Siviglia-Arsenal (1-2): analisi tattica e considerazioni

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Colpo in trasferta dell’Arsenal, che vince a Siviglia una partita non semplice di cui a breve andremo a svolgere l’analisi tattica. Nella sfida calda e piovosa del “Sánchez Pizjuán”, i Gunners conquistano 3 punti fondamentali che li proiettano in vetta alla classifica del Gruppo B, complice anche il pareggio del Lens. La sfida nasce sotto il segno della noia per 40 minuti abbondanti, salvo poi sbloccarsi nei minuti di recupero della prima frazione grazie al lampo di Martinelli. Nella ripresa, poi, il match sboccia definitivamente con i londinesi che trovano il raddoppio, grazie ad una straordinaria conclusione di Gabriel Jesus al 53′, e i padroni di casa che accorciano le distanze 5 minuti dopo col colpo di testa di Gudelj. Questa rete regala una mezz’ora finale più l’extra time di assalto degli andalusi, che però non riescano ad agguantare il pari. 

Andiamo a rivivere i momenti più importanti di questa sfida tra Siviglia e Arsenal attraverso il racconto della nostra analisi tattica. Non prima comunque di aver dato una rapida ripassata alle formazioni.

Alla sua seconda panchina stagionale, Alonso conferma il 4-3-3 con i medesimi uomini scesi in campo contro il Real Madrid. Tra i pali Nyland, linea difensiva guidata dai centrali Sergio Ramos e Gudelj, con Navas e Acuña sugli esterni. Redini del centrocampo affidate a Soumaré, con Rakitić e Sow ai suoi lati. Davanti, tridente composto dalle ali Ocampos e Lukebakio e dal centravanti En-Nesyri.

Arteta risponde con un modulo speculare. In porta c’è nuovamente Raya, protetto dalla retroguardia che vede Saliba e Gabriel presidiare la zona centrale e Tomiyasu e White terzini. Si rivede Jorginho in mezzo al campo, con Rice e Ødegaard ad affiancarlo. Trio d’attacco solito, con Gabriel Jesus punta e Martinelli e Saka larghi.

Analisi tattica Siviglia-Arsenal, un primo tempo piuttosto bloccato

Come ci si poteva attendere, l’analisi della prima frazione vede l’Arsenal provare a fare la partita, mentre il Siviglia pratica una tattica attendista, con tutti gli effettivi dietro la linea della palla. Ad inizio gara c’è tanta intensità, sia da una parte che dall’altra. I londinesi per riappropriarsi del pallone quanto prima, per rendersi pericolosi sfruttando la velocità dei propri offensivi. Gli spagnoli per rallentare la manovra avversaria.

Per 40 minuti abbondanti ha la meglio la predisposizione andalusa. I Gunners sono costretti ad una circolazione prolungata e molto lenta, con grande difficoltà a trovare tracce verticali contro le linee serrata degli uomini di Alonso. Non a caso Ødegaard, l’uomo generalmente deputato a dare qualità e inventiva sulla trequarti, fatica a trovare spazi e gioca un infimo numero di palloni. La squadra di Arteta non può rinunciare alla costruzione dal basso, anche perché quando viene forzata al lancio lungo sulle ali finisce per perdere il pallone e concludere la manovra con un nulla di fatto.

Contro la pressione andalusa, viene molto coinvolto il portiere Raya come terzo uomo a supporto dei due centrali nella fase di prima impostazione. L’unico sfogo possibile per l’Arsenal è la fascia sinistra, con Martinelli supportato dalle sovrapposizioni di Tomiyasu. Da quel lato, però, il Siviglia difende egregiamente e lo scarso coinvolgimento di Saka dall’altra parte rende assolutamente sterile l’attacco inglese.

Siviglia-Arsenal (1-2): analisi tattica e considerazioni

Pur con una minore percentuale di possesso palla, i padroni di casa riescono a condurre le operazioni al proprio ritmo. La manovra è più fluida e più diretta, nonostante il lavoro di Jesus e Ødegaard a schermare, in prima battuta, Soumaré per poi uscire sul centrale difensivo in possesso di palla. Gli andalusi sono bravi a sfruttare la superiorità numerica dietro contro il 4-4-2 difensivo londinese. Ramos dirige le operazioni da vero playmaker, smistando il gioco esternamente, in modo particolare a destra, quando Martinelli scala su Gudelj, liberando di fatto Navas. Il terzino spagnolo può così salire indisturbato e proporsi con Lukebakio su quella corsia, mentre Ocampos viene dentro al campo affiancando En-Nesyri dentro l’area. È su quest’asse che gli spagnoli costruiscono la loro prima occasione.

Analisi tattica Siviglia-Arsenal: alla fine del tempo si accende la gara

Dopo 40 minuti bloccati e con molti pochi guizzi, improvvisamente la gara s’accende. Nel Siviglia sale in cattedra Ocampos, che regala un paio di giocate delle sue per rendere pericolosi gli andalusi. Per l’Arsenal, invece, ci pensa Gabriel Jesus, che al quarto minuto di recupero, con una fantastica giocata a metà campo, manda al bar due avversari e lancia Martinelli in verticale. Il brasiliano lascia sul posto i difensori spagnoli, bruciandoli con una galoppata fulminea e, presentatosi davanti a Nyland, mantiene la freddezza, dribbla il portiere e accomoda il pallone in rete.

Siviglia-Arsenal (1-2): analisi tattica e considerazioni

I Gunners sfruttano così uno dei rari momenti in cui la squadra di Alonso si è fatta trovare lunga e con cattive coperture preventive (come già avvenuto nei primissimi istanti). E, ironia della sorte, prende gol in contropiede dopo non aver concesso spazio nemmeno per uno spillo.

