Siviglia-Juventus (2-1 dts): analisi tattica e considerazioni

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Alla Juventus non bastano i tempi supplementari per avere la meglio sul Siviglia nella sfida di ritorno di cui a breve andremo a svolgere l’analisi tattica. Al “Sánchez-Pizjuán” i padroni di casa conquistano la finale di Europa League grazie alla rimonta firmata da due ex conoscenze del nostro campionato. Contrariamente all’andata, infatti, sono i bianconeri a passare in vantaggio nella ripresa grazie al neoentrato Vlahović, che colpisce al primo pallone toccato. Pochi minuti dopo, però, arriva subito la risposta degli spagnoli con Suso. Di Lamela, invece, il gol qualificazione nel primo tempo supplementare al minuto 95. La squadra di Mendilibar ottiene con merito un successo che la porterà a contendersi il trofeo contro la Roma a Budapest il prossimo 31 maggio. Ora rimaniamo ancora focalizzati sulla sfida della semifinale ripercorrendo i momenti salienti di questo Siviglia-Juventus attraverso la nostra analisi tattica. Partiamo con la presentazione delle due formazioni.

I padroni di casa scendono in campo col consolidato 4-2-3-1. Tra i pali c’è Bono, protetto dalla retroguardia composta dagli esterni bassi Navas e Acuña e dalla coppia centrale con Gudelj e Badé. La cerniera di centrocampo poggia sull’esperienza di Fernando e Rakitić. Davanti, il riferimento è il marocchino En-Nesyri, supportato alle spalle dal tridente di trequartisti con Ocampos, Óliver Torres e Gil.

Allegri si affida al 3-5-2. Szczesny in porta, Bremer al centro della difesa affiancato da Danilo e Gatti, con Cuadrado e ancora Iling Jr a correre a tutta fascia. In mezzo, terzetto consueto con Locatelli e le mezz’ali Rabiot e Fagioli. In attacco, confermati i rumors del prepartita con Kean prima punta e Di Maria in appoggio.

Analisi tattica Siviglia-Juventus: primo tempo frizzante

L’analisi tattica della prima frazione ci presenta subito un quadro molto chiaro: il Siviglia vuole fare la partita, sfruttando la qualità del palleggio e la corsa, mentre la Juventus si difende bassa per provare a ripartire. In fase di non possesso, i bianconeri si dispongono con una difesa a 5, dato che Cuadrado e Iling arretrano molto. Sono molto sollecitati in copertura poiché gli spagnoli sfruttano tantissimo le corsie esterne, sia con i trequartisti che, soprattutto, con i terzini. I problemi maggiori arrivano dalla parte del colombiano, dove agisce un indemoniato e instancabile Gil. Anche le mezz’ali sono chiamate ad un dispendioso lavoro, alternando una posizione più stretta, per non lasciare Locatelli in inferiorità numerica, all’uscita esterna.

Anche in questa situazione, è il lato destro a destare preoccupazioni, perché oltre al ventiduenne spagnolo i bianconeri devono anche fare i conti con l’incessante spinta di Acuña. Il Siviglia produce una gran mole di gioco, favorita dall’alto numero di giocatori coinvolti e da un’opposizione abbastanza blanda della Juventus. La squadra di Allegri, infatti, cerca di fare tanta densità in mezzo, lasciando un po’ di spazio in più esternamente. I padroni di casa, dopo aver sviluppato sulle fasce, riempiono bene l’area con gli inserimenti dei centrocampisti, ma ancor di più con quelli dei trequartisti dal lato debole. Nonostante la difesa ospite abbia quasi sempre la meglio su questi duelli aerei, non mancano occasioni clamorose e, come vedremo più avanti nel corso dell’analisi tattica di Siviglia-Juventus, questa sarà una giocata-chiave per le sorti del match.

Siviglia-Juventus (2-1 dts): analisi tattica e considerazioni
Fagioli in chiusura su Acuña in uno dei tanti duelli esterni nel corso del primo tempo.

La controproposta bianconera

Dal canto suo, la Vecchia Signora vuole stemperare il furore degli spagnoli con un giro-palla lento e troppo orizzontale. Non è un caso che si renda davvero pericolosa quando gioca in verticale, quasi sempre sul alto destro, con le imbucate di Di Maria o con gli inserimenti di Fagioli che riescono a mettere in moto Kean. Il centrocampista piacentino è però sfortunato, perché al minuto 41 viene messo k.o. da un rude intervento di Gudelj, che lo costringe a uscire dal campo. Al suo posto entra Paredes, con Locatelli spostato nel ruolo di mezz’ala. 

