Torino-Roma (0-3): analisi tattica e considerazioni

0

La Roma vince l’ultima di campionato in casa del Torino per 0-3 e ipoteca la qualificazione alla prossima Europa League. La squadra di Mourinho s’impone grazie alla doppietta di Abraham nel primo tempo e al penalty di Pellegrini nella ripresa. La gara segue un andamento abbastanza speculare, con gli uomini di Juric a esprimere un ottimo calcio nella prima parte dei due tempi. Nela seconda, invece, la superiore qualità dei giallorossi viene fuori e consente loro di consolidare la vittoria. Immergiamoci dunque nell’analisi tattica di Torino-Roma per capire gli elementi chiave del successo degli ospiti. Iniziamo, come sempre, dalle formazioni.

Ancora 3-4-2-1 per Juric. Berisha in porta, linea difensiva guidata da Zima, con Rodriguez sul centro-sinistra e Lukic arretrato dall’altra parte. Centrocampo affidato alla giovane coppia Ricci-Pobega, con Ansaldi e Aina a completare il reparto sugli esterni. La prima e unica punta è capitan Belotti, supportato alle spalle da Brekalo e Praet.

Come contro il Venezia, Mourinho disegna un 3-4-2-1 con un leggero turnover. Tra i pali il solito Rui Patricio, terzetto difensivo composta da Mancini, Kumbulla e Ibanez. Sugli esterni confermato titolare Spinazzola insieme a Zalewski, che si posiziona però sulla destra. A centrocampo agiscono Veretout e Oliveira. Inamovibile Abraham da centravanti, con Pellegrini e Shomurodov a giocargli alle spalle.

Primo tempo: buon inizio Toro, ma la Roma approfitta degli errori

Come riportato in apertura, una delle chiavi di questa analisi tattica di Torino-Roma è rappresentata da un andamento simmetrico tra i due tempi. A partire meglio è sempre la squadra di Juric, che sviluppa ottime trame sul binario di destra. In fase di costruzione, Ricci si abbassa sulla linea difensiva andando ad occupare la posizione sul centro-destra. Lukic si allarga e sale, mentre Aina attacca la profondità nel corridoio più interno. Gli inserimenti del nigeriano sono favoriti dal movimento incontro di Praet, bravo e preciso a innescarlo in verticale.

Torino-Roma (0-3): analisi tattica e considerazioni

La qualità espressa dagli uomini di Juric è resa grazie a giocate di prima volte a mandare a vuoto la pressione giallorossa. In funzione di ciò è fondamentale il lavoro dei due giocatori in mezzo al campo. Ricci, da regista. Pobega, con gli inserimenti senza palla e gli strappi a spaccare il centrocampo di Mourinho. La fluidità della manovra porta i granata ad arrivare sovente sul fondo, ma non sono altrettanto bravi a riempire l’area di rigore sui tanti cross che arrivano.

Se non altro, i padroni di casa riescono a mettere in difficoltà gli ospiti dal punto di vista tattico. I capitolini si dispongono inizialmente con un 3-5-2, dato che Pellegrini funge da mezz’ala destra, con Veretout sul centro-sinistra e Oliveira vertice basso. Abraham viene preso in custodia da Zima e i due danno vita ad un bel duello fisico. Shomurodov svaria dietro alla punta inglese, preferendo però partire dalla destra, dove può mettere in difficoltà Rodriguez. In fase di costruzione, la Roma non trova uno sviluppo agevole contro il pressing del Toro, pertanto Mourinho invoca la ricerca immediata degli attaccanti col lancio lungo da dietro.

Nella seconda metà del primo tempo, la squadra del tecnico portoghese cresce, in virtù di qualche piccolo accorgimento tattico. Pellegrini viene spostato sulla sinistra e, soprattutto, alza il proprio raggio d’azione, tornando a fungere da trequartista. Con un uomo in più da questo lato, la costruzione sul binario di destra dei granata diventa meno efficace e così gli uomini di Juric perdono fluidità. Il calo dei padroni di casa si traduce anche in errori banali e piuttosto gravi. Gli stessi consentono ad Abraham di segnare una doppietta tra il 33^ e il 42^. 

Torino-Roma (0-3): analisi tattica e considerazioni

La prima rete nasce da un brutto passaggio in orizzontale di Brekalo intercettato da Pellegrini. Il 7 giallorosso serve l’inglese che approfitta di una scivolata di Zima e batte Berisha. La seconda viene realizzata tramite un calcio di rigore procurato dallo stesso attaccante ex Chelsea. Altro errore in disimpegno, stavolta di Rodriguez, e fallo del portiere sul numero 9. L’esecuzione dagli 11 metri è impeccabile. Si conclude così la prima frazione sul punteggio di 0-2 per la Roma.

