Il bollente calciomercato 2023/2024 è dominato indubbiamente dall’Arabia che con stipendi a 8 cifre si sta accaparrando giocatori provenienti da tutta Europa. La migrazione a fine carriera esiste da sempre: nel 2015 abbiamo assistito al movimento cinese che è durato pochi anni ma adesso, la Saudi Pro League con i soldi, pressoché infiniti, degli emiri può diventare un vero problema per il calcio e per le generazioni future.
Saudi Pro League, “Stiamo giocando per i soldi, non per passione”
Con queste parole l’attaccante dell’Al-Hilal Odion Ighalo, ex giocatore, tra le altre, di Udinese, Manchester City e Shanghai Shenhua ha parlato, in un’intervista a ESPN, dell’attuale condizione dei calciatori in Arabia. Ormai i soldi, come abbiamo visto nell’affare Koulibaly, stanno diventando, per motivi personali o meno, l’unico motivo per cui fare questa professione. Non raccontiamoci bugie: il contratto da milionari dei calciatori ha sempre fatto gola ai piccoli aspiranti calciatori ma le cifre che si stanno raggiugnendo in questo momento sono paurose. Ecco, allora, che la Saudi Pro League può diventare un problema.
Non solo la smania dei soldi. Oltre ai giocatori a fine carriera come Ronaldo, Firmino, Benzema che “arricchiscono” la società tramite follower e vendita di magliette, in questa sessione di calciomercato i grandi emiri stanno facendo importanti acquisti tra talenti e giocatori a metà carriera che potevano fare ancora la differenza in Europa. Stiamo parlando di calciatori come Milinkovic-Savic, Seko Fofana, Saint-Maximin, Ruben Neves ma anche giovani che erano contesi dalle big dell’occidente come Malcom e Jota. In questa maniera le squadre stanno diventando importanti anche dal punto di vista tecnico che passo, però, in secondo piano in un Paese dove il calcio non trova forte tradizioni e grandi conoscenze.
Oltre a creare uno spaccato del Mondo che fa male soprattutto alle nuove generazioni oscurate dal denaro visto come unica potente ragione di questa professione, il calcio arabo sta prelevando talenti da squadre europee che hanno molti meno soldi da investire ma sicuramente più ambizioni. Nel mentre i sauditi sperano di portare il campionato tra i primi 10 al mondo: attualmente sono in 54esima posizione…
Saudi Pro League, i giocatori approdati nel calciomercato 2023/2024
Il Saudi Arabia Public Investment Found dopo aver investito molto nel Newcastle ha deciso di dare nuova vita ai club sauditi soprattutto all’Al Hilal, Al Nassr, Al Ittihad e Al Ahli. Non a caso sono queste le squadre, che tramite ingenti offerte di cartellino e ingaggio hanno portato in Arabia tanti giocatori. Ricapitoliamo i giocatori della Saudi Pro League arrivati in questa sessione di calciomercato 2023/2024.
Al Nassr
- Seko Fofana (25 mln di euro al Lens e ingaggio da 15 mln di euro);
- Marcelo Brozovic (18 mln di euro all’Inter e contratto da 33 mln di euro a stagione);
- Alex Telles (7 mln di euro al Manchester United e contratto da 7,5 mln di euro a stagione);
- Sadio Mané: (40 mln di euro al Bayern Monaco).
Al-Ahli
- Edouard Mendy (18 mln di euro al Chelsea e contratto da 15 mln di euro a stagione);
- Roberto Firmino (contratto da 20 mln di euro a stagione);
- Riyad Mahrez (40 mln di euro alla Manchester City e contratto da 29 mln di euro a stagione);
- Allan Saint–Maximin (35 mln di euro al Newcastle e contratto da 15 mln di euro a stagione).
Al Ittihad
- Jota (24enne, 29 mln di euro al Celtic);
- Karim Benzema (contratto da 100 mln di euro a stagione);
- N’Golo Kanté (contratto da 50 mln di euro a stagione;
- Fabinho: il giocatore sta arrivando dal Liverpool.
Al-Hilal
- Malcom (60 mln di euro allo Zenit);
- Ruben Neves (55 mln di euro al Wolverhampton e contratto da 25 mln di euro a stagione);
- Sergej Milinkovic-Savic (40 mln di euro alla Lazio e contratto da 20 mln di euro a stagione);
- Kalidou Koulibaly (23 mln di euro al Chelsea e contratto da 30 mln di euro a stagione);
- Marco Verratti: negli ultimi giorni si sono intensificate le voci sul possibile trasferimento dell’italiano.
Henderson, Dembele e altre vecchie conoscenze europee sono approdate in altre squadre con contratti altrettanto faraonici. Non solo le cifre ma anche l’età dei calciatori ci fa capire che siamo di fronte ad una nuova realtà da analizzare con attenzione e che, molto probabilmente, durerà di più del fenomeno cinese e americano.