Serie A 2020/2021: la stagione dell’Atalanta

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Cominciamo oggi una nuova rubrica, dedicata all’analisi del rendimento stagionale delle 20 squadre partecipanti alla Serie A 2020/21. Il primo appuntamento mette sotto la lente d’ingrandimento la stagione dell’Atalanta. La Dea è giunta al terzo posto in Campionato, nonché in finale di Coppa Italia e agli ottavi di Champions League.

Voto assegnato alla stagione dell’Atalanta: 8-

Il girone d’andata fra alti e bassi

La partenza dell’Atalanta in Serie A, come accaduto spesso negli ultimi anni, è stata a rilento. Dopo le spumeggianti tre partite iniziali (13 i gol segnati), fra metà ottobre e fine novembre i bergamaschi hanno inanellato una serie di risultati abbastanza negativi. Su tutti spiccano le pesanti sconfitte subite contro Napoli, Sampdoria e Hellas Verona e il pareggio con lo Spezia. Il calo è stato vistoso soprattutto a livello fisico, complice forse il fatto che la stagione 2020/21 sia stata una cosa sola con quella passata (a causa della pandemia di Covid-19).

Inoltre, in rosa erano presenti giocatori che tecnicamente non sono parsi all’altezza delle aspettative: per fare alcuni nomi, Mojica e Depaoli, arrivati per far rifiatare Gosens e Hateboer sulle fasce, ma dimostratisi inadatti alle ambizioni nerazzurre. Anche il giovane attaccante olandese Sam Lammers, dopo un buon avvio, ha gradualmente perso smalto e posizioni nella gerarchia della squadra, finendo ai margini del progetto di Gasperini.

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Sam Lammers, attaccante olandese classe 1997, è arrivato a Bergamo la scorsa estate per 9 milioni di € più 1 di bonus.

Ma il caso sotto i riflettori per tutta la prima parte dell’anno è stato lo scontro fra il Mister e il Capitano, il Papu Alejandro Gómez. In diverse occasioni l’uno non ha risparmiato dure dichiarazioni nei confronti dell’altro. In breve tempo, complici le difficoltà della squadra, i due sono arrivati allo scontro diretto.

La società, chiamata a dirimere una questione quanto mai spinosa, si è fin da subito schierata a fianco dell’allenatore, autorizzandolo a confinare ai margini della rosa un giocatore che era stato così importante per l’ascesa della squadra. La mossa dei Percassi, dopo qualche titubanza iniziale da parte di un’ampia frangia della tifoseria, alla fine si è rivelata azzeccata.

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L’ex Capitano nerazzurro Alejandro Gómez è stato ceduto al Siviglia durante la sessione di mercato invernale.

La nuova Atalanta senza il Papu Gómez

Tolto di mezzo il peso di un tale conflitto interno, la squadra ha voltato pagina. Al di là di alcuni passi falsi (Bologna, Genoa, Udinese), i bergamaschi hanno concluso in crescendo il girone d’andata.

Da rilevare, in particolare, la prolificità dell’attacco nerazzurro, che da questo momento in poi ha messo a segno spesso almeno 3 gol a partita. Fra i protagonisti in questo senso è da segnalare in particolare Luis Muriel, il miglior marcatore dell’annata della Dea, giunto a 22 gol stagionali.

Altri importanti marcatori sono stati il solito Duván Zapata, con 15 gol, e l’esterno Robin Gosens, che si è attestato a 11, confermando le spiccate doti realizzative messe in luce lo scorso anno. Anche Malinovskyi, talento ucraino, ha saputo affermarsi occupando il posto lasciato vacante dal Papu Gómez, con ben 8 gol all’attivo.

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Ruslan Malinovskyi, protagonista della stagione dell’Atalanta con 8 gol.

La sessione di mercato di gennaio e il girone di ritorno

Il mercato di gennaio ha visto la dirigenza nerazzurra molto attenta nello smaltire gli “esuberi” poco apprezzati da Gasperini (su tutti Gómez, Tumminello, Depaoli e Mojica). Le partenze sono state rimpiazzate da 2 soli acquisti utili alle esigenze del Mister (Mæhle e, in prospettiva, Kovalenko). 

Così puntellata, nel girone di ritorno la Dea è stata una vera e propria schiacciasassi. Con 13 vittorie, 3 pareggi (Torino, Roma e Sassuolo) e 3 sole sconfitte (Lazio, Inter e Milan), l’Atalanta è riuscita a trovare continuità nei risultati. Proprio quella che le era mancata nella prima parte della stagione. Con disarmante facilità è riuscita a portare a casa i 3 punti soprattutto contro le squadre medio-piccole, spesso realizzando veri e propri show del gol.

Il risultato finale è stato il terzo posto in Campionato, come lo scorso anno, con la posizione persa in favore del Milan al photo finish. Ma l’amarezza della mancata seconda piazza è stata di certo stemperata grazie ai risultati ottenuti sugli altri fronti. La squadra è stata eliminata agli ottavi di Champions dal Real Madrid, e ha perso in finale di Coppa Italia contro la Juventus.

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L’Atalanta è stata eliminata nella doppia sfida con il Real Madrid in virtù del risultato complessivo di 4-1.

