Spinazzola Italia: cosa cambia dopo l’infortunio?

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Dopo le grandi prestazioni fornite da Spinazzola con la Nazionale l’Italia riponeva grandi aspettative su di lui. Il laterale basso però è andato incontro all’ennesimo e triste infortunio della sua carriera, dicendo addio all’Europeo. I tifosi italiani sono giustamente preoccupati, dal momento che il terzino ha dimostrato di essere predominante su tutta la fascia.

Ci siamo chiesti dunque cosa cambierà per l’Italia dopo l’infortunio di Spinazzola, e come potrà cambiare la configurazione tattica della squadra. In questo articolo andremo ad analizzare le ipotetiche soluzioni di Mancini e, soprattutto, le varianti che saranno messe in gioco.

L’Italia con Spinazzola

Spinazzola con l’Italia ha dimostrato di poter assolvere diversi compiti, sia in fase di spinta che in fase di copertura. Un laterale che gioca a sinistra ma di piede destro che sfrutta bene anche il piede debole. È rapido e tecnico ed è stato una spina nel fianco in tutte le gare disputate all’Europeo.

La cosa che più ha colpito è stata sicuramente l’intesa con Lorenzo Insigne, che spesso riusciva a liberargli spazio. Abbiamo potuto vedere sovrapposizioni di Spinazzola esterne, come succede di consueto, ma soprattutto interne, e questo è dovuto proprio ai smarcamenti del giocatore del Napoli.

Insigne infatti spesso ha occupato lo spazio più esterno del campo, concedendo a Spinazzola uno spazio più interno, in cui poteva sovrapporsi e guadagnare campo. In una situazione del genere capiamo bene l’importanza di avere un laterale che gioca col piede opposto, nella fattispecie il terzino della Roma.

Oltre a questo ha dimostrato di saper saltare l’uomo, di saper lavorare in rifinitura e anche di essere pericoloso in fase di finalizzazione. La cosa che maggiormente mancherà all’Italia, con l’infortunio di Spinazzola, sarà la sua capacità sia di attaccare il lato esterno del campo, sia quella di convergere ed entrare dentro.

Spinazzola Italia: cosa cambia dopo l'infortunio?

Un fattore che non è un dettaglio, un’arma in grado di scalfire la difesa, soprattutto per le caratteristiche dei compagni in campo. Pensiamo per primo a Insigne, un giocatore dotato di grande tecnica e scatto nel breve, ma che non possiede un grande allungo.

Ogni volta che il giocatore del Napoli riceve palla, in base alla posizione in cui si trova, sa già che avverrà una sovrapposizione conseguente. Questo gli dona maggior libertà di movimento, non essendo vincolato a un giocatore in grado di sovrapporsi solo esternamente.

L’Italia senza Spinazzola

L’Italia senza Spinazzola perde molto, sia in fase offensiva che difensiva. Le peculiarità sopracitate del giocatore della Roma riuscivano a dare imprevedibilità alla manovra, che ora rischia di essere letta più facilmente.

Il cambio naturale potrebbe essere Emerson Palmieri, giocatore di tutto rispetto ma che viene da una stagione discontinua e con poco minutaggio. In più bisogna aggiungere che, nonostante la grande propensione offensiva, gode di meno dinamismo e fantasia.

Il terzino del Chelsea ha dalla sua un grande mancino, grande tempo di inserimento e una buona tecnica. Nell’uno contro uno però è meno esplosivo e determinante. Anche in quanto ha movimenti risulta diverso dal compagno infortunato, con Spinazzola che è molto più adattabile. 

Emerson Palmieri, a differenza del compagno, predilige una zona più esterna del campo, andando in difficoltà nel momento in cui si tratta di giocare dentro. Quando però si tratta di attaccare la linea esterna diventa un giocatore importante, a volte veramente temibile.

Spinazzola Italia: cosa cambia dopo l'infortunio?

In conclusione

Concludendo possiamo supporre che l’Italia sarà una squadra che continuerà a prediligere la fascia sinistra per attaccare, ma lo farà in modo diverso. Sarà meno portata al palleggio, a sovrapposizioni interne e alla ricerca del giocatore interno.

L’Italia potrà invece cercare di più l’ampiezza, con Emerson Palmieri che potrà galoppare più esternamente se Insigne riuscirà a muoversi più dentro il campo. Potrebbe essere dunque un modo diverso di attaccare, ma non per forza peggiore.

Potremmo vedere più palle messe in mezzo all’area, ma allo stesso tempo meno uno contro uno e meno superiorità numerica. L’intraprendenza e l’esplosività di Spinazzola infatti sono difficilmente replicabili, così come lo era il suo stato di forma.

La cosa che fa ben sperare è però l’unità di intenti che il gruppo ha saputo dimostrare, la stessa che, se sarà mantenuta, potrà continuare a farci sognare. Staremo a vedere l’Italia di Mancini come giocherà senza Spinazzola, per ora non possiamo far altro che augurargli il meglio. Riprenditi presto Leonardo, e buona fortuna a te Emerson Palmieri.

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