Sassuolo-Juventus (1-0): analisi tattica e considerazioni

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Colpo casalingo del Sassuolo, che nella sfida domenicale delle 18:00 della 30^ giornata di campionato, oggetto della nostra analisi tattica, batte la Juventus. Al “Mapei Stadium” finisce 1-0 grazie alla bella rete di Defrel, subentrato nella ripresa. Il successo rilancia i nero-verdi, che fanno un piccolo balzo in classifica, mentre inguaia i bianconeri, alla seconda sconfitta consecutiva. Una partita non tanto entusiasmante, in cui prevalgono ritmi bassi e difese serrate, ma nel secondo tempo gli emiliani sono bravi a crederci di più. Nemmeno l’ingresso dei big negli ultimi 25 minuti evita la disfatta per gli ospiti. Andiamo a scavare più a fondo nelle pieghe di questo Sassuolo-Juventus per individuare gli elementi-chiave attraverso la nostra analisi tattica. Come sempre, però, diamo prima uno sguardo alle scelte di formazione dei due allenatori.

Dionisi non rinuncia al suo 4-3-3. Tra i pali c’è Consigli, protetto dalla coppia centrale formata da Tressoldi ed Erlić, con Toljan e Rogerio da esterni bassi. Cabina di regia affidata a Maxime López, affiancato dalle mezz’ali Frattesi e Matheus Henrique. Davanti, parte titolare Bajrami per sostituire l’indisponibile Berardi largo a destra, con Pinamonti unica punta e il solito Laurienté sulla corsia mancina.

Allegri accantona, invece, il 3-4-3 di giovedì e torna al 3-5-2. In porta ancora Perin, linea difensiva usuale con Gatti, Bremer e Danilo. In mezzo al campo, c’è Paredes davanti alla retroguardia, con Rabiot e Fagioli da mezz’ali. Sugli esterni, a sinistra c’è Kostić, mentre dall’altra parte la novità si chiama Tommaso Barbieri. In attacco, il duo con Milik e Vlahović.

Primo tempo: partita bloccata e andamento soporifero

L’analisi tattica del primo tempo di Sassuolo-Juventus non offre granché dal punto di vista delle emozioni. Da entrambe le parti prevale l’attenzione difensiva sull’incisività degli attacchi, tra ritmi bassi e svariati errori tecnici. I padroni di casa cercano di inibire la costruzione dal basso dei bianconeri, portando una decisa pressione a uomo. I tre attaccanti prendono in consegna i difensori ospiti, mentre López esce alto a prendere Paredes. 

Questo tipo di organizzazione funziona, perché la squadra di Allegri è costretta ad affidarsi direttamente alle punte. In particolare, almeno per i primi minuti, il riferimento principale è Vlahović, cercato in profondità con palle lunghe, a sgomitare con i due centrali. Solo col progredire della gara comincia a farsi vedere anche Milik, il cui lavoro principale consiste nell’abbassarsi (se necessario fin nel cerchio di centrocampo) per venire a legare il gioco. Il polacco trova spazio alle spalle del centrocampo nero-verde e consente l’uscita in verticale della Juventus, per poi sviluppare il gioco sugli esterni.

Sassuolo-Juventus (1-0): analisi tattica e considerazioni

Grazie alla spinta costante e simultanea sulle due corsie di Kostić e Barbieri, gli ospiti riescono ad abbassare la linea nero-verde e a prendere possesso della metà campo. Rabiot e Fagioli si alzano in linea con le punte, mentre Danilo e Gatti fungono da mezz’ali affianco a Paredes, con Bremer ultimo baluardo. 

Analisi tattica Sassuolo-Juventus: la prevalenza dell’attenzione difensiva

In fase di non possesso, invece, i bianconeri si dispongono con un 4-4-2, dato che il laterale serbo non si allinea dietro come fa il giocatore della Next Gen, mentre Fagioli si apre sulla destra. Entrambi alternano l’uscita alta sui terzini emiliani ad una posizione invece più stretta per fare densità in mezzo al campo. Con questo prezioso lavoro, la Juventus riesce a non soffrire né in mezzo, né sulle fasce. A sinistra, un poco ispirato Laurienté non incide nell’uno contro uno, né con Gatti né col classe 2002. A destra, invece, a creare qualche grana c’è Frattesi, con i suoi inserimenti nei corridoi intermedi a sorprendere Rabiot. 

Sassuolo-Juventus (1-0): analisi tattica e considerazioni

Complici tutti questi accorgimenti messi in luce nell’analisi tattica, la sfida tra Sassuolo e Juventus non riesce a decollare. Nessun tiro in porta e tanti errori vengono perfettamente riassunti dallo 0-0 che chiude i primi 45 minuti.

