Sassuolo-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

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Sassuolo e Juventus chiudono nel Monday night la 34^ giornata di campionato. I bianconeri hanno la meglio, imponendosi per 1-2 dopo una prestazione molto sotto tono. Primo tempo chiuso in parità, nonostante il dominio dei padroni di casa. A segno i due giocatori più attesi: prima Raspadori e poi Dybala. A 2 minuti dal termine del match, è Kean a siglare il gol vittoria, che avvicina sempre più i bianconeri alla matematica qualificazione in Champions. Approfittando delle sconfitte delle inseguitrici, infatti, la squadra di Allegri si porta ad 8 lunghezze di vantaggio sulla Roma, quando mancano ormai solo 4 giornate alla fine. Rammarico per i nero-verdi, che subiscono, paradossalmente, i gol nei momenti di maggiore controllo della gara. Andiamo allora a vedere quali sono i fattori determinanti per il successo bianconero attraverso la nostra analisi tattica di Sassuolo-Juventus. Cominciamo, come sempre, dalle formazioni.

Emiliani in campo col consolidato 4-2-3-1. Consigli in porta, linea difensiva composta da Muldur, Ayhan, Chiriches e Kyriakopoulos. Chiavi del centrocampo affidate a Maxime Lopez e Frattesi. Scamacca è l’unica punta, supportato dall’appoggio sulla trequarti di Berardi, Raspadori e Traoré.

Gli ospiti, con un roster di titolari sempre più ridotto, rispondono col 4-4-2. Szczesny tra i pali, Alex Sandro e De Sciglio esterni bassi e Rugani e Bonucci coppia centrale. Linea mediana solita con Danilo e Zakaria in mezzo, Rabiot e Bernardeschi larghi. In attacco, Morata insieme a Dybala.

Primo tempo: al Sassuolo non basta il dominio per chiudere davanti

L’analisi tattica di Sassuolo-Juventus è contrassegnata dal dominio degli emiliani nel primo tempo. La squadra di Dionisi tiene molto palla, manovrando da dietro con fraseggio rasoterra. Gli uomini di Allegri preferiscono, invece, rimanere guardinghi. Chiusura degli spazi e linee ordinate. Le attenzioni principali dei bianconeri sono rivolte a Maxime Lopez, cervello del centrocampo nero-verde. In prima battuta, è Dybala ad andare in pressione su di lui. Quando però l’argentino si porta su uno dei centrali, tocca ad uno degli uomini in mediana uscire sul regista francese. Una strategia non adottata a lungo, perché Zakaria e Danilo hanno già il loro bel da farsi. I due, infatti, devono stare costantemente attenti ai movimenti di Raspadori alle loro spalle.

Il discorso ci porta ad approfondire quella che è l’arma tattica predisposta dal tecnico di origini senesi. Per colpire il castello difensivo bianconero, i padroni di casa portano un uomo in più fra le linee oltre a Raspadori. Le mine vaganti sono Frattesi, con i suoi inserimenti, dato che ha maggiore libertà di accompagnare l’azione rispetto al compagno di ruolo transalpino. Oppure il trequartista esterno dal lato debole che, anziché rimanere largo, stringe dentro al campo. Per attuare il piano, però, è necessario allargare le maglie della retroguardia juventina. A tale scopo è deputato il lavoro dei terzini e dell’altro esterno offensivo sul lato forte. Su questo fronte, infatti, la salita del laterale difensivo costringe rispettivamente Rabiot o Bernardeschi ad aprirsi. 

