Ieri si è conclusa la sedicesima giornata di Serie A. Un turno importante, che ha visto perdere il Milan dopo 27 gare di imbattibilità, con Roma e Juventus più vicine alla vetta. Una giornata segnata dalla rivoluzione degli ex, in grado di sovvertire il pronostico e consegnare la vittoria alla propria squadra.
Serie A, quattro ex decisivi
Ore 12:30, il pranzo è servito. Alla Sardegna Arena sfida tra gli ambiziosi Cagliari e Benevento, desiderose di punti preziosi per la corsa alla salvezza. I discepoli Di Francesco sbloccano il match con Joao Pedro, ma i sanniti hanno un moto di orgoglio e in due minuti ribaltano il punteggio. Autori dei gol il centrale Tuia e, soprattutto, il grande ex Marco Sau. 33 anni, sardo e 202 apparizioni con i rossoblù, deposita in rete il momentaneo 1-1. Classico dispettuccio alla società che lo ha svezzato e cresciuto, facendolo conoscere alla massima serie. Le Streghe espugnano il campo e mantengono la parte sinistra della classifica, mentre il Cagliari non vince ormai da novembre. Aria di esonero?
Il ricco piatto procede nel pomeriggio, con la sfida di Marassi tra Sampdoria e Inter. Dopo l’errore fallito da Sanchez e la ribattuta sulla traversa di Young, dall’altra parte del campo Candreva non sbaglia. In maglia nerazzurra per quattro anni, riesce a dare un dispiacere ai tifosi. Ma non è abbastanza: poco dopo arriva il diagonale di Keita Balde, giocatore dalle grandi potenzialità, spesso poco convincente per la discontinuità. Entrambi a due centri in campionato, imbrigliano gli assedi dei ragazzi di Conte, sempre in partita ma poco cattivi sotto porta. Così, sfugge l’occasione di primato, mentre i blucerchiati compiono un’importante passo in avanti per la permanenza in A.
Milan-Juve, Pirlo alla riscossa
Il dessert è il big match tra Milan e Juventus. I rossoneri, pur in testa, arrivano incerottati e con Calabria adattato in mediana. I bianconeri sono chiamati all’ultimo appello per non chiamarsi definitivamente fuori dalla lotta Scudetto. I padroni di casa giocanon una gara di orgoglio e determinazione, facendo al meglio al netto delle assenze. La Vecchia Signora, tuttavia, sotto porta si presenta cinica come non mai, nel segno di Chiesa e dell’ex Andrea Pirlo, che prepara bene la partita. Chiude tutti gli sbocchi a Theo Hernandez e catalizza le attenzioni dei rossoneri su Ronaldo, per liberare Dybala e l’ex Fiorentina. Queste, infatti, le parole di Pirlo: “Volevamo tenere bloccato Theo Hernandez per non farlo spingere come sempre. Non era libero di avanzare come altre volte“.
In un calcio senza pubblico, svuotato della propria anima, ci pensano gli ex a tenere alta la guardia. Un calcio che, in fondo, passa da emozioni del genere.