Sheriff-Inter (1-3): analisi tattica e considerazioni

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Allo “Stadionul Sheriff” di Tiraspol, l’Inter batte per 3-1 i padroni di casa dello Sheriff e aggancia il secondo posto nel girone. La squadra di Inzaghi domina la partita, imponendo la propria superiorità soprattutto a centrocampo e si rilancia prepotentemente in ottica qualificazione. Vediamo l’analisi tattica di Sheriff-Inter partendo dalle scelte di formazione.

Rispetto alla gara dell’andata, Vernydub recupera il portiere Athanasiadis e conferma la difesa a quattro con Costanza e Cristiano esterni e Dulanto e Arboleda centrali. In mediana, giocano Addo e Thill, con Jakhshibaev unica punta, supportato dai tre trequartisti Castaneda, Kolovos e Traorè.

L’Inter invece scende in campo col consueto 3-5-2. Davanti ad Handanovic sono confermatissimi Skriniar, De Vrij e Bastoni, sugli esterni giocano Darmian a destra e Di Marco a sinistra. In mezzo al campo chance dal primo minuto per Vidal insieme agli stacanovisti Brozovic e Barella. In attacco Dzeko e Lautaro Martinez.

Primo tempo: l’Inter domina, ma non trova la rete

Nell’analisi tattica di Sheriff-Inter si evidenzia la netta superiorità della squadra di Inzaghi rispetto ai padroni di casa. Per tutto il primo tempo, i neroazzurri dominano il campo in lungo e in largo, tenendo tutti i giocatori di movimento nella metà campo avversaria. I due quinti Darmian e Di Marco giocano molto larghi e in linea con gli attaccanti, mentre Skriniar e Bastoni prendono i rispettivi avversari molto alti, a ridosso dell’area moldava. L’Inter riesce a rimanere sempre corta e col baricentro altissimo e questo favorisce numerosi recuperi in zone pericolose, soprattutto con Vidal.

Sheriff-Inter (1-3): analisi tattica e considerazioni

Lo Sheriff non è una squadra costruita per palleggiare e preferisce un atteggiamento prudente e difensivo, con tutti gli uomini dietro la linea della palla e sperando in un errore per innescare veloci ripartenze. Brozovic è spesso marcato a uomo e così l’Inter deve variare le proprie soluzioni per innescare l’azione offensiva. A turno, uno dei centrocampisti si abbassa sulla linea dei difensori per impostare, con Dzeko che viene incontro per smistare la palla sugli esterni e liberare spazio per l‘inserimento della mezz’ala. Ma è sugli esterni che gli ospiti trovano maggiori spazi e costruiscono le migliori occasioni. La fascia sinistra è sicuramente quella più produttiva, perché Bastoni accompagna tanto l’azione e Di Marco è sempre bravo a trovare spazio alle spalle del terzino per effettuare traversoni in area.

Zero gol, ma anche zero rischi

La squadra di Inzaghi produce tantissime occasioni, alcune anche clamorose, ma un po’ per errori nella mira e un po’ per sfortuna, non riesce a trovare la via del gol. La continua aggressività consente ai neroazzurri di non subire ripartenze veloci, arma che i moldavi sanno sfruttare benissimo.

Secondo tempo: l’Inter la sblocca e poi dilaga

Ad inizio ripresa, Inzaghi decide di dare ancora maggiore spinta sulla fascia destra, inserendo Dumfries al posto di Darmian, già ammonito. L’Inter continua a produrre un grande sforzo offensivo e attacca in massa col supporto di tutti i centrocampisti. Brozovic comincia ad avanzare la sua posizione fino a ridosso dell’area dove trova più spazio, mentre Vidal e Barella si inseriscono in area. Grazie al supporto all’azione offensiva, gli ospiti trovano il gol del vantaggio al minuto 53 con un preciso tiro del croato che s’insacca nell’angolino.

Sheriff-Inter (1-3): analisi tattica e considerazioni

A vantaggio acquisito, l’Inter rallenta i ritmi forsennati e comincia a palleggiare con più calma. I padroni di casa si affidano esclusivamente alla catena di sinistra per costruire l’unico tiro in porta dopo un’ora di gioco. Qui agiscono Castaneda, l’uomo sicuramente più pericoloso, e Cristiano che lo supporta con le sovrapposizioni. Tuttavia, l’eccessivo zelo offensivo del brasiliano viene punito, perché lascia alle sue spalle una prateria. Ad approfittarne è Dumfries che al minuto 66 attaccando quella zona ottiene un corner dal cui sviluppo Skriniar trova la rete del 2-0.

Col risultato in cassaforte, la squadra di Inzaghi continua il suo dominio congelando il possesso palla, mentre Vernydub prova a dare una scossa alla squadra passando al 4-3-3. L’allenatore ucraino prova a contrastare la netta superiorità tecnica e territoriale del centrocampo nerazzurro inserendo una mezz’ala, Bruno, al posto di Kolovos, e Radeljic per Addo. Inzaghi risponde cambiando la coppia d’attacco con l’ingresso di Sanchez e Correa e la sua mossa si rivela vincente perché il cileno trova il gol del 3-0 approfittando di un errore di Dulanto e scaricando un gran destro sotto la traversa.

Sheriff-Inter (1-3): analisi tattica e considerazioni

L’ultimo sussulto alla partita lo danno i padroni di casa che nel recupero trovano il gol della bandiera con Traorè, con un bel colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato.

Analisi tattica Sheriff-Inter: le considerazioni finali

Grazie a questa importantissima vittoria, l’Inter raggiunge il secondo posto nel girone, superando proprio i moldavi. La strada è ancora tortuosa, perché le prossime avversarie sono difficili e ai neroazzurri serve assolutamente una vittoria contro lo Shakhtar. Inzaghi però può tenersi stretta la grande prestazione di tutto il collettivo, ma anche la prova di Arturo Vidal. Il cileno sembra aver ritrovato la grinta e la caparbietà dei tempi migliori, un’arma in più in vista del derby.

Per quanto riguarda lo Sheriff, invece, sembra che la squadra abbia perso la vitalità e la sana spregiudicatezza che l’aveva portata a vincere le prime due partite. La doppia sconfitta contro l’Inter ridimensiona le ambizioni della squadra moldava, riportandola con i piedi per terra. Tuttavia, gli uomini di Vernydub sono ancora pienamente in corsa per un posto in Europa League.

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