Tra i numerosi calciatori ritiratisi prima del tempo, non può che venire in mente Alberto Aquilani. Nato a Roma il 7 Luglio 1984, il calciatore romano ha infatti appeso gli scarpini al chiodo a 35 anni (nel 2019), dopo aver vissuto tante vite a livello calcistico. Dalla maglia giallorossa della propria città, a quella di Fiorentina, Juventus, Liverpool e tante altre. Il centrocampista – duttile e versatile – ha trovato poche volte la via del gol, riuscendo però a gioire insieme alla propria squadra del cuore in diverse occasioni. Un palmarès che lo vede, inoltre, vincitore anche in Portogallo. Attualmente riveste la carica di allenatore della Primavera della Fiorentina, al termine della solita gavetta.
Alberto Aquilani: gli anni alla Roma
I suoi primi passi nel mondo del calcio li compie alla Roma, prima nelle giovanili e poi in prima squadra. Dopo qualche anno di attesa, viene infatti chiamato in prima squadra, nella stagione 2001/2002. Il suo esordio in Serie A si verifica l’anno dopo, il 10 Maggio 2003, ai suoi 18 anni. Il match finirà 3-1 contro il Torino in favore della Roma. A stagione conclusa, Alberto Aquilani passa in prestito alla Triestina, che milita in Serie B. Ben 4 gol in 41 presenze, quanto basta per convincere la società capitolina a riportarlo in giallorosso.
È la stagione 2004/2005 e il giovane centrocampista riesce poco a poco a ritagliarsi il giusto spazio, grazie anche alle sue caratteristiche. Da interno di centrocampo, a centrale in un centrocampo a 4, all’occorrenza anche trequartista e mezz’ala. Aquilani rimarrà in giallorosso per cinque stagioni, cambiando il numero di maglia, fino a conquistarsi la numero 8. In tutte le competizioni riesce a totalizzare 149 presenze e 15 reti (tra cui una in competizioni europee).
Con la Roma conquista anche i suoi primi trofei: 2 Coppa Italia (2006/2007; 2007/2008) consecutive e 1 Supercoppa italiana (2008).
A convincere la Roma a mandar via Aquilani sono i diversi infortuni e un progetto che non vede più come protagonista il centrocampista classe ’84.
Alberto Aquilani: dal Liverpool alla Fiorentina
Così, a soli 25 anni, Alberto Aquilani si trasferisce in Inghilterra, vestendo la maglia del Liverpool, con il quale firma un contratto di 4 anni, per 20 milioni di euro più eventuali bonus. Nella prima stagione ottiene 18 presenze in Premier League, 3 nelle coppe nazionali e 7 in competizioni europee, trovando il gol in due occasioni (campionato ed Europa League).
Ciononostante, il suo rendimento non è tanto gratificante quanto ci si aspettasse, perciò il centrocampista romano torna in Italia, per vestire la maglia della Juventus, che si aggiudica Aquilani a titolo gratuito con diritto di riscatto a fine stagione. Si tratta di un periodo ancora delicato per i bianconeri, è la stagione 2010/2011. Con la società juventina, Aquilani indossa la maglia numero 14 e con i bianconeri disputa 33 gare segnando in due circostanze. Una presenza anche in Coppa Italia. Terminato il prestito, i Reds continuano a mandarlo in giro per i club, stavolta al Milan.
All’esordio in rossonero fa subito buona impressione, ma nel complesso gioca meno partite in campionato (23 con una rete), trovando però più spazio in Champions League, con 7 apparizioni. Anche stavolta il diritto di riscatto non viene esercitato e Alberto Aquilani torna – ancora una volta – al Liverpool, pronto per ripartire.
È il 3 Agosto 2012 e il centrocampista romano torna di nuovo in Italia, a titolo gratuito alla Fiorentina. Con la maglia Viola si riprende un po’ di spazio e di consapevolezza dei propri mezzi, giocando nel complesso 105 partite in tre stagioni, realizzando anche 15 reti, di cui 13 in Serie A e 2 in Europa League.
Le ultime esperienze prima del ritiro
Il 6 Agosto del 2015 Alberto Aquilani passa a costo zero allo Sporting Lisbona, dopo aver salutato così la Fiorentina ed aver lasciato – ancora una volta – l’Italia. Una sola stagione in Portogallo, che gli permette però di prendersi una bella rivincita. In 19 presenze nel campionato portoghese, trova 3 volte il gol. Altre 13 apparizioni nelle varie coppe, impreziosite da altri due sigilli. Un totale di 32 gettoni e 5 reti. La sua esperienza in Portogallo è del tutto positiva, con la conquista della Supercoppa di Portogallo nel 2015.
Tanto per cambiare, torna in Italia, sempre in Serie A. Si ritrova a giocare con il Pescara, compagine appena neopromossa, con la quale colleziona solo 9 apparizioni, mettendo a segno un gol. Ad inizio anno passa al Sassuolo, totalizzando 16 presenze. A fine stagione le strade del club abruzzese e di Alberto Aquilani si interrompono definitivamente.
Da svincolato si ritrova, il 25 Agosto 2017, nelle vesti di centrocampista del Las Palmas, club spagnolo. Nel complesso 23 presenze a secco di gol, tanto da convincere il centrocampista romano a rescindere il contratto nel 2018. Il 28 Giugno 2019 viene annunciato il suo ritiro, all’età di 35 anni.
L’esperienza in nazionale
Dall’Under 15 alla Nazionale maggiore, l’Italia ha sempre creduto in lui. Ben 38 presenze e 5 reti con gli azzurri, gol pesantissimi e fondamentali. Protagonista della Confederations Cup del 2013, gioca le cinque partite, tra cui quella contro l’Uruguay valida per il terzo posto. Convocato anche per i Mondiali 2014, Aquilani non verrà mai impiegato.
Da segnalare – con la maglia azzurra – la vittoria del Campionato Europeo U-19, nel 2003.
Il presente di Alberto Aquilani
Dopo essersi definitivamente ritirato dal calcio giocato, Alberto Aquilani ha continuato la sua vita dedicandosi a questo sport, stavolta in qualità di allenatore. Nel Luglio del 2019 è diventato allenatore della Fiorentina Under 18, alla fine dello stesso anno ha seguito Giuseppe Iachini come collaboratore tecnico della Fiorentina.
Attualmente è il mister della Primavera della Fiorentina, incarico affidatogli già dal 17 Luglio 2020. La prima soddisfazione è arrivata dopo circa un mese, quando ha conquistato la Coppa Italia Primavera ai danni dell’Hellas Verona.
Pronto a mettersi ulteriormente in gioco, Aquilani sta frequentando il corso UEFA A che gli permetterà di allenare le prime squadre (dalla Serie C in giù) e di essere coach in seconda per club di Serie A e Serie B.