Davide Calabria taglia il traguardo delle 100 presenze con la maglia del Milan. E lo fa nella gara appena conclusa contro la Fiorentina, festeggiando anche la vittoria con la sua squadra.
Milan-Calabria, la linea verde
Il terzino destro forma parte della nutrita batteria dei rossoneri cresciuti nel vivaio. Donnarumma, Maldini, Colombo sono esempi di prodotti svezzati e cresciuti a Milanello. Anche oggi, per Calabria una prestazione utilissima: attento e preciso dietro, ficcante e insidioso in avanti, un equilibrio fra le due fasi perfezionato. Ormai il padrone della fascia è lui, avendo scavalcato Conti e il nuovo arrivato Dalot nelle gerarchie, tanto che contro il Lille ha riposato. Pensare, poi, che negli anni passati era finito nel ciclone delle critiche, accusato di non valere il peso della maglia. Negli ultimi mesi, però, è innegabile la crescita del Milan e di Calabria, che sembra confermare la bontà della perseveranza e della linea verde.
I primi passi e la consacrazione
Alcuni giorni fa, l’esterno basso ha espresso un elogio a Filippo Inzaghi, ora tecnico del Benevento. Con lui, infatti, l’esordio nella massima serie: Atalanta-Milan 1-3, ultima giornata insignificante in cui i rossoneri concludono un deludente decimo posto. Il momento arriva quando Calabria sostituisce De Sciglio, marcando il suo debutto.
L’anno successivo è spesso ricordato per la scelta del nuovo tecnico Sinisa Mihajlovic, che butta nella mischia un sedicenne Gianluigi Donnarumma dal 1′. Non tutti ricordano, tuttavia, che il serbo ha anche il coraggio di far partire spesso titolare lo stesso Calabria. Come avvenuto con De Sciglio, altra produzione del vivaio, la stagione inizia al meglio. Poi anni di incertezze, dovuti probabilmente alla giovane età e alla pressione dei tifosi. San Siro, infatti, dimostra spesso di avere poca pazienza con i giocatori. In annate di alti e bassi, con Montella vince la Supercoppa Italiana ai rigori contro la Juventus, con Gattuso sfiora l’accesso in Champions League. Giampaolo è una breve parentesi da dimenticare.
La storia arriva ai tempi più recenti, al lockdown paralizzatore che elimina il pubblico sugli spalti. Da lì, paradossalmente, è un altro Calabria. Si prende il suo posto sulla corsia di destra e non lo lascia più, vincendo il ballottaggio con Calabria. Le sue gare sono così convincenti da guadagnarsi anche l’esordio in Nazionale, nello 0-2 esterno sulla Bosnia. Nelle gerarchie, con Mancini ci sarà da lottare. Con il Milan, però, ha già dimostrato di saperlo fare.