Secondo tempo: ancora una buona partenza per i granata, ma è la Roma a segnare

All’intervallo, Juric decide di dare una scossa ai suoi effettuando un triplo cambio e sostituendo tutta la catena sinistra. Entrano Seck, Pjaca e Buongiorno ed escono Brekalo, Ansaldi e Rodriguez. Il Toro mantiene il medesimo schieramento tattico, ma con diverse nuove disposizioni per i giocatori. Praet si abbassa a fare l’esterno di destra di centrocampo, con conseguente passaggio di Aina sulla fascia mancina. Pjaca e Seck agiscono da supporto alle spalle di Belotti, mentre Buongiorno occupa la posizione di braccetto di sinistra della difesa a 3.

I primi 20 minuti dei granata sono di buona fattura, con la Roma che lascia loro l’iniziativa per attendere e cercare di sfruttare qualche ripartenza. Il lato forte è ora quello sinistro, con Aina che ancora una volta viene dentro al campo, favorendo la spinta dello stesso Buongiorno o anche gli inserimenti di Pobega. Belotti si dà molto da fare per la squadra, venendo incontro, difendendo palla o lavorando con triangolazioni e uno-due veloci con i compagni. I due nuovi trequartisti cercano di dare fastidio tra le linee, costringendo la linea difensiva giallorossa a uscire. I granata costruiscono buone azioni, ma persistono nel non finalizzarle.

Al minuto 58 arriva il primo (doppio) cambio anche per il tecnico portoghese. Dentro Cristante e Karsdorp, fuori Oliveira e Zalewski, autore comunque di una buona partita, ma chiaramente meno dirompente di quando gioca sulla sua amata fascia sinistra. Col passare del tempo, i giallorossi crescono. Grazie soprattutto alla qualità di Veretout nell’innescare i due uomini chiave tra le linee: Pellegrini e Shomurodov. La Roma trova verticalità e supporto per Abraham. Il palleggio è più sicuro e ragionato e la squadra dà l’impressione di poter far male quando accelera. 

Juric cambia ancora davanti, sostituendo Belotti con Pellegri. Nei capitolini, al minuto 76, entra invece Zaniolo al posto dell’attaccante uzbeko in preda ai crampi. Il classe 1999 si rivela subito decisivo due minuti dopo il suo ingresso. Con una giocata di esperienza e forza va via a Buongiorno, costringendolo a commettere fallo in area. È rigore. Stavolta sul dischetto va Pellegrini, che definisce così il punteggio sullo 0-3, prima di essere sostituito, insieme a Spinazzola, da Vina ed El Shaarawy.

Torino-Roma (0-3): analisi tattica e considerazioni

Nel finale, i giallorossi sprecano inopinatamente una serie di ripartenze, anche in superiorità numerica. Il Toro infatti, nonostante il passivo, non rinuncia a riversarsi in avanti con molti uomini, lasciando inevitabilmente tanto campo alle spalle. 

Analisi tattica Torino-Roma: le considerazioni finali

Questa pesante sconfitta davanti al proprio pubblico nell’ultima stagionale non sminuisce minimamente l’ottimo campionato del Toro. L’avventura di Juric ha apportato fiducia, serenità e grinta che hanno permesso ai granata di chiudere con un (momentaneo) dignitosissimo decimo posto. La squadra ha decisamente migliorato il rendimento dello scorso campionato, consolidandosi soprattutto come avversaria ostica che concede e subisce difensivamente molto poco. L’allenatore serbo ha inoltre avuto modo di avviare un percorso di crescita per i tanti giovani presenti in rosa. La benzina giusta con cui far ripartire il Toro del domani.

La Roma, invece, conquista matematicamente un posto nella prossima Europa League, prescindendo dunque dal risultato della finale di mercoledì. Anche in questo caso, è inevitabile guardare col sorriso al miglior piazzamento rispetto alla scorsa stagione. Considerando poi che la squadra si gioca un trofeo internazionale. Dopo qualche difficoltà iniziale, Mourinho ha trovato la quadra tattica, affidandosi alla difesa a 3 e trovando in Abraham un finalizzatore decisivo e determinante. L’inglese chiude la sua prima annata in serie A col ragguardevole score di 17 gol e 4 assist. Le rotazioni delle ultime due gare proiettano i giallorossi verso l’atto finale di Tirana con una buona condizione fisica e, anche grazie a questa vittoria, mentale per poter raggiungere l’obiettivo.

Questo è tutto per la nostra analisi tattica di Torino-Roma. Alla prossima!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui