Se pensi al Cagliari, sulla bocca non può che apparire il nome di Joao Pedro. Il brasiliano, con le sue 13 reti in 26 partite, si è confermato come trascinatore assoluto degli isolani. La cura Leonardo Semplici e il fattore Joao possono dare tanto per il Cagliari, alla ricerca della salvezza. Joao, tra l’altro, è diventato il verdeoro più prolifico nei cinque maggiori campionati europei. Chapeau.
Joao Pedro, una carriera costante
Non è mai stato tutto rose e fiori per il brasiliano. Nel 2018, infatti, viene rintracciata nel corpo una sostanza dopante. Risultato: squalifica per sei mesi e inibizione. Eppure, Joao è sempre stato imprescindibile per qualsiasi allenatore. Da Maran a Di Francesco e Semplici, 221 gettoni e 70 reti non si raggiungono per caso. Se tanti ruotano attorno, lui rimane sempre al centro: da ala, da trequartista, da seconda o prima punta. Invertendo l’ordine degli addendi, il risultato non cambia. La decisività e la freddezza sotto porta non cambiano, senza matematica o scienza che tenga.
Il percorso
Joao Pedro Almeida Machado nasce a Ipatunga, piccolo comune dello stato brasiliano di Minas Gerais il 9 marzo 1992. Muove i suoi primi passi a 18 anni nell’Atletico Mineiro, uno dei club più in voga del campionato. Dopo essersi alternato tra prima squadra e giovanili, il Palermo nell’estate 2010 lo porta in Italia. Molto spesso, come è risaputo, nel Belpaese la pazienza per i giovani non è molto rinomata, tanto che nelle annate successive inizia delle girandole di prestiti tra Vitoria Guimares e Peñarol, dove mette a segno qualche rete importante. L’anno decisivo, tuttavia, è il 2014, quando il 1 settembre, ultima giornata di trasferimenti, passa alla società sarda e sceglie la casacca numero 10. La prima marcatura, invece, arriva nella sconfitta esterna contro la Lazio per 4-2. La stagione, con i suoi cinque gol, culmina con la retrocessione in Serie B.
Il Cagliari, tuttavia, impara di nuovo a volare, facendo ritorno in massima serie l’annata successiva (13 gol in cadetteria). Il fattore Joao Pedro, da quel momento in poi, si fa sentire ancora di più. Nonostante un lungo stop che lo terrà fuori per alcuni mesi, nel 2017 il suo contributo si fa ancora più vivo, fino al 2018, l’annata dell’apparente esplosione. Poi il nuovo stop causa squalifica e la nuova rinascita dalle ceneri, dal 16 settembre 2018. Facendo subito la cosa che sa compiere al meglio: andare in gol, contro il Milan. Da lì, non smette più: con Simeone o Pavoletti come sparring partner, l’esito è sempre lo stesso. Lo stesso Leonardo Semplici, il salvatore della SPAL, punta sul fattore psicologico e sul nuovo avanzamento di Joao, portandolo più vicino alla porta. Risultato? Due reti in tre match.
A quando la Seleçao?
Facendo un bilancio della traiettoria di Joao Pedro fin qui, qualcosa ancora manca: il debutto in Nazionale. In una recente intervista, però, non ne ha fatto un dramma. “Non ci ho mai pensato tanto e il mio atteggiamento non è cambiato nonostante i tanti gol. Devo pensare a mantenere la continuità a questo livello. Poi magari arriverà il momento di arrivare alto“. L’unico contatto con il Brasile si è verificato tramite l’Under-17, con 11 apparizioni e un gol. Ora, però, c’è un Cagliari da salvare. E Joao Pedro ha il biglietto per la prima fila.