Analisi tattica Siviglia-Arsenal: tutta un’altra partita nel secondo tempo

Il vantaggio dell’Arsenal costringe chiaramente il Siviglia a rivedere i propri piani e a presentare un’altra proposta tattica rispetto a quanto segnalato nella prima parte della nostra analisi. Il tecnico uruguaiano decide così di ripartire nella seconda frazione con una pressione più alta e coinvolgendo più uomini per asfissiare i londinesi. Seppur l’atteggiamento è alquanto propositivo, la squadra spagnola finisce per sfilacciarsi, allungandosi e perdendo le distanze tra i reparti. I padroni di casa si spaccano completamente in due, con 5 giocatori in avanti in aggressione e la linea difensiva più Soumaré dietro. 

Ciò significa una prateria in mezzo al campo senza alcun presidio, dove i centrocampisti londinesi possono venire a prendere palla, e maggiori possibilità di uno contro uno per gli attaccanti. Il risultato di questa equazione non può che essere il gol del raddoppio. L’Arsenal ha troppa qualità per non riuscire a bypassare l’aggressione spagnola e una volta trovato Rice tra le linee il gioco è fatto. Al minuto 53′, il nazionale inglese può condurre palla e scaricare sulla sinistra dove Jesus riceve senza troppa opposizione. Il brasiliano punta Navas, entra in area di rigore, si sposta la palla sul destro e lascia partire un bolide imprendibile sul palo lontano.

Siviglia-Arsenal (1-2): analisi tattica e considerazioni

Passano pochissimi minuti prima che Alonso faccia ricorso alle risorse in panchina. Al 57′ entrano Mariano Díaz e Lamela per Sow e Lukebakio. Gli andalusi passano ad un assetto decisamente anteriore: un 4-2-4 o 4-2-3-1 piuttosto asimmetrico e, a tratti, disordinato. Il dominicano parte da sinistra per poi andare a convergere e ad avvicinarsi a En-Nesyri. Lamela agisce più centralmente, incuneandosi nei corridoi intermedi, mentre Ocampos garantisce l’ampiezza svariando talvolta a destra e talvolta a sinistra. I cambi sortiscono comunque subito dei buoni effetti, soprattutto grazie all’energia apportata dall’ex Real. Appena un minuto dopo, il Siviglia accorcia le distanze grazie al colpo di testa di Gudelj, bravo a staccare tra Jesus e White.

Siviglia-Arsenal (1-2): analisi tattica e considerazioni

Una mezz’ora finale decisamente concitata

Il gol del Siviglia apre una nuova ed ultima fase della partita e dell’analisi tattica: quella in cui gli spagnoli caricano a testa bassa per il forcing finale, mentre l’Arsenal deve predisporre diverse contromisure.

Al minuto 72, con i suoi in difficoltà a congelare il possesso e a rallentare i ritmi, Arteta manda dentro Havertz al posto di Ødegaard. Il tedesco assume la medesima posizione di mezz’ala destra, ma con compiti chiaramente di far salire la squadra e spezzare l’ardore andaluso. Alonso dà ancora più vigore alla propria fase offensiva inserendo al 78′ il giovane Juanlu come esterno di destra a tutta fascia, al posto di Navas. Il classe 2003 agisce praticamente da ala e sfrutta la sua freschezza e intraprendenza per rifornire di traversoni un’area di rigore ormai riempita con almeno 3 attaccanti.

L’Arsenal, nonostante l’innesto di Havertz, fatica a tenere lontano il pallone dalla propria trequarti. Arteta manda ancora dentro prima Nketiah e Trossard per Jesus e Saka per avere forze fresche davanti e, soprattutto, col posizionamento del belga a sinistra, trovare un rimedio a Juanlu. Le nuove sostituzioni non bastano a lasciar tranquillo il tecnico basco, per cui conclude la partita con un 5-4-1 con l’ingresso di Kiwior per Martinelli nel primo minuto di recupero. Lungo le schiene dei Gunners corrono un bel po’ di brividi fino al triplice fischio, ma alla fine portano a casa i 3 punti.

Analisi tattica Siviglia-Arsenal: le considerazioni finali

Chiudiamo la nostra analisi tattica di Siviglia-Arsenal con qualche riflessione. Le qualità individuali dei londinesi hanno la meglio sull’arcigna resistenza andalusa, regalando una vittoria fondamentale per la classifica e anche una partita decisamente più viva ed entusiasmante. Prima o poi una delle due avrebbe dovuto osare perché, obiettivamente, un pareggio non sarebbe servito a nessuno. Oltre ai 3 punti, la vittoria al “Sánchez Pizjuán” dimostra anche la maturità della squadra di Arteta che, nonostante la prova sottotono di uomini-chiave come Saka e Ødegaard, riesce a trovare quei pochi guizzi decisivi per portare a casa il risultato su un campo molto difficile.

Per quanto concerne gli spagnoli, invece, Alonso è ancora all’inizio del suo percorso, per cui ci sono molti margini di miglioramento e aspetti su cui lavorare. Soprattutto dal punto di vista tattico, dato che i gol sono arrivati in due circostanze in cui i reparti non sono riusciti a mantenere quella compattezza che aveva caratterizzato quasi tutto il primo tempo. Sul piano della voglia, invece, l’uruguaiano non può sicuramente rimproverare nulla ai suoi, dato che hanno reagito immediatamente al doppio svantaggio e hanno fatto il possibile per costringere l’Arsenal a giocare l’ultima mezz’ora di partita rannicchiata a protezione della propria porta.

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