Sulle ali del gioco e dell’entusiasmo, il Milan di Pioli batte anche il Sassuolo e conquista l’Europa League con tre giornate d’anticipo. Obiettivo raggiunto grazie alla doppietta di Ibrahimovic, che risolve una partita molto equilibrata soprattutto nel primo tempo. L’espulsione di Bourabia ha poi cambiato le carte in tavola, facilitando il compito a un Milan in forma smagliante e in serie positiva da nove partite. Quella di Reggio Emilia è la terza vittoria consecutiva, che lancia i rossoneri momentaneamente al quinto posto in attesa di Roma e Napoli che giocheranno questa sera.
Sassuolo-Milan, Pioli rinnova fino al 2022
Al termine di Sassuolo-Milan, sono giunte novità importanti in vista della prossima stagione: Stefano Pioli sarà l’allenatore del Milan fino al 2022. Ufficiale il rinnovo del contratto, coronamento dell’egregio lavoro svolto dal tecnico emiliano in questa stagione. «Sono molto felice, da un paio di giorni sapevo di questa trattativa. Ci speravo perché sto bene con la squadra, l’ambiente e i tifosi. Il club con me è stato sempre corretto, nei colloqui individuali mi hanno sempre detto che non c’era nulla di definitivo e le scelte sarebbero state fatte sulla base del lavoro svolto.
Questo mi ha detto anche Gazidis la settimana prima della gara col Genoa, prima in un colloquio individuale e poi con la squadra. E’ chiaro che parlavo di più con i responsabili dell’area tecnica Maldini e Massara, ma anche Gazidis è stato più presente rispetto al passato e ha fatto con noi diverse trasferte. Mi ha sempre manifestato stima e apprezzamento per il nostro lavoro. Un allenatore è sempre sotto esame e io non ho mai lavorato dall’inizio in un grande club e quindi non ho mai vinto, ma anche quando vengo chiamato per salvare una squadra e ottengo la salvezza, ho vinto ugualmente».
Sassuolo-Milan, Pioli sul futuro: «Gettiamo le basi in queste ultime tre partite»
La squadra è migliorata sotto tanti punti di vista e i margini di crescita sono ancora ampi. «Il nostro lavoro è soltanto all’inizio, – prosegue Pioli – il Milan è uno dei club più prestigiosi al mondo e c’è tanta pressione. Abbiamo giovani forti che stanno crescendo, ora rimaniamo attaccati e partiamo da queste ultime tre partite per costruire le basi per il futuro. Questa squadra ha qualità per crescere ancora tanto, ma ora pensiamo al presente: ci sono tre partite e vogliamo ancora migliorarci. A Milanello si sta benissimo, è un ambiente straordinario in cui tutti hanno il Milan stampato dentro.
Sono stato molto concentrato sulle qualità della squadra, che mi ha sempre dato tutto e non ha mai avuto dubbi: è merito di tutti, del mio staff e del gruppo di lavoro. All’inizio ero dispiaciuto perché non riuscivamo a mettere in campo il lavoro svolto ogni giorno. Se non fosse ripreso il campionato sarebbe stata una stagione di rimpianti perché avevamo dimostrato di avere buone qualità pur non trovando la giusta continuità. Adesso siamo la squadra che dopo il lockdown ha fatto più punti insieme all’Atalanta, da gennaio siamo terzi in classifica: segnali che questa squadra ha una prospettiva importante».
Venerdì c’è Gasperini per i rossoneri: Milan e Atalanta uniche imbattute dopo la sosta
Quali sono i meriti di Pioli? «Aver creduto nel nostro lavoro, nelle qualità dei giocatori e che la squadra aveva la possibilità di ottenere risultati importanti. E’ stato un percorso che ha richiesto tempo, essendo noi una squadra giovanissima. Poi un conto è cominciare dall’inizio e un altro è subentrare e trovare situazioni a cui non si è preparati. Crederci è stato il nostro merito maggiore».
Il tecnico su Ibrahimovic: «L’altra sera non era contento, ho faticato a spiegargli le mie motivazioni ma la mia priorità è la squadra. Quando l’ho sostituito stavo già pensando alle prossime gare, in tempi così ravvicinati le energie cominciano a calare. Farò sempre le scelte per il bene della squadra».
Derby con l’Atalanta nel prossimo turno: rossoneri e orobici sono le uniche squadre a non aver mai perso dopo la sosta. «Ci attende una partita bellissima e difficilissima, abbiamo tante assenze ma ora recuperiamo le energie e proviamo a far bene anche venerdì».
Ibra decisivo, ma il suo futuro rossonero è ancora incerto
Decisivo ancora una volta. Contro il Sassuolo, Zlatan Ibrahimovic trascina il Milan di Pioli alla conquista dell’Europa League con una doppietta, raggiungendo quota sette gol in questo campionato. Vero leader e trascinatore, lo svedese giocherebbe volentieri tutte le partite dal primo all’ultimo minuto. Tutte qualità di un campione che non molla mai, e spesso quando viene sostituito non la prende bene, come accaduto contro il Bologna. E quando Ibra si innervosisce, per gli avversari successivi può essere un problema. «Per quello sono sempre arrabbiato…però bene oggi, abbiamo vinto una partita difficile contro una squadra che gioca bene. Giochiamo con grande fiducia e crediamo in quello che facciamo. Noi siamo venuti qua per vincere, stiamo facendo grandi cose ma siamo ancora lì, a un passo dal nostro obiettivo. Meglio andare in Europa League direttamente, senza passare dai preliminari».
Lo svedese sibillino sul suo futuro: resta o va via? «Abbiamo ancora tre partite, nessuno però ha detto ancora niente e non mi aspetto qualcos’altro: ci sono altre cose che non possiamo controllare e mi sembra molto strano, qui ci sono novità ogni giorno. Noi siamo comunque tutti con il mister. Io sto lavorando, sto bene e la squadra è contenta». Il rinnovo di Pioli potrebbe cambiare le carte in tavola, convincendo Ibra a restare.