Analisi tattica Siviglia-Juventus, secondo tempo: decisivi gli uomini dalla panchina per sbloccare il match

La prima mossa della ripresa da segnalare nell’analisi tattica di Siviglia-Juventus è il passaggio dei bianconeri al 4-3-3. Danilo si allarga da terzino sinistro, Iling si alza sulla linea delle punte, con Di Maria aperto a destra e Cuadrado basso. La mossa ha forse l’obiettivo di correre meno pericoli, soprattutto dalle parti del colombiano, in nettissima difficoltà. D’altra parte, però, l’esterno inglese fatica a recuperare velocemente la posizione difensiva una volta persa palla, per cui gli spagnoli trovano spazio da quella parte con Navas

Il cambio di modulo non sortisce grande effetti, dato che il copione non cambia. I padroni di casa mantengono il pallino delle operazioni, mentre gli ospiti vivono di folate scatenate dalle incursioni di Rabiot

Poco dopo l’ora di gioco, Mendilibar si gioca la carta Suso al posto di Torres. Allegri risponde con un doppio cambio: dentro Chiesa e Vlahović, fuori i due attaccanti titolari Kean e Di Maria e 4-3-3 confermato. Sia da una parte che dall’altra le sostituzioni si rivelano fondamentali. Al minuto 65, infatti, il serbo manda in vantaggio la Juventus al primo pallone toccato. Su palla recuperata alta, sfrutta l’indecisione dei due centrali ed è bravissimo a scavalcare Bono con un tocco dolce.

Siviglia-Juventus (2-1 dts): analisi tattica e considerazioni
Il colpo sotto di Vlahović che non lascia scampo a Bono e porta momentaneamente avanti la Juventus.

Subito il gol, il Siviglia ha il merito di lanciarsi immediatamente e ferocemente in avanti a caccia del pari. La Juventus si ritrova a difendersi con un compatto 5-4-1, ma è schiacciata nella propria trequarti e fatica ad uscire pulita col solo Vlahović isolato in avanti. Al minuto 70, arriva anche il momento di Lamela, che prende il posto di Ocampos. I due ex Serie A neoentrati contribuiscono a rendere effimera la gioia bianconera. Esattamente 60 secondi dopo, infatti, i padroni di casa trovano la rete. Chiesa perde palla fuori area, Suso è caparbio a resistere ai tentativi di opposizione e fa partire un missile clamoroso di sinistro imparabile anche per uno Szczsny fino a quel momento prodigioso.

Siviglia-Juventus (2-1 dts): analisi tattica e considerazioni

Galvanizzati, gli spagnoli si lanciano all’assalto con maggiore foga, mentre Allegri prova a risistemare la squadra con Kostić e Miretti per Iling e Locatelli all’86°. In virtù della parità, si rendono necessari i tempi supplementari.

Analisi tattica Siviglia-Juventus: i tempi supplementari

Il copione dell’analisi tattica non varia di una virgola: Siviglia all’attacco e Juventus in attesa. Mentre però i bianconeri sciupano con Chiesa una ghiottissima occasione, gli spagnoli colpiscono al minuto 95 con Lamela. L’azione segue la direttiva che vi abbiamo proposto sopra: cross dalla sinistra di Gil e zuccata dell’argentino che arriva indisturbato col terzo tempo. La risposta degli ospiti è puramente di nervi: la partita s’incattivisce e si sporca, permettendo agli spagnoli di respirare. Al minuto 99, Mendilibar completa il rinnovo del tridente di trequartisti rilevando l’autore dell’assist con Montiel, un terzino. Navas viene così avanzato di posizione, mentre il match-winner si sposta a sinistra.

Siviglia-Juventus (2-1 dts): analisi tattica e considerazioni
La gioia di Lamela per il gol che vale vittoria e finale.

Il capitano andaluso viene però sostituito all’intervallo dal Papu Gómez, mentre Allegri si gioca il tutto per tutto con l’ingresso di Milik per Cuadrado. La Juventus viene ridisegnata con Danilo che va a fare il terzino destro e Kostić che parte basso a sinistra. Negli ultimi minuti del tempo, i bianconeri caricano a testa bassa, con l’esterno serbo in costante proiezione offensiva e una marea di traversoni dentro l’area e corner che s’infrangono contro il muro eretto dal Siviglia. L’ultima nota da segnalare è l’espulsione di Acuña per doppio giallo e il conseguente ingresso di Rekik per Suso per coprire quella posizione. I padroni di casa stringono i denti e agguantano la finale.

Le considerazioni finali

Il Siviglia ottiene meritatamente l’accesso all’atto conclusivo dell’Europa League, dimostrando gioco e idee superiori alla Juventus, come evidenziato in quest’analisi tattica. Gli spagnoli approcciano in maniera convincente, a tratti selvaggia e non rinunciano mai a proporre, abusando dell’atteggiamento troppo reticente dei bianconeri.

Questi, a differenza, si affidano invece troppo agli episodi più che a macinare calcio con continuità. Una partita costruita sul pragmatismo, che però è mancato sia in fase offensiva, viste comunque le diverse ottime opportunità sciupate, sia in quella difensiva, dove esternamente la squadra di Allegri subisce troppo l’esuberanza tecnica e atletica dei padroni di casa. All’appello mancano i guizzi dei giocatori di maggiore qualità ed esperienza. Di Maria, con più ombre che luci, Cuadrado, disastroso per tutta la gara. Anche quando va sotto, la Vecchia Signora non riesce a mantenere la lucidità e si ferma alle opportunità fallite da Chiesa, anche lui non entrato bene in partita. Un’altra occasione europea, tranquillamente alla portata, fallita indecorosamente. 

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