In un calciomercato condizionato da tanti ostacoli, figli della situazione di stallo della società, la neo-promossa Salernitana prova ad approcciarsi nel miglior modo possibile al ritorno in Serie A dopo 22 anni. Con un budget limitato, in attesa della cessione definitiva del club, il direttore generale Angelo Fabiani sta pescando elementi dal mercato svincolati, ma anche e soprattutto diversi, promettenti giovani. I due esempi più rappresentativi di quest’ultima categoria sono i terzini Nadir Zortea e Matteo Ruggeri, entrambi scuola Atalanta, che si trasferiscono alla Salernitana con la formula del prestito. L’obiettivo è quello di giocare con continuità, con l’obiettivo salvezza nel mirino.
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Una stagione che Matteo ricorderà per sempre, perché ha coronato il sogno di una vita 🖤💙
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— Atalanta B.C. (@Atalanta_BC) June 28, 2021
A differenza del primo, che è già stato ufficializzato la scorsa settimana, quest’ultimo sta raggiungendo la comitiva granata nel ritiro di Cascia, come annunciato attraverso il proprio profilo Instagram. “Sono passati 10 anni dalla prima volta che ho indossato questa maglia. Mi sembra ieri quando non mi sembrava vero di poter iniziare a far parte di una società così speciale. Da quel giorno ho vissuto emozioni indimenticabili, emozioni che non scorderò mai”, ha detto il giocatore classe 2002. In seguito, ha ringraziato tutti aggiungendo: “È arrivato il momento dei saluti e con questo posso dire di essere orgoglioso di aver fatto parte di un gruppo così unito e determinato”. Una scelta che può giovare a Ruggeri così come a Zortea e alla loro nuova squadra di appartenenza.
Zortea e Ruggeri: la giovane carriera dei nuovi acquisti della Salernitana
Nadir Zortea e Matteo Ruggeri sono due elementi di ottima prospettiva, e proprio per questo la Salernitana di Fabrizio Castori ha deciso di puntare su di loro. Classe 1999 e veneto della provincia di Belluno il primo e, come detto, classe 2002 e della provincia di Bergamo il secondo. Entrambi sono cresciuti calcisticamente in un’autentica fucina di talenti quale è da sempre l’Atalanta. Già questo basterebbe a sostituire qualsiasi altro biglietto da visita immaginabile. Una gavetta già vincente, vista la vittoria di un campionato Primavera a testa, nel 2019 e nel 2020, e di una Supercoppa Primavera per Ruggeri.
Per quest’ultimo, inoltre, si registra anche l’esordio in Serie A e in Champions League con la prima squadra, dove ha totalizzato 8 presenze complessive. Il debutto tra i professionisti per Zortea, invece, ha avuto luogo lontano dalla “casa madre”, più precisamente con la maglia della Cremonese, militante in Serie B. In due stagioni in grigiorosso, il terzino destro ha totalizzato 52 presenze in campionato, condite da 4 assist e un solo gol, realizzato, manco a dirlo, alla Salernitana, in uno scoppiettante 3-3 di due stagioni fa.
Nel match dello stadio Arechi, il giocatore impressionò tutti per la grande velocità e capacità di inserimento. Un’autentica spina nel fianco per le difese avversarie. Lo stesso vale anche per Ruggeri, autore di 2 reti e ben 11 assist nei suoi trascorsi atalantini, dall’under-17 a salire. Allo stesso tempo, abbinano alla buona fase offensiva un’attenta fase difensiva. Adesso, tuttavia, cambieranno molte cose per entrambi. Il palcoscenico della massima serie, con una compagine ambiziosa come quella granata, non può che dargli maggiori stimoli a far bene.
Salernitana: le ragioni della doppia operazione con l’Atalanta
Le ragioni che hanno indotto la dirigenza campana a puntare su questi due calciatori, oltre a quelli accennati, sono diversi. Più pragmaticamente parlando, il fattore età ha inciso, anche nell’ottica di poter avere in rosa illimitati under 22, quindi nati dall’1 gennaio 1999 in poi. Inoltre, i buoni rapporti con la società lombarda, con la quale si tratta anche l’attaccante olandese Sam Lammers, hanno fatto sì che la doppia operazione andasse a buon fine in tempi ragionevoli.
Dal punto di vista tecnico, inoltre, entrambi i terzini hanno giocato e sono abituati al 3-5-2, alla base dei successi nerazzurri nelle giovanili e in prima squadra. Uno dei due moduli, questo, insieme al classico 4-4-2, adottati anche dal trainer dei campani, nella vincente stagione conclusa con la promozione. Come detto, poi, entrambi hanno dimostrato di essere molto duttili in entrambe le fasi, e questo non può che creare maggiore competizione e voglia di far bene per la causa comune.
Certamente, per puntare alla salvezza serviranno giocatori di categoria e con una certa esperienza. Ma l’esempio dell’Atalanta e di altre società da sempre abituate a lanciare giovani talenti è emblematico. Il coraggio di affidarsi alla qualità più che all’esperienza può rappresentare una strada interessante da percorrere. Concretamente parlando, tutto deve concorrere al raggiungimento del miglior risultato della ultracentenaria storia della Salernitana: la permanenza in massima serie.