Il voto alla stagione dell’Atalanta

La valutazione conclusiva delle prestazioni stagionali della squadra non può che essere più che positiva, considerati i risultati ottenuti. Tuttavia, resta l’impressione che la Dea, per ambire a fare il passo definitivo e salire nell’Olimpo delle grandi, abbia bisogno ancora di qualcosa.

Se infatti in termini realizzativi l’Atalanta non ha nulla da invidiare alle big italiane (suo è il miglior attacco in Serie A, con 90 gol e 64 assist), i gol subiti restano piuttosto alti rispetto alle dirette concorrenti (47). Il dato è in aperto contrasto con l’ottimo lavoro svolto quest’anno dal reparto difensivo: Romero & co. quest’anno hanno infatti concesso solo 109 tiri in porta, meno di qualsiasi altra squadra di serie A.

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Cristian Romero, 23 anni, arrivato lo scorso anno in prestito dalla Juventus.

Dove ricercare, dunque, le cause di un passivo così pesante per i nerazzurri? In altre parole, in cosa può ancora migliorare la squadra di Gasperini? Dati alla mano, l’Atalanta è la squadra che ha effettuato meno parate (solo 66), e si colloca 16ª in quanto al rapporto fra tiri subiti e respinti.

I difetti difensivi della Dea

La gestione del portiere titolare può aver contribuito a rendere caotica la situazione da questo punto di vista. Gian Piero Gasperini durante l’anno ha infatti alternato in modo piuttosto irregolare il primo portiere, Gollini, con la sua riserva, Sportiello. Questo potrebbe aver concorso nel togliere sicurezze a tutto il reparto difensivo, e del resto le prestazioni di entrambi i portieri ne hanno (apparentemente) risentito.

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Il portiere titolare Pierluigi Gollini è stato spesso alternato da Gasperini con il secondo, Sportiello, nel corso della stagione.

Un’altra causa dei tanti gol subiti rispetto ai tiri concessi, potrebbe essere stata la tattica difensiva della Dea, che solitamente tiene la difesa alta e marca a uomo a tutto campo. Così facendo, spesso apre voragini per gli attaccanti avversari in caso di errore nell’intervento.

Tutti i fattori elencati fanno sì che il voto assegnato alla stagione dell’Atalanta sia un 8. Il “-“ è dovuto sia ai numerosi gol subiti, sia alla gestione del caso Gómez. L’ex Capitano nerazzurro, fautore dell’ascesa dell’Atalanta ai vertici del Campionato in questi anni, si meritava un trattamento ben diverso al termine della sua avventura a Bergamo. Sia da parte dell’allenatore, che della società che ha contribuito a portare nel calcio che conta.

Giudizio complessivo

Le aspettative dell’Atalanta all’inizio della stagione appena conclusa erano alte. Innanzi tutto, proseguire con il percorso di crescita iniziato ormai 4 stagioni fa, cercando di migliorare organico e piazzamento nelle varie competizioni.

Da anni la filosofia societaria è infatti quella di puntare sulla guida ben affermata di Gasperini e sulla crescita dei giovani allevati nel vivaio nerazzurro. Il fine è quello di ottenere plusvalenze e migliorare costantemente il brand societario. In quest’ottica di crescita continua, la Dea negli ultimi anni è arrivata a competere per piazzamenti inimmaginabili fino a poco tempo fa.

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Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta dalla stagione 2016/17, ha vinto a marzo di quest’anno la sua 2ª Panchina d’Oro consecutiva.

Se si guarda solo alle ultimissime stagioni dei nerazzurri è facile dimenticarsi che i ragazzi di Gasperini attualmente stanno scrivendo pagine indelebili della storia del Club. Infatti, si è ormai portati a valutare il rendimento della squadra bergamasca secondo i criteri adatti alle big del Campionato. Tuttavia, non bisogna dimenticare quanto, nel calcio attuale, il “sistema delle caste” si faccia sentire, e quanto sia difficile per le piccole realtà di provincia competere con i brand più importanti.

Una provinciale che è diventata grande

L’Atalanta sta riuscendo in qualcosa di straordinario. Non solo ogni anno migliora i propri piazzamenti, ma riesce a farsi conoscere sempre di più (e con sempre maggior seguito) nel panorama calcistico europeo. L’appeal della squadra è cresciuto notevolmente, e ormai anche giocatori importanti valutano seriamente il trasferimento nel Club dei Percassi. L’attaccamento della tifoseria alla squadra e al suo condottiero è ferreo, e il cammino della Dea non sembra volersi concludere qui, anzi. 

Il Mister Gian Piero Gasperini è saldo alla guida della squadra, e il suo progetto vivo più che mai. Ogni anno la Dea sforna talenti dal vivaio e punta ad alzare sempre di più l’asticella. Le uniche perplessità riguardano l’età media dei titolari, che sembra ormai alta. In caso di mancato ricambio generazionale, il ciclo potrebbe presto concludersi, e, per ora, mancano dei trofei che coronino i risultati raggiunti. Riusciranno Mister Gasperini e i suoi ragazzi ad arricchire il palmarès dell’Atalanta nella prossima stagione?

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