Il mese di agosto è stato dimezzato dalla scure del tempo, ma i tifosi dello sport più amato dal Bel Paese non hanno un attimo per annoiarsi. Infatti oltre all’imminente inizio della Serie A 2023/2024 e le trattative della sessione estiva di calciomercato, c’è un altro appuntamento importante. Questo vede contrapporsi l’Italia contro la Macedonia del Nord, il 9 settembre. A seguire a ruota il cruciale match, per le qualificazioni europee del Gruppo C, ci saranno le sfide contro l’Ucraina e Malta. Oltre ai protagonisti dell’ambito rettangolo verde, a bordo campo, c’è una figura di pari importanza: il commissario tecnico. A dimettersi da quel ruolo è stato Roberto Mancini, spingendo cosi la FIGC a ritenere un possibile sostituto alla guida della Nazionale italiana Luciano Spalletti.
Spalletti-FIGC, cosa manca per guidare la Nazionale?
Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina, avrebbe ritenuto il coach di Certaldo come il profilo più adatto da affiancare agli azzurri. Ma gli ostacoli da affrontare sono tanti. Primo fra tutti la questione Spalletti-De Laurentiis, infatti il patron del club napoletano esige 3 milioni di euro per lasciare allenare nuovamente il sessantaquattrenne toscano. ADL alle continue pressioni per rinunciare alla penale, secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, risponderebbe con la clausola di “non concorrenza”.
Quest’ultima ha una certa importanza nel contratto che sanciva l’addio del mister al Napoli, per un motivo ben preciso: fargli mantenere la promessa di non allenare un’altra squadra per almeno un anno. Tra le supposizioni formulate qualche mese fa è che Luciano Spalletti sarebbe diventato il nuovo allenatore della Juventus e proprio attraverso questo cavillo contrattuale sarebbe scattato l’indennizzo.
Un ulteriore impedimento, dopo la scelta dell’ex ct Roberto Mancini, riguarderebbe la decisione della Figc di non assumersi l’onere economico di pagare al posto dell’ex guida dei Campioni d’Italia. Tale presa di posizione celerebbe un logico sillogismo: se la Federazione intervenisse in quest’occasione, creerebbe un precedente che potrebbe minacciare l’equilibrio con le altre società. Se non si trovasse la quadra in questa delicatissima situazione, il secondo nome per preparare la Nazionale italiana agli imminenti tête-à-tête l’incarico potrebbe ricadere su Antonio Conte.