Il giocatore d’attacco mantiene una posizione molto larga, costringendo stavolta l’esterno basso bianconero ad uscire. In questo modo, si crea maggiore spazio in mezzo al campo, dove Raspadori e l’altro uomo hanno possibilità di far male. La strategia funziona e per questo Dionisi chiede alla squadra di cambiare continuamente gioco per muovere le linee della Juventus. Al minuto 39, gli sforzi degli emiliani vengono pienamente ripagati. Scamacca recupera palla su Morata e dà avvio ad un’azione che si sviluppa sulla sinistra con Traoré. Berardi, dal lato debole, stringe dentro al campo, avvicinandosi a Raspadori. Sono proprio i due giocatori della nostra Nazionale a confezionare la rete del vantaggio. Il primo rifinisce splendidamente con un gran colpo di tacco. Il secondo si butta nello spazio, approfittando della libertà concessagli e beffa Szczesny sul proprio palo.

Sassuolo-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Sassuolo-Juventus: un primo tempo difficile per i bianconeri

La squadra di Allegri, complici le tante assenze e l’elevato minutaggio di gran parte dei titolari, opta per una partita di attesa e ripartenza. In particolare, il tecnico livornese sa della pericolosità dei nero-verdi tra le linee e per questo tiene Rabiot e Bernardeschi piuttosto stretti in fase di non possesso. Come poc’anzi detto, però, i due giocatori sono spesso costretti ad uscire esternamente per far fronte alla spinta dei terzini nero-verdi. Le maggiori difficoltà ricadono però sul francese, dato che deve far fronte anche agli inserimenti di Frattesi, che agisce nella sua zona. 

Oltre a subire difensivamente le offensive degli uomini di Dionisi, che arrivano con grande facilità alla conclusione, i bianconeri faticano anche a sviluppare il contropiede. Molto è dovuto alla difficile partita dei due attaccanti. Morata riceve spesso spalle alla porta e subisce la marcatura forte di Chiriches. Dybala, invece, non sembra in gran serata, facendo registrare più errori che buone giocate. Molto meglio quando l’azione si sviluppa con una manovra ragionata. Nelle sporadiche occasioni in cui si affacciano dalle parti di Consigli, gli ospiti sfruttano la catena di destra con Bernardeschi e le sovrapposizioni di De Sciglio. A riempire l’area ci sono, oltre a Morata, anche Zakaria e lo stesso Rabiot, sempre più mezz’ala che esterno nei set offensivi bianconeri.

La squadra è in balia dell’avversaria e in più di un’occasione Szczesny si dimostra decisivo. Tuttavia, gli uomini di Allegri riescono comunque a trovare la rete del pari prima del duplice fischio. Ad andare a segno è proprio Dybala, che concretizza un’azione accidentale, originata da un recupero di Morata su Kyriakopoulos. L’argentino, servito da Zakaria, come sempre prezioso nell’accompagnare in avanti, scarica un potente sinistro sotto la traversa che non lascia scampo a Consigli. Si va così all’intervallo sull’1-1.

Sassuolo-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

Secondo tempo: la Juventus completa la rimonta nel finale

La ripresa si presenta frizzante come il primo tempo. Entrambe le squadre partono bene, costruendo occasioni e sfiorando il gol. Frattesi si conferma una spina nel fianco nella difesa bianconera con i suoi movimenti ad allargarsi che permettono a Muldur di arrivare un paio di volte alla conclusione. La Juventus, invece, si affida all’intraprendenza di De Sciglio sulla fascia destra e prova, abbassando Danilo sulla linea dei difensori, a trovare un po’ più di palleggio. Dopo 10 minuti, però, Allegri effettua un doppio cambio. Fuori Rugani e Dybala, dentro Chiellini e Vlahovic. Il serbo funge subito da accentratore della manovra bianconera. Sia attaccando la profondità, sia lavorando il pallone spalle alla porta e smistandolo poi sull’esterno.

