Siamo arrivati all’ultima giornata di questa folle sessione di calciomercato. Come in un romanzo, sono stati tanti i personaggi di questo particolare capitolo calcistico. Ne è un esempio la Saudi Pro League, competizione fino a ieri sconosciuta, che con ingaggi faraonici è riuscita ad attirare top player del calibro di Neymar e Benzema; c’è poi la Premier League, che continua ad essere presente nelle ambizioni di qualsiasi giocatore. Eppure, in un calcio che “avanza”, sempre più legato ai social, ai diritti televisivi e alla commercializzazione, c’è un eroe che merita una menzione particolare: Alessandro Buongiorno, classe ’99, capitano del Torino.
Torino-Buongiorno, un vero capitano: il no all’Atalanta
In un calcio sempre più povero di bandiere e di esempi da seguire, la scelta di Alessandro Buongiorno fa commuovere. Il difensore, 24enne, rifiuta la destinazione Atalanta ed esprime la sua volontà di restare a Torino. Buongiorno, cresciuto nel settore giovanile granata, non ha mai nascosto il suo amore per il Toro, squadra che tifa da quando era bambino. Nato e cresciuto a Torino, Buongiorno è riuscito a realizzare il sogno di ogni ragazzo: militare nella propria squadra del cuore e diventare capitano. Buongiorno però, non si è limitato ad indossare la fascia al braccio, ma ha posto fine ad una trattativa che sembrava vicinissima alla chiusura: 25 milioni di euro dall’Atalanta per l’acquisto del cartellino. Il trasferimento in direzione Bergamo avrebbe potuto ingolosire chiunque, del resto è noto a tutti l’ottimo lavoro di Gasperini sui giovani. Eppure il “no”, non si è fatto attendere.
La scelta di cuore e passione fa tirare un sospiro di sollievo ai nostalgici di un calcio che sembra non esistere più. Non è possibile fare previsioni sul suo futuro, ma quel che più è certo è che ad oggi abbiamo assistito ad una scelta storica.