Il mese di ottobre si avvia precipitosamente verso la fine, ma le emozioni per i tifosi del Bel Paese non accennano a diminuire. Ormai la Serie A 2023/2024 è entrata nel vivo e grazie a un turbinio di vittorie e sconfitte lascia col fiato sospeso gli appassionati. Tuttavia oltre ai goal, rigori mancati e la celebrazione del fair play all’interno dell’ambito rettangolo verde, c’è qualcos’altro al centro dell’attenzione per intere schiere di supporters. Si tratta del cosiddetto caso scommesse che ha coinvolto moltissimi protagonisti del panorama calcistico italiano, tra cui l’ex Milan Sandro Tonali. La verità che piano piano sta affiorando dalle dichiarazioni degli stessi indiziati, ha reso sempre più nitida la responsabilità dei calciatori in questione. Scopriamo insieme cosa il classe 2000 ha fatto trapelare, a proposito di questa spinosa vicenda.
Tonali-Milan, scommesse anche sui risultati con i rossoneri
A fare da capofila a una lunga serie di confessioni è stato Nicolò Fagioli. Infatti il numero 21 bianconero ha ammesso d’aver scommesso cifre significative sulle partite di calcio. Per tale violazione delle norme della FIGC ha rimediato sette mesi di squalifica e dieci incontri in cui parlerà della dipendenza da gioco d’azzardo. Inoltre il centrocampista della Juventus dovrà anche pagare una multa pari a 12.500 euro.
Il giocatore che ha deciso di intraprendere la sua medesima strada, è Sandro Tonali. Quest’ultimo avrebbe puntato sia sul Diavolo che sul Brescia, ma soltanto sulla loro vincita. Se avesse scommesso anche sulle sconfitte delle rispettive squadre, il mediano sarebbe incappato anche nell’illecito sportivo e penale. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la mediazione tra l’ex Milan e la Procura federale sta seguendo ritmi frenetici.
Tale confronto, per l’accordo e la sanzione, dovrebbe giungere prima della partita tra New Castle e Borussia Dortmund, in programma mercoledì 25 ottobre. Nonostante l’accelerazione, fare dei puntuali e precisi pronostici sull’entità della pena a cui verrà sottoposta il prorompente ventitreenne, non è semplice. Tuttavia tra le ipotesi più accreditate vi è la possibile squalifica per un anno. Gli obiettivi della Federcalcio sono due: assicurare l’afflittività e il recupero del calciatore, evitando che i tempi si dilatino ulteriormente.