Secondo tempo: i padroni di casa ci credono di più e trovano l’asso vincente

Nella ripresa, Dionisi si gioca subito la carta Defrel, al posto di un Pinamonti evanescente, annullato dalla fisicità di Bremer. Al di là del fatto che il francese sarà autore della giocata decisiva di Sassuolo-Juventus, lo spartito dell’analisi tattica del secondo tempo è ben altro.

La partita si apre e vive di sprazzi, con transizioni da una parte e dall’altra nate da recuperi repentini della sfera. Allegri cerca di approfittare dell’inerzia e al minuto 57 inserisce i primi pezzi forti. Dentro Cuadrado e Di Maria, fuori Barbieri e Milik. La squadra mantiene l’assetto del 3-5-2, ma inevitabilmente guadagna tanta qualità e imprevedibilità sull’out di destra, dove agiscono i due sudamericani. Ed ecco che i bianconeri riescono finalmente a rendersi quanto meno pericolosi.

Sassuolo-Juventus (1-0): analisi tattica e considerazioni

Dietro però, gli ospiti continuano a difendersi bassi, concedendo al Sassuolo la possibilità di girare agilmente il pallone fino alla trequarti. Schiacciati, i bianconeri sono costretti a rifugiarsi spesso in calcio d’angolo, una situazione in cui manifestano parecchie difficoltà. Al minuto 65, dopo una serie ripetuta di tiri dalla bandierina, i padroni di casa colpiscono. Fagioli è troppo approssimativo nella giocata e non libera l’area, anzi serve Defrel. Il francese è abile e rapido nel controllare e far partire una rasoiata imparabile per Perin.

Sassuolo-Juventus (1-0): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Sassuolo-Juventus: la reazione della Vecchia Signora

Senza indugiare oltre, Allegri risponde subito con un doppio cambio che porta ad un nuovo assetto tattico. È il turno di Chiesa e Miretti, che sostituiscono Kostić e lo stesso Fagioli. La Juventus passa al 4-3-3, con Danilo largo a sinistra da terzino, Cuadrado arretrato, Di Maria a destra e l’ex Fiorentina dall’altra parte. 

I bianconeri profondono il massimo sforzo, caricando a testa bassa e affidandosi ai guizzi e all’inventiva dei propri campioni. Le ali vengono continuamente ricercate: l’uomo sul lato forte rimane aperto per andare nell’uno contro uno, mentre l’opposto dal lato debole viene dentro al campo per riempire l’area assieme a Vlahović e ai centrocampisti.

La squadra finisce chiaramente per sbilanciarsi, concedendo delle praterie in ripartenza in situazione di inferiorità numerica, che però gli emiliani sciupano inopinatamente. Dionisi, preoccupato della crescita degli ospiti, inserisce forze fresche. Prima a centrocampo, al minuto 70, con Harroui per Henrique, per dar manforte a Rogerio. Poi, al 78°, sulle fasce con gli ingressi di Zortea e Ceide per Bajrami e Laurienté. 

Nei minuti finali, Allegri si gioca anche la carta Pogba, schierato da mezz’ala sinistra col compito di inserirsi e portare superiorità numerica da quella parte. Miretti è il designato per giocare, per modo di dire, da centrale davanti alla difesa. Complici la solida difesa nero-verde e la mancanza di lucidità nelle scelte e nelle giocate, la Juventus non riesce a trovare la rete. Vincono così i padroni di casa.

Analisi tattica Sassuolo-Juventus: le considerazioni finali

Il Sassuolo continua a confermarsi una delle squadre col miglior rendimento interno e centra la quarta vittoria contro una big in questo 2023. Il successo di misura è indice di una partita di sacrificio e arriva sì con una giocata individuale, ma soprattutto grazie ad un’efficiente fase difensiva. I due centrali riescono ad annullare Vlahović, mentre Rogerio e Toljan sono bravissimi a resistere per tutti i 90 minuti contro il potenziale offensivo bianconero. Determinante anche l’energia di Frattesi, fisicamente dominante per lunghi tratti della gara. Una bella prova di forza e maturità, considerando l’assenza del proprio leader Berardi e anche la prestazione molto sottotono di Laurienté.

Partita decisamente interlocutoria, invece, per i bianconeri, molto condizionati dal doppio impegno in Europa League. La squadra di Allegri segue un po’ quello che è stato il trend delle grandi in questo weekend. E cioè la necessità di far rifiatare diversi uomini in ottica impegno infrasettimanale. Questa strategia, tuttavia, conduce, dopo il danno di essere costretti a impiegare comunque i propri giocatori migliori, anche alla beffa di non riuscire a portare a casa punti preziosi. Come contro la Lazio, la Vecchia Signora comincia a macinare col passaggio al 4-3-3 e l’innesto di giocatori di qualità, sempre più imprescindibili. A maggior ragione se Kostić e Milik non sono al cento per cento della condizione. Nota stonata rimane ancora Paredes, impalpabile e incapace di dare qualità alla manovra e lontano dall’essere quel leader tecnico e di esperienza che la Juventus cercava.

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