Sentenza caso plusvalenze: un sistema che fa acqua da tutte le parti!

0

Il 20 gennaio scorso, dopo una settimana esatta dalla disfatta in casa del Napoli, la Juventus è stata penalizzata dalla Corte d’Appello della FIGC in merito al caso plusvalenze. Una sentenza che ha scosso parecchio il calcio italiano modificando una classifica che vedeva i bianconeri in seconda posizione dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative. Una sentenza di circa 36 pagine riassunte con la citazione presente in tale testo “Illecito grave, ripetuto e prolungato”.

I 15 punti tolti a campionato in corso, condizionano l’annata non solo della Vecchia Signora, ma anche delle altre contendenti della parte sinistra della classifica. A distanza di circa tre mesi, però, le cose sono -per il momento- tornate alla normalità. Proprio ieri, infatti, il Collegio di Garanzia del CONI ha rimescolato le carte del caso plusvalenze, accogliendo il ricorso contro la sentenza dello scorso gennaio, ridando e congelando i 15 punti in attesa della sentenza definitiva in programma tra un mese.

Caso plusvalenze: una vittoria in parte per i bianconeri, ma una sconfitta per il calcio italiano

Se penso ad un aggettivo da attribuire ai maggiori organi calcistici italiani in questo momento, quello più accreditato sarebbe: ridicoli! Stiamo davanti all’ennesima dimostrazione di come il sistema calcio italiano faccia acqua da tutte le parti. Sistema nel quale la giustizia sportiva pare in confusione e priva di leggi precise. Pare che questa sentenza non derivi da motivazioni legislative, ma politiche. Purtroppo nel nostro Paese è cosi: si fa di tutto per far cadere chi è più forte di te! Perché affliggere la penalità in questo caso a campionato in corso e non aspettare l’inizio della prossima stagione falsando mesi di duro lavoro da parte di 20 club? Perché per dare i punti di penalità ci si è messo così poco, mentre per restituirli ci sono voluti due giorni, addirittura comunicando il tutto a poche ore da una partita fondamentale come quella di ieri in casa dello Sporting?

Sentenza caso plusvalenze: un sistema che fa acqua da tutte le parti!

Sono tante, forse troppe le domande che provo a pormi e alle quali penso di non poter dare una risposta. Ciò che è certo, e che stiamo andando incontro ad un “terremoto” tale da scuotere FIGC, così come l’intero calcio italiano. Un calcio “malato” che più anni passano, più perde di valore rispetto ai maggiori campionati europei. Un calcio mediocre, sia sul campo che fuori. E non pensate che avere cinque club nelle semifinali delle tre competizioni europee sia un modo per dire che “siamo tornati”, perché non è affatto così. Siamo nelle mani di persone che non ragionano in base alla legge, ma “di pancia”. Ne è un esempio clamoroso il famoso giudice che dichiarò in tribunale di “odiare la Juventus”, riferendo altri termini affatto simpatici nei confronti della compagine piemontese. Insomma, continuiamo a perdere di credibilità, danneggiando la passione di milioni di tifosi che aspettano con ansia ogni weekend per supportare la propria squadra. Invece di fare passi avanti, facciamo solo passi indietro.

L’influenza negativa dei media

Prettamente collegato a questo tema sono i media. Negli ultimi mesi, infatti, le testate giornalistiche italiane si sono sbizzarrite sulla sentenza plusvalenza. Sembra quasi che fossero loro a decidere le sorti ufficiali del club bianconero. Ancora una volta, e a distanza di anni da Calciopoli, la Juventus è diventata il capro espiatorio di una vicenda della quale, in fin dei conti, fanno parte altre squadre. Come mai ci si è concentrati così tanto sul caso riguardante la Vecchia Signora riempiendo le prime pagine su questo tema, piuttosto che trattare il “Caso Osimhen“? (Non ce l’abbiamo con il Napoli e i suoi tifosi, vogliamo solo fare un esempio recente).

La risposta è chiara: parlare male della Juventus permette maggiore visibilità, e ovviamente più copie vendute. Questo ovviamente, condiziona lo stesso sistema calcio. Un sistema privo di oggettività. Eppure dovremmo essere rappresentati da professionisti capaci di mettere da parte la loro passione e simpatia per determinate squadre. Se proseguiremo di questo passo il calcio italiano sarà vittima di un tracollo. Chiedetevi per quale motivo nessuno investe sul nostro campionato. Chiedetevi anche perché tanti ragazzi volenterosi di diventare calciatori terminano le loro carriere in anticipo nei settori giovanili. 

Media, disordini nella giustizia sportiva e non solo. Sono tutti indirettamente collegati. Con il caso plusvalenze della Juventus siamo di fronte alla notizia di un sentenza rinviata a giudizio solo perché qualcuno non si vuole prendere la responsabilità di dire: “Abbiamo sbagliato”. Eppure non è difficile. Sono appena due parole semplici da pronunciare. Non chiediamo tanto. Solo di ridare credibilità ad uno sport che in Italia sta perdendo tanto sotto tutti i punti di vista.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui