Oggi compie gli anni Davor Suker, il bomber della Croazia che condusse il suo Paese al terzo posto al Mondiale di Francia 1998.
Suker, un bomber diviso a metà
Suker nasce a Osijek, quarta città della Croazia, il 1 gennaio 1968. Come tanti altri ragazzi della sua generazione, vive sulla propria pelle la disgregazione della ex Jugoslavia. Quando milita nella Dinamo Zagabria, infatti, debutta con la Nazionale di tale Paese, per poi passare alla maglia a scacchi. L’ottimo biennio in patria gli apre le porte del Siviglia, grazie alla quale comincia a farsi un nome in Europa. Dopo oltre 70 gol in Liga, il potente Real Madrid punta su di lui, club col quale campionato, Supercoppa di Spagna, Champions League e Coppa Intercontinentale. Chiuderà la carriera in Inghilterra prima e Germania poi, a Londra con Arsenal e West Ham, fino al Monaco 1860.
Il meglio, tuttavia, Suker lo darà alla kermesse mondiale del 1998. La Croazia è infarcita di validi talenti, come Tudor, Simic, Boban e, ovviamente, lo stesso Suker. Il girone H è superato agevolmente: Jamaica, Giappone e l’Argetina di Batistuta battute senza problemi. Suker sigla due reti. Da qui in poi, non smetterà più di segnare: la prima vittima è la Romania. Ai quarti, la Germania è liquidata con un sorprendente 0-3. Il sogno, però, si infrange in semifinale. Il centravanti porta avanti i suoi contro i padroni di casa, aprendo le porte alla speranza. Una doppietta di un goleador per caso, Thruam, spezza l’incantesimo della Croazia. Ma non quello di Suker, che finisce nel tabellino anche nella finale del terzo posto contro l’Olanda di Bergkamp.
I riconoscimenti
I tifosi croati non potranno mai immaginare che, venti anni dopo, si sarebbero giocati il titolo mondiale, ancora contro i transalpini. Eppure, in quel momento Suker diviene un simbolo. Scarpa d’Oro della competizione con sei centri, arriva al secondo posto nel Pallone d’Oro 1998 dietro a Zidane e terzo nel Fifa World Player. In seguito al ritiro, avvenuto nel 2003, occupa alcuni ruoli dirigenziali di spicco. Come, ad esempio, presidente della Federazione calcistica della Croazia. Davor, ad ogni modo, verrà ricordato per essere il miglior marcatore della storia della Nazionale. 45 in 69 partite, un bottino niente male. I nuovi attaccanti, in Croazia, si ispirano ai suoi gol. Di quel ragazzo diviso a metà che fece sognare un popolo intero.