secondo è, invece, sul campo per la sfida del primo marzo per la semifinale d’andata di Coppa Italia.

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