Sulla sponda nero-verde, invece, è Raspadori il fulcro del gioco con la sua posizione tra le linee che mette molto in difficoltà Zakaria. Gli ospiti provano a osare qualcosina in più, attaccando con un 4-3-3, con Morata e Bernardeschi più vicini alla prima punta. Ma dopo l’ora di gioco, il Sassuolo torna a prendere possesso della partita, ricercando l’ampiezza soprattutto sulla sinistra con Kyriakopoulos. Pochi minuti dopo, il tecnico livornese decide di risistemare tatticamente la squadra. Entra Kean per Morata e la Juve passa al 3-5-2. Danilo si abbassa a fare il braccetto difensivo sul centro-destra, mentre Bernardeschi stringe la propria posizione, andando a fungere da mezz’ala sul medesimo lato. Sebbene l’iniziativa rimanga nelle mani dei padroni di casa, i bianconeri trovano quantomeno maggiore copertura.

Il passaggio ai 3 centrali, con una linea che, in fase di non possesso, diventa a 5, consente loro di dedicarsi singolarmente agli attaccanti nero-verdi. Scamacca prosegue la sua difficile gara contro Bonucci, ma anche Traoré e Berardi trovano meno spazio per le loro giocate, controllati rispettivamente da Danilo e da Chiellini. Dionisi capisce che il suo reparto avanzato ha bisogno di forze fresche. Dentro allora al minuto 79 Djuricic (al rientro dopo 6 mesi) e Defrel, al posto dell’ivoriano e del numero 25. Il modulo non cambia: il serbo va a giocare a sinistra, mentre il francese a destra. Negli ultimi minuti la Juventus si abbassa un po’ troppo, arroccandosi a difesa dell’area, ma concedendo molto spazio agli emiliani ad inizio azione.

Nonostante la maggiore pressione dei nero-verdi, la squadra di Allegri, al minuto 88, trova nuovamente la via del gol. Ad andare a segno è Kean, con una bella giocata personale. Come nel primo tempo, la rete non nasce da alcuna azione elaborata o soluzione tattica studiata. Lancio lungo dalle retrovie, spizzata di testa di Alex Sandro e palla al classe 2000, che brucia Chiriches e batte un Consigli non irreprensibile. Nei minuti di recupero, i bianconeri faticano a mantenere il possesso lontano dalla propria trequarti difensiva, ma alla fine portano a casa 3 preziosissimi punti.

Sassuolo-Juventus (1-2): analisi tattica e considerazioni

Analisi tattica Sassuolo-Juventus: le considerazioni finali

Il Sassuolo incappa nella seconda sconfitta consecutiva e non sfrutta l’occasione per agguantare il Verona a quota 49 punti. I nero-verdi giocano un’ottima gara, ma restano a mani vuote a causa di qualche ingenuità di troppo sui gol della Juventus. Ci può essere rammarico per non aver concretizzato alcune situazioni potenzialmente ghiotte, soprattutto nel primo tempo. La prestazione, tuttavia, rimane, per una squadra che quest’anno ha già avuto modo di togliersi delle soddisfazioni. Prima fra tutte, la vittoria proprio contro i bianconeri all’andata. Il campionato degli emiliani prosegue con un’altra sfida tosta sabato pomeriggio contro un Napoli alla ricerca del riscatto e di punti per consolidare la zona Champions.

Zona Champions, invece, sempre più vicina anche per gli uomini di Allegri, a cui mancano solo 4 punti per la certezza aritmetica. La vittoria di stasera è fondamentale e torna ad accendere alcuni campanelli d’allarme evidenziati nel pareggio col Bologna. La squadra comincia a pagare la fatica dei tanti impegni stagionali e, soprattutto, dell’elevato minutaggio accumulato da molti giocatori a causa dei tanti infortuni. Una stanchezza testimoniata anche da alcuni numeri. La Juventus subisce gol per la quarta partita consecutiva in campionato. Non solo: nelle stesse gare, è sempre andata in svantaggio ed ha dovuto affidarsi a giocate individuali per ribaltare il risultato. È chiaro che la squadra non ha né le energie per dominare la gara, né la lucidità e l’attenzione difensiva per arrivare con meno fatica alla conquista della vittoria. Serve solo un ultimo sforzo per raggiungere l’obiettivo, a cominciare dalla sfida di domenica contro il